Sniper: Ghost Warrior

di Alessandro Cossu
Televisione,cinema e non ultimi i videogames, ci hanno insegnato che i Cecchini sono soldati tanto letali quanto difficili da portare sullo schermo; per questo é sempre un piacere quando si viene a conoscenza di un titolo che ci mette nei panni di questa particolare figura. Il nodo focale é che gli sviluppatori di City Interactive, con una serie di mosse non proprio riuscite, sono riusciti a rendere un tantino frustrante l'esperienza di gioco, con dei picchi di difficoltà esasperanti e qualche baco di troppo nella gestione della grafica (il Chrome Engine non é stato propriamente sfruttato a dovere). Il tatticismo esasperato, unito alle facoltà medianiche dei nostri avversari e con meccaniche stealth degne di un gioco di quattro anni or sono, fanno di questo titolo uno degli esempi più lampanti di “ottima occasione mancata”. Solo una buona meccanica di tiro, unita ad una buona realizzazione della giungla e a notevoli effetti di “slow-motion” (nonché un valido supporto multi giocatore) salvano questo gioco da una clamorosa disfatta.



La storia dietro a questo “Ghost Warrior”, per quanto concerne la campagna in singolo, ruota attorno ad una rivolta civile scoppiata in un non meglio identificato paese africano. Non si può certo dire che i programmatori siano stati prodighi di informazioni, ne all'inizio ne tantomeno andando avanti con il gioco : in ogni caso,noi entreremo nella pugna, più o meno nel momento in cui la situazione politica é definita e una controffensiva governativa é in atto per ristabilire l'ordine.

Dopo un filmato iniziale tutto sommato gradevole (ma che mostra fin da subito le prime magagne grafiche,delle quali parleremo più avanti)vestiremo immediatamente i panni di un Ghost Warrior, un operativo militare di una élite segreta con la qualifica di...rullo di tamburi...un cecchino. Dopo il tutorial, che sarà indispensabile per prendere confidenza con il non sempre simpatico sistema di controllo, inizieremo a venire catapultati da una missione all'altra senza soluzione di continuità e senza mai capire bene il (fragile) filo della trama attorno alla produzione C. I. .Nonostante questo, il rischio di perdersi nella giungla é mitigato dall'onnipresente indicatore degli obiettivi, grazie al quale avremo sempre una idea di massima su dove si trova il nostro prossimo bersaglio, quale che esso sia.
I singoli obiettivi delle missioni sono abbastanza vari. Mentre la maggior parte del gioco si concentra sui classici stilemi del “cecchinaggio”, - come il tirare giù dai bastioni le sentinelle di questo o quell'accampamento, non mancheranno sporadiche situazioni nelle quali la precisione chirurgica del cecchino dovrà lasciar posto ad un'anima più brutale da FPS sulla falsa (anzi falsissima) riga di CoD.

Ad animare un po' di più quello che sarebbe altrimenti un gioco troppo simile a se stesso, ci hanno pensato i game designer, facendoci passare in mezzo a location che riproducono giungle lussureggianti, antiche rovine, spiagge sabbiose nonché baracche di lamiera: questo dona al gioco un senso di movimento che sicuramente non guasta, in un quadro generale non proprio idilliaco. In effetti, nonostante l'uso raffinato del Chrome Engine 4,non si può dire che, graficamente parlando, ci si trovi di fronte ad un titolo soddisfacente: già dal filmato iniziale si noterà una certa superficialità nella realizzazione dei poligoni, unita ad una gestione delle ombre davvero sconcertante (più che ombre,si tratta in effetti di grossi cubi neri). Decisamente meglio i rumori di sottofondo della giungla,anche se consigliamo,ai fini di goderli pienamente, un sistema di casse almeno 4.1.



Nonostante le diversità intrinseche di locations e gameplay, il gioco di per se non offre particolari emozioni; é sicuramente interessante far volare il cranio di un nemico in aria, dopo averlo colpito da una distanza abissale,ma alla trentesima volta la faccenda verrà a noia. L'introduzione di parametri quali vento, gravità, frequenza cardiaca e posizione regalano un po' di realismo al titolo oggi sotto esame e, nella versione Xbox 360, non ci sono apparsi come must da rispettare ad ogni costo. Qualche riga più sopra, abbiamo parlato delle incredibili facoltà medianiche dei nostri avversari: in effetti, capiterà con una certa frequenza che, nel fitto della giungla, i cattivi sappiano sempre dove trovarci, con una mira infallibile che ci ridurrà a groviera in un secondo; in altre situazioni, diametralmente opposte, uno stuzzicadenti si rivelerà un ostacolo impenetrabile per gli occhi dei nostri scaltri avversari. Non a caso abbiamo usato il termine “scaltri”: così come il comparto audio, video e stilistico, anche la IA dei nemici é a dir poco altalenante, con momenti quasi esilaranti (se non fosse che comunque il gioco lo si paga per intero,al negozio) dove gli ostili si incastrano in muri e pareti, sparano in aria (questo lo fanno anche i nostri commilitoni,quando presenti) e non ci notano neanche quando siamo a un passo (virtuale) da loro.

Molti di questi difetti sono in parte attenuati in modalità multiplayer, dove né i picchi di difficoltà né le bizze della IA del gioco possono influire; il titolo City Interactive offre le modalità Deathmatch, Team Deathmatch, e VIP (un giocatore é designato come VIP, il che lo rende un bersaglio più prezioso) e dobbiamo riconoscere che le mappe multi giocatore sono ben strutturate. Peccato per l'assenza di una modalità co-op, in quanto le sessioni FPS sarebbero state molto interessanti da affrontare nei panni di un cecchino e di un soldato d'assalto.
Siamo indubbiamente di fronte ad una buona idea,ma realizzata,ci pare, in modo un pò troppo approssimativo. Il risultato é un titolo afflitto da troppe magagne e,nell'economia generale del gioco,l'ago della bilancia pende più sul "Negativo"...il che, lasciatecelo dire, é un vero, autentico peccato.