SONIC ADVENTURE
di
Redazione Gamesurf
Parlando di trama, la pace per un eroe come Sonic non arriva mai: proprio durante un tranquillo giro di pattuglia in città, il porcospino azzurro si imbatte in un assembramento di forze dell'ordine che tentano disperatamente di bloccare l'avanzata di un mostro composto apparentemente d'acqua. Sonic interviene e mette in fuga il misterioso invasore, che riesce a salvarsi "filtrando" attraverso una grata. Il porcospino reputa l'episodio come concluso e si concede una meritata vacanza presso l'hotel della città. Ma quando lo stesso mostro, di nome Chaos, compare nuovamente al fianco del Dottor Eggman, acerrimo nemico di Sonic, é segno che qualcosa di pessimo sta per accadere. Sonic dovrà dunque partire nuovamente alla ricerca dei sei smeraldi del chaos, apparentemente necessari al suo avversario per dotare Chaos di nuovi, devastanti poteri. E' l'inizio della più grande avventura mai capitata al porcospino azzurro, che coinvolgerà ben presto anche vecchi e nuovi compagni
DUE PASSI NEL MONDO DEL PORCOSPINO BLU
Il primo approccio con Sonic Adventure non lascia molte scelte al giocatore: inizialmente il gioco offre infatti la sola possibilità di selezionare Sonic e affrontare il prologo della storia, riguardante lo scontro con Chaos nella piazza del municipio della città. Superato questo semplice ostacolo, necessario per fare un minimo di pratica con i controlli e per conoscere un personaggio basilare come Chaos, il giocatore guadagna nuovamente il controllo di Sonic in una zona chiamata Station Square, il primo degli Adventure Field accessibili in Sonic Adventure
Un Adventure Field é una zona franca del gioco in cui non ci sono nemici e come tale può liberamente venire esplorata da Sonic (e dagli altri personaggi). Le azioni effettuabili in un Adventure Field sono quelle tipiche degli arcade adventure: si può dialogare con alcuni personaggi, visitare numerosi luoghi e interagire con l'ambiente circostante (spesso raccogliendo svariati oggetti da utilizzare in determinati punti del gioco, come chiavi o particolari uova di cui ci occuperemo in seguito). Negli Adventure Field sono anche presenti gli accessi ai livelli d'azione del gioco, che rappresentano la vera sfida di Sonic Adventure e che sono denominati Action Stage, sebbene spesso tali livelli non siano semplicemente accessibili e vadano "sbloccati" eseguendo determinate azioni negli Adventure Field
DUE PASSI NEL MONDO DEL PORCOSPINO BLU
Il primo approccio con Sonic Adventure non lascia molte scelte al giocatore: inizialmente il gioco offre infatti la sola possibilità di selezionare Sonic e affrontare il prologo della storia, riguardante lo scontro con Chaos nella piazza del municipio della città. Superato questo semplice ostacolo, necessario per fare un minimo di pratica con i controlli e per conoscere un personaggio basilare come Chaos, il giocatore guadagna nuovamente il controllo di Sonic in una zona chiamata Station Square, il primo degli Adventure Field accessibili in Sonic Adventure
Un Adventure Field é una zona franca del gioco in cui non ci sono nemici e come tale può liberamente venire esplorata da Sonic (e dagli altri personaggi). Le azioni effettuabili in un Adventure Field sono quelle tipiche degli arcade adventure: si può dialogare con alcuni personaggi, visitare numerosi luoghi e interagire con l'ambiente circostante (spesso raccogliendo svariati oggetti da utilizzare in determinati punti del gioco, come chiavi o particolari uova di cui ci occuperemo in seguito). Negli Adventure Field sono anche presenti gli accessi ai livelli d'azione del gioco, che rappresentano la vera sfida di Sonic Adventure e che sono denominati Action Stage, sebbene spesso tali livelli non siano semplicemente accessibili e vadano "sbloccati" eseguendo determinate azioni negli Adventure Field
SONIC ADVENTURE
SONIC ADVENTURE
Anche valutandolo a oltre due anni dalla sua uscita, Sonic Adventure rimane uno dei migliori giochi mai prodotti per Dreamcast e uno dei videogame più vari, singolari e completi apparsi sul mercato negli ultimi anni. Di certo non privo di difetti, e sotto certi aspetti troppo semplice, il gioco del Sonic Team risulta pur sempre un'esperienza indimenticabile per gli amanti dei platform game e dei giochi d'azione, che rimarranno rapiti dalle avventure offerte da Sonic Adventure. Insomma, se possedete un Dreamcast e non avete ancora questo gioco il consiglio è quello di procurarsene una copia e goderselo fino al nocciolo. Difficilmente ne rimarrete delusi.
SECONDO COMMENTO
"Adventure". Il titolo è già parziale indizio di quello che troverete nell'incarnazione a 128 bit del mitico porcospino blu. Avventura perchè il passaggio attraverso le tre dimensioni ha inevitabilmente sacrificato parte dell'incessante freneticità che ha contraddistinto i precedenti titoli bidimensionali. Intendiamoci, questo non vuol assolutamente dire che il capolavoro Sega sia un Mario 64 antropomorfo: giocare a Sonic significa ancora sfrecciare alla velocità del suono, schizzare da una piattaforma all'altra e "pensare veloce". La sensazione di vivere una vita ai 200 Km/h è resa ancor più convincete dall'incredibile realizzazione tecnica che il Sonic Team ha saputo ottenere: fluidità praticamente incrollabile, texture eccellenti e colori vividi ricoprono livelli, a tratti molto lunghi, appositamente strutturati per lasciare il giocatore a bocca aperta fra un'evoluzione volante e l'altra. Peccato per alcuni problemi, piuttosto marcati invero, nella gestione delle telecamere di gioco... che però non possono intaccare un capolavoro che, anche grazie ad alcune trovate, come l'allevamento dei Chao, può contare su una longevità di tutto rispetto.
