SONIC ADVENTURE
di
Redazione Gamesurf
SONIC CON UNA DIMENSIONE IN PIU'
Una volta entrati in un Action Stage l'impostazione del gioco cambia drasticamente. Nel caso di Sonic, ad esempio, ci si ritrova in apposite versioni tridimensionali dei tipici livelli che eravamo abituati ad attraversare nei primi giochi del porcospino blu, comprensivi di rampe, giri della morte, acceleratori e immancabili "funghetti" respingenti (col tipico disegno a stella) e addirittura terminanti con la cara vecchia "campana" da far esplodere in cui il Dottor Eggman tiene rinchiuse decine di animaletti indifesi
Anche i movimenti di Sonic sono praticamente gli stessi disponibili nelle versioni bidimensionali delle sue avventure, incluse le super-accelerazioni sul posto (utilissime per schizzare via da un luogo in un istante) e i classici attacchi "rotolanti". Già dopo il superamento del primo, semplice, ma spettacolare, Action Stage ci si rende conto di come il Sonic Team abbia tentato di riproporre il tipico gameplay dei precedenti giochi di Sonic in un ambiente estremamente più libero e complesso, con risultati ampiamente soddisfacenti. Certo, inizialmente le assurde velocità che il nostro porcospino può raggiungere potrebbero confondere (se non terrorizzare) molti giocatori, ma una volta fatta la mano con il sistema di controllo non dovrebbero sorgere eccessivi problemi
E' molto importante familiarizzare con il sistema di "percorsi fissi" utilizzato in numerosi frangenti dal gioco: in pratica in alcuni casi il personaggio affronta alcuni passaggi particolarmente complessi e spettacolari, come ad esempio serie di giri della morte, improbabili voli all'interno di tornadi o semplicemente delle rapidissime fughe accompagnate da bellissimi movimenti di telecamera. In situazioni come queste basta mantenere la pressione del pad analogico verso l'alto, per confermare la volontà di attraversare completamente la sequenza (come fosse, in pratica, una sorta di brevissimo "spezzone non giocato" all'interno dell'azione). In caso però si volesse interrompere la "sequenza" (con risultati molto spesso devastanti per lo stesso personaggio) basterà mollare la presa sul pad e vedere cosa accade. Un sistema molto intuitivo di cui si imparerà ben presto a fare uso
Una volta entrati in un Action Stage l'impostazione del gioco cambia drasticamente. Nel caso di Sonic, ad esempio, ci si ritrova in apposite versioni tridimensionali dei tipici livelli che eravamo abituati ad attraversare nei primi giochi del porcospino blu, comprensivi di rampe, giri della morte, acceleratori e immancabili "funghetti" respingenti (col tipico disegno a stella) e addirittura terminanti con la cara vecchia "campana" da far esplodere in cui il Dottor Eggman tiene rinchiuse decine di animaletti indifesi
Anche i movimenti di Sonic sono praticamente gli stessi disponibili nelle versioni bidimensionali delle sue avventure, incluse le super-accelerazioni sul posto (utilissime per schizzare via da un luogo in un istante) e i classici attacchi "rotolanti". Già dopo il superamento del primo, semplice, ma spettacolare, Action Stage ci si rende conto di come il Sonic Team abbia tentato di riproporre il tipico gameplay dei precedenti giochi di Sonic in un ambiente estremamente più libero e complesso, con risultati ampiamente soddisfacenti. Certo, inizialmente le assurde velocità che il nostro porcospino può raggiungere potrebbero confondere (se non terrorizzare) molti giocatori, ma una volta fatta la mano con il sistema di controllo non dovrebbero sorgere eccessivi problemi
E' molto importante familiarizzare con il sistema di "percorsi fissi" utilizzato in numerosi frangenti dal gioco: in pratica in alcuni casi il personaggio affronta alcuni passaggi particolarmente complessi e spettacolari, come ad esempio serie di giri della morte, improbabili voli all'interno di tornadi o semplicemente delle rapidissime fughe accompagnate da bellissimi movimenti di telecamera. In situazioni come queste basta mantenere la pressione del pad analogico verso l'alto, per confermare la volontà di attraversare completamente la sequenza (come fosse, in pratica, una sorta di brevissimo "spezzone non giocato" all'interno dell'azione). In caso però si volesse interrompere la "sequenza" (con risultati molto spesso devastanti per lo stesso personaggio) basterà mollare la presa sul pad e vedere cosa accade. Un sistema molto intuitivo di cui si imparerà ben presto a fare uso
SONIC ADVENTURE
SONIC ADVENTURE
Anche valutandolo a oltre due anni dalla sua uscita, Sonic Adventure rimane uno dei migliori giochi mai prodotti per Dreamcast e uno dei videogame più vari, singolari e completi apparsi sul mercato negli ultimi anni. Di certo non privo di difetti, e sotto certi aspetti troppo semplice, il gioco del Sonic Team risulta pur sempre un'esperienza indimenticabile per gli amanti dei platform game e dei giochi d'azione, che rimarranno rapiti dalle avventure offerte da Sonic Adventure. Insomma, se possedete un Dreamcast e non avete ancora questo gioco il consiglio è quello di procurarsene una copia e goderselo fino al nocciolo. Difficilmente ne rimarrete delusi.
SECONDO COMMENTO
"Adventure". Il titolo è già parziale indizio di quello che troverete nell'incarnazione a 128 bit del mitico porcospino blu. Avventura perchè il passaggio attraverso le tre dimensioni ha inevitabilmente sacrificato parte dell'incessante freneticità che ha contraddistinto i precedenti titoli bidimensionali. Intendiamoci, questo non vuol assolutamente dire che il capolavoro Sega sia un Mario 64 antropomorfo: giocare a Sonic significa ancora sfrecciare alla velocità del suono, schizzare da una piattaforma all'altra e "pensare veloce". La sensazione di vivere una vita ai 200 Km/h è resa ancor più convincete dall'incredibile realizzazione tecnica che il Sonic Team ha saputo ottenere: fluidità praticamente incrollabile, texture eccellenti e colori vividi ricoprono livelli, a tratti molto lunghi, appositamente strutturati per lasciare il giocatore a bocca aperta fra un'evoluzione volante e l'altra. Peccato per alcuni problemi, piuttosto marcati invero, nella gestione delle telecamere di gioco... che però non possono intaccare un capolavoro che, anche grazie ad alcune trovate, come l'allevamento dei Chao, può contare su una longevità di tutto rispetto.
A oltre due anni e mezzo di distanza dalla sua uscita, Sonic Adventure si conferma indiscutibile capolavoro dell'industria videoludica moderna, sfoggiando un impatto grafico ancora al passo coi tempi, dove tuttora insuperato, e portando con se il dolce odore dei ricordi.
Andrea Focacci
TERZO COMMENTO
Il calendario segna 19 giugno 2000 nel momento in cui scrivo queste righe, a sottolineare che l'età dei proclami e delle grida sensazionalistiche, per il Dreamcast, è definitivamente passata. Eppure qualcosa di grande e significativo la "console sfortunata" è riuscita a presentarlo, partendo proprio dal qui presente Sonic Adventure. Un gioco di Sonic come non si vedeva da tanti, troppi anni, un platform 3D ancora ubriacante e ancora una volta diverso dal rivale di sempre, Mario. Sonic Adventure rappresenta effettivamente l'essenza del porcospino blu, trasportata in un piccolo universo di texture e poligoni, che si apre davanti al giocatore nel momento in cui viene premuto il pulsante Start. Grafica spettacolare, velocissima e quasi abbagliante, giocabilità da primato anche per merito dei numerosi personaggi (e delle relative avventure) disponibili, sonoro che vale l'acquisto della soundtrack originale dedicata. Sarebbe facile, per i più critici, bollare Sonic Adventure come un remake degli episodi a 16 bit, ma sarebbe anche ingeneroso e ingiusto, viste le tantissime possibilità offerte dal titolo Sonic Team, partendo dalle semplici corse mozzafiato sui palazzi di Station Square per arrivare al sottogioco A-Life. Se possedete un Dreamcast e non avete ancora acquistato questo titolo, sappiate che non solo vi siete persi uno dei migliori platform 3D degli ultimi anni, ma avete fatto un vero e proprio torto alla vostