Soldiers: Heroes of World War II
di
Manuel 'MaD' Orrù
L'invasione di giochi ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale sembra non avere fine... anche la Codemasters dà il suo contributo allo scacchiere sfornando Soldiers, una rivisitazione del concetto di strategico in tempo reale dalle peculiarità interessanti.
L'abbiamo analizzato per i nostri lettori...
A prima vista, Soldiers potrebbe sembrare un classico strategico in tempo reale ad ambientazione storica, ma fin dal tutorial, in cui vengono spiegati i rudimenti del gioco, è possibile accorgersi che il gioco della Codemasters sfoggia alcune features che lo distinguono dalla massa.
La più importante di queste innovazioni è la possibilità di controllare una per una le unità che vi saranno assegnate ad inizio missione: questo non significa solamente poter assegnare ad ognuna di esse dei percorsi o degli obbiettivi da attaccare, ma gestire in prima persona l'inventario di ogni soldato, l'equipaggio di ogni carro armato e soprattutto poter mirare con precisione il punto in cui far fuoco, oltre alla possibilità di comandare i movimenti tramite l'utilizzo delle frecce direzionali della tastiera.
Questa possibilità, su cui è imperniata l'intera azione di gioco, sarebbe poco significativa in presenza di un numero di unità da comandare troppo elevato; di conseguenza, potrete dimenticarvi gli enormi eserciti tipici dei giochi della Blizzard, o per rimanere in tema bellico, di Cossacks o di D-Day: in Soldiers vi troverete a comandare di volta in volta un manipolo di soldati, con al più il supporto di qualche carro armato o di veicoli di trasporto e dovrete cercare di averne la massima cura perché spesso vi verrà richiesto di scontrarvi con forze nettamente preponderanti e un incidente ad uno di questi veicoli può compromettere l'intera missione.
In molte situazioni di gioco, quest'ultimo prodotto della Codemasters ricorda più Commandos che i tipici strategici; infatti non ci saranno risorse da raccogliere ed edifici o armate da costruire, così come manca completamente la celeberrima "fog of war" ad impedire la visione delle aree inesplorate.
In Soldiers potrete rendervi conto in ogni momento della posizione dei nemici e progettare le vostre mosse di conseguenza.
Purtroppo, per i giocatori meno esperti, anche la difficoltà del gioco ricorda molto Commandos e non saranno poche le situazioni in cui dovrete ricaricare una situazione precedentemente salvata, né i momenti in cui superare alcune sezioni del gioco potrà sembrare frustrante.
Infatti, nonostante la possibilità di scegliere fra 3 livelli di difficoltà, Soldiers si presenta parecchio tosto da risolvere e dovrete provare diversi approcci alle missioni prima di trovare quello giusto che vi possa permettere di arrivare alla meta.
Nella sezione single-player del gioco potrete affrontare una delle 4 campagne (oltre ad alcune missioni bonus), che coinvolgono le maggiori potenze che si affrontarono durante la Seconda Guerra Mondiale: potrete così decidere di prendere le parti dei Russi, degli Inglesi, degli Americani e anche dei Tedeschi.
Per ognuna delle parti in causa gli sviluppatori hanno ricostruito sia le uniformi dell'epoche che soprattutto i veicoli in uso, i quali avranno le proprie caratteristiche peculiari e cambieranno il loro comportamento e la loro facilità d'uso anche a seconda del numero di persone di equipaggio di cui li fornirete.
Inoltre ogni soldato che comanderete avrà la possibilità di modificare il proprio equipaggiamento, raccogliendo armi sulla mappa, montando a bordo di unità incustodite dal nemico e, dulcis in fundo, avrà la possibilità, in presenza di particolari oggetti, di compiere azioni come riparare i veicoli (con il repair kit), guarire le ferite e persino dare fuoco all'erba (con i fiammiferi) per stanare eventuali nemici.
Come accennato in precedenza, l'interazione con lo scenario rivestirà un ruolo importante nelle missioni che vi troverete ad affrontare ed è stato curato in modo particolare dagli sviluppatori: sarà quindi possibile, per i vostri soldati, sfruttare ogni possibile copertura (muri, rocce, erba, alberi o quant'altro) per sfuggire al fuoco o alla visione del nemico così come sarà possibile utilizzare le postazioni fisse di artiglieria e le mitragliatrici da campo per aprirsi la strada.
Tutta la complessità dello scenario si fa tuttavia sentire al momento di scendere a compromessi col proprio hardware: infatti il motore di gioco di Soldiers non brilla certo come leggerezza, pur assicurando un livello di dettaglio non indifferente, a patto di possedere una scheda grafica di ultima o penultima generazione e una CPU all'altezza (si parla di 1 GHz solo come requisiti minimi).