A oltre due anni e mezzo di distanza dalla sua uscita, Sonic Adventure si conferma indiscutibile capolavoro dell'industria videoludica moderna, sfoggiando un impatto grafico ancora al passo coi tempi, dove tuttora insuperato, e portando con se il dolce odore dei ricordi.
Andrea Focacci
TERZO COMMENTO
Il calendario segna 19 giugno 2000 nel momento in cui scrivo queste righe, a sottolineare che l'età dei proclami e delle grida sensazionalistiche, per il Dreamcast, è definitivamente passata. Eppure qualcosa di grande e significativo la "console sfortunata" è riuscita a presentarlo, partendo proprio dal qui presente Sonic Adventure. Un gioco di Sonic come non si vedeva da tanti, troppi anni, un platform 3D ancora ubriacante e ancora una volta diverso dal rivale di sempre, Mario. Sonic Adventure rappresenta effettivamente l'essenza del porcospino blu, trasportata in un piccolo universo di texture e poligoni, che si apre davanti al giocatore nel momento in cui viene premuto il pulsante Start. Grafica spettacolare, velocissima e quasi abbagliante, giocabilità da primato anche per merito dei numerosi personaggi (e delle relative avventure) disponibili, sonoro che vale l'acquisto della soundtrack originale dedicata. Sarebbe facile, per i più critici, bollare Sonic Adventure come un remake degli episodi a 16 bit, ma sarebbe anche ingeneroso e ingiusto, viste le tantissime possibilità offerte dal titolo Sonic Team, partendo dalle semplici corse mozzafiato sui palazzi di Station Square per arrivare al sottogioco A-Life. Se possedete un Dreamcast e non avete ancora acquistato questo titolo, sappiate che non solo vi siete persi uno dei migliori platform 3D degli ultimi anni, ma avete fatto un vero e proprio torto alla vostra "autostima" di videogiocatori.
Alessandro Martini
SECONDO COMMENTO
"Adventure". Il titolo è già parziale indizio di quello che troverete nell'incarnazione a 128 bit del mitico porcospino blu. Avventura perchè il passaggio attraverso le tre dimensioni ha inevitabilmente sacrificato parte dell'incessante freneticità che ha contraddistinto i precedenti titoli bidimensionali. Intendiamoci, questo non vuol assolutamente dire che il capolavoro Sega sia un Mario 64 antropomorfo: giocare a Sonic significa ancora sfrecciare alla velocità del suono, schizzare da una piattaforma all'altra e "pensare veloce". La sensazione di vivere una vita ai 200 Km/h è resa ancor più convincete dall'incredibile realizzazione tecnica che il Sonic Team ha saputo ottenere: fluidità praticamente incrollabile, texture eccellenti e colori vividi ricoprono livelli, a tratti molto lunghi, appositamente strutturati per lasciare il giocatore a bocca aperta fra un'evoluzione volante e l'altra. Peccato per alcuni problemi, piuttosto marcati invero, nella gestione delle telecamere di gioco... che però non possono intaccare un capolavoro che, anche grazie ad alcune trovate, come l'allevamento dei Chao, può contare su una longevità di tutto rispetto.
A oltre due anni e mezzo di distanza dalla sua uscita, Sonic Adventure si conferma indiscutibile capolavoro dell'industria videoludica moderna, sfoggiando un impatto grafico ancora al passo coi tempi, dove tuttora insuperato, e portando con se il dolce odore dei ricordi.
Andrea Focacci
TERZO COMMENTO
Il calendario segna 19 giugno 2000 nel momento in cui scrivo queste righe, a sottolineare che l'età dei proclami e delle grida sensazionalistiche, per il Dreamcast, è definitivamente passata. Eppure qualcosa di grande e significativo la "console sfortunata" è riuscita a presentarlo, partendo proprio dal qui presente Sonic Adventure. Un gioco di Sonic come non si vedeva da tanti, troppi anni, un platform 3D ancora ubriacante e ancora una volta diverso dal rivale di sempre, Mario. Sonic Adventure rappresenta effettivamente l'essenza del porcospino blu, trasportata in un piccolo universo di texture e poligoni, che si apre davanti al giocatore nel momento in cui viene premuto il pulsante Start. Grafica spettacolare, velocissima e quasi abbagliante, giocabilità da primato anche per merito dei numerosi personaggi (e delle relative avventure) disponibili, sonoro che vale l'acquisto della soundtrack originale dedicata. Sarebbe facile, per i più critici, bollare Sonic Adventure come un remake degli episodi a 16 bit, ma sarebbe anche ingeneroso e ingiusto, viste le tantissime possibilità offerte dal titolo Sonic Team, partendo dalle semplici corse mozzafiato sui palazzi di Station Square per arrivare al sottogioco A-Life. Se possedete un Dreamcast e non avete ancora acquistato questo titolo, sappiate che non solo vi siete persi uno dei migliori platform 3D degli ultimi anni, ma avete fatto un vero e proprio torto alla vostra "autostima" di videogiocatori.
Alessandro Martini