Soldier of Fortune

Soldier of Fortune
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Ancora il motore di Quake II sulla scena, e non sarà certamente l'ultimo gioco. Di sicuro questo engine grafico ci ha regalato parecchie emozioni e i migliori titoli di questi ultimi anni. La Raven é nota al pubblico per avere una stretta collaborazione con la ID Software, ai tempi di Doom realizzarono Heretic, prendendone le qualità della grafica "build", bissarono il seguito con Hexen. Con l'avvento del primo Quake, e relativa licenza, crearono il ben più famoso Hexen II, sino a mettere le mani sul codice di Quake II, che contribuì a dare i natali a Heretic II (che per essere precisi non era un semplice sparatutto in soggettiva) e il gioco di questa recensione. Si può notare che in tutti questi titoli vi é in comune l'ambientazione del misterioso mondo dei maghi e stregoni. Dopo aver provato l'esperienza di Soldier of Fortune, che spezza in maniera netta questa caratteristica dei Raven, viene da chiedersi perché un gioco simile non abbia visto la luce prima
Soldier of Fortune
Era una buia notte da lupi... il cielo come in tutti i giochi \"Quake 2 based\" è bidimensionale.

Guardando con spirito moralista ci sarebbe da indignarsi: la violenza e il "gore" sono l'elemento principe di tutte le scene, ma guardando con spirito di videogamer c'é da restare basiti. Il gioco é, di fatto, l'ennesimo clone di Quake, la storia sempre la stessa (noi contro tutti), i nemici sembrano usciti dalla catena di montaggio per numero e stupidità, armi e munizioni sparsi ovunque, insomma nulla di eclatante, eppure l'esperienza videoludica é maledettamente divertente. Avete presente i film americani dove un centinaio di nemici sparano al protagonista, il quale con flemma e superiorità carismatica (su di noi), riesce sempre a passare indenne? Bene, avete visto il "trailer" di questo gioco, con la piccola differenza che parteciparvi in prima persona é molto meglio, anzi vi esalterete a tal punto da affrontare il pericolo "sbruffoneggiando" con il vostro lanciafiamme spianato!
IL MIO NOME E' JOHN MULLINS
Nella storia impersoniamo John Mullins, un mercenario della giustizia che lavora per un gruppo antiterroristico delle nazioni unite, conosciuto con il nome in codice "the shop". Soci in azione, e in affari, Aaron "Hawk" Parsons e Sam Gladstone vecchie conoscenze durante la guerra del Vietnam dove ci siamo guadagnati la fama e tre medaglie di porpora al valore militare. "The Shop" prende contatto con noi tramite la libreria dove Gladstone lavora, sul retrobottega l'installazione segreta dell'organizzazione, dove prendere visione sul nostro prossimo lavoro e rifornirci di munizioni e armi adatte all'uso. L'ultimo incarico é davvero inquietante, una misteriosa organizzazione malavitosa, ben organizzata per uomini e mezzi, é riuscita a rubare quattro testate nucleari, inutile dire sull'uso poco ortodosso che ne potrebbe scaturire. Le missioni, dieci per ventisei mappe, ci porteranno in giro per il pianeta, visitando i posti più disparati, dai sottoborghi della metropolitana newyorkese ai ghiacci dell'artico, passando per la Cina e il Medioriente
Soldier of Fortune
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Soldier of Fortune

Il gioco nonostante possa essere classificato come uno dei soliti "cloni di Quake" è davvero divertente, sembra di essere il protagonista di uno dei tanti film di Van Damme o Schwarzenegger. La fluidità del gioco è buona, i bug sono quasi inesistenti e, in ogni caso, quelli che ho potuto rilevare non sono fastidiosi. Peccato per l'intelligenza artificiale piuttosto limitata, se comparata ad altri titoli di successo, ma in compenso le azioni adrenaliche che ci vedono protagonisti fanno passare in secondo piano anche quest'aspetto. Consiglio vivamente questo gioco, che nella ludoteca del buon "shooterista" non può mancare, se non altro per l'ottima fattura profusa nei particolari e nelle bellissime animazioni parametriche dei personaggi. Unica raccomandazione, vista la dose di violenza: sincerarsi che il prodotto non vada in mano a ragazzi sotto i 15/14 anni (sulla confezione vi è posto il divieto per i minori di 18, ma forse è un limite un pò eccessivo).