Naturalmente il motore grafico è pienamente in 3D, con la possibilità di posizionare liberamente la telecamera di gioco e la presenza sullo scenario di gioco di rilievi montuosi e di parecchi edifici vi costringerà parecchie volte ad utilizzare questa libertà.
Ottimo lavoro anche sotto il profilo della realizzazione dei modelli delle unità: sia i veicoli che i soldati sono ben realizzati e perfettamente animati, con una particolare varietà di "movimenti" che è possibile compiere, così come è possibile distruggere i veicoli e gli edifici sulla mappa che esploderanno in un tourbillon di luci.
Per fortuna, a causa della natura stessa del gioco, non si avranno quasi mai situazioni in cui si potrà registrare un particolare affollamento di unità, ma nelle poche volte in cui ciò avviene è possibile notare come il frame rate tende ad abbassarsi vertiginosamente.
Dal punto di vista del sonoro, Soldiers si attesta nella media del genere, con una buona realizzazione degli effetti sonori e delle colonne sonore non particolarmente ispirate (a differenza di quelle epiche di altri titoli con la stessa ambientazione, come Call of Duty o Medal of Honor, giusto per citarne due).
In ultima analisi prendiamo in considerazione la sezione multiplayer del gioco: stranamente non è presente il "deathmatch", ma solamente una modalità di gioco "cooperativa", in cui è possibile rigiocare le missioni delle campagne in compagnia di altri giocatori (fino ad un massimo di 4).
E' supportato il gioco in LAN o su internet.
L'abbiamo analizzato per i nostri lettori...
A prima vista, Soldiers potrebbe sembrare un classico strategico in tempo reale ad ambientazione storica, ma fin dal tutorial, in cui vengono spiegati i rudimenti del gioco, è possibile accorgersi che il gioco della Codemasters sfoggia alcune features che lo distinguono dalla massa.
La più importante di queste innovazioni è la possibilità di controllare una per una le unità che vi saranno assegnate ad inizio missione: questo non significa solamente poter assegnare ad ognuna di esse dei percorsi o degli obbiettivi da attaccare, ma gestire in prima persona l'inventario di ogni soldato, l'equipaggio di ogni carro armato e soprattutto poter mirare con precisione il punto in cui far fuoco, oltre alla possibilità di comandare i movimenti tramite l'utilizzo delle frecce direzionali della tastiera.
Questa possibilità, su cui è imperniata l'intera azione di gioco, sarebbe poco significativa in presenza di un numero di unità da comandare troppo elevato; di conseguenza, potrete dimenticarvi gli enormi eserciti tipici dei giochi della Blizzard, o per rimanere in tema bellico, di Cossacks o di D-Day: in Soldiers vi troverete a comandare di volta in volta un manipolo di soldati, con al più il supporto di qualche carro armato o di veicoli di trasporto e dovrete cercare di averne la massima cura perché spesso vi verrà richiesto di scontrarvi con forze nettamente preponderanti e un incidente ad uno di questi veicoli può compromettere l'intera missione.
In molte situazioni di gioco, quest'ultimo prodotto della Codemasters ricorda più Commandos che i tipici strategici; infatti non ci saranno risorse da raccogliere ed edifici o armate da costruire, così come manca completamente la celeberrima "fog of war" ad impedire la visione delle aree inesplorate.
In Soldiers potrete rendervi conto in ogni momento della posizione dei nemici e progettare le vostre mosse di conseguenza.
Purtroppo, per i giocatori meno esperti, anche la difficoltà del gioco ricorda molto Commandos e non saranno poche le situazioni in cui dovrete ricaricare una situazione precedentemente salvata, né i momenti in cui superare alcune sezioni del gioco potrà sembrare frustrante.
Infatti, nonostante la possibilità di scegliere fra 3 livelli di difficoltà, Soldiers si presenta parecchio tosto da risolvere e dovrete provare diversi approcci alle missioni prima di trovare quello giusto che vi possa permettere di arrivare alla meta.
Nella sezione single-player del gioco potrete affrontare una delle 4 campagne (oltre ad alcune missioni bonus), che coinvolgono le maggiori potenze che si affrontarono durante la Seconda Guerra Mondiale: potrete così decidere di prendere le parti dei Russi, degli Inglesi, degli Americani e anche dei Tedeschi.
Per ognuna delle parti in causa gli sviluppatori hanno ricostruito sia le uniformi dell'epoche che soprattutto i veicoli in uso, i quali avranno le proprie caratteristiche peculiari e cambieranno il loro comportamento e la loro facilità d'uso anche a seconda del numero di persone di equipaggio di cui li fornirete.
Inoltre ogni soldato che comanderete avrà la possibilità di modificare il proprio equipaggiamento, raccogliendo armi sulla mappa, montando a bordo di unità incustodite dal nemico e, dulcis in fundo, avrà la possibilità, in presenza di particolari oggetti, di compiere azioni come riparare i veicoli (con il repair kit), guarire le ferite e persino dare fuoco all'erba (con i fiammiferi) per stanare eventuali nemici.
Come accennato in precedenza, l'interazione con lo scenario rivestirà un ruolo importante nelle missioni che vi troverete ad affrontare ed è stato curato in modo particolare dagli sviluppatori: sarà quindi possibile, per i vostri soldati, sfruttare ogni possibile copertura (muri, rocce, erba, alberi o quant'altro) per sfuggire al fuoco o alla visione del nemico così come sarà possibile utilizzare le postazioni fisse di artiglieria e le mitragliatrici da campo per aprirsi la strada.
Tutta la complessità dello scenario si fa tuttavia sentire al momento di scendere a compromessi col proprio hardware: infatti il motore di gioco di Soldiers non brilla certo come leggerezza, pur assicurando un livello di dettaglio non indifferente, a patto di possedere una scheda grafica di ultima o penultima generazione e una CPU all'altezza (si parla di 1 GHz solo come requisiti minimi).
Naturalmente il motore grafico è pienamente in 3D, con la possibilità di posizionare liberamente la telecamera di gioco e la presenza sullo scenario di gioco di rilievi montuosi e di parecchi edifici vi costringerà parecchie volte ad utilizzare questa libertà.
Ottimo lavoro anche sotto il profilo della realizzazione dei modelli delle unità: sia i veicoli che i soldati sono ben realizzati e perfettamente animati, con una particolare varietà di "movimenti" che è possibile compiere, così come è possibile distruggere i veicoli e gli edifici sulla mappa che esploderanno in un tourbillon di luci.
Per fortuna, a causa della natura stessa del gioco, non si avranno quasi mai situazioni in cui si potrà registrare un particolare affollamento di unità, ma nelle poche volte in cui ciò avviene è possibile notare come il frame rate tende ad abbassarsi vertiginosamente.
Dal punto di vista del sonoro, Soldiers si attesta nella media del genere, con una buona realizzazione degli effetti sonori e delle colonne sonore non particolarmente ispirate (a differenza di quelle epiche di altri titoli con la stessa ambientazione, come Call of Duty o Medal of Honor, giusto per citarne due).
In ultima analisi prendiamo in considerazione la sezione multiplayer del gioco: stranamente non è presente il "deathmatch", ma solamente una modalità di gioco "cooperativa", in cui è possibile rigiocare le missioni delle campagne in compagnia di altri giocatori (fino ad un massimo di 4).
E' supportato il gioco in LAN o su internet.
Soldiers: Heroes of World War II
7
Voto
Redazione
Soldiers: Heroes of World War II
Soldiers si distingue dalla massa degli strategici in tempo reale introducendo alcune caratteristiche "prese in prestito" da altri titoli di successo che cambiano completamente l'approccio all'azione di gioco. Sicuramente il tentativo di introdurre nuovi elementi in un genere che ormai è canonizzato da alcuni anni è da accogliere con favore, nonostante Soldiers non riesca appieno in tutti i campi. Dalla difficoltà di dover gestire minuziosamente ogni singola unità, nonostante esse non siano mai in numero troppo ampio, deriva infatti la difficoltà del gioco che sicuramente non è orientato ai novellini.
Inoltre mancano un po' le battaglie campali fra eserciti numerosi a cui ci hanno abituato i giochi della Blizzard che un po' toglievano alla strategia, ma aumentavano sicuramente il divertimento e la frenesia.
In fin dei conti, però, si tratta di un primo tentativo non disprezzabile, che potrebbe essere ulteriormente migliorato in futuro da eventuali espansioni (o mods).
Inoltre mancano un po' le battaglie campali fra eserciti numerosi a cui ci hanno abituato i giochi della Blizzard che un po' toglievano alla strategia, ma aumentavano sicuramente il divertimento e la frenesia.
In fin dei conti, però, si tratta di un primo tentativo non disprezzabile, che potrebbe essere ulteriormente migliorato in futuro da eventuali espansioni (o mods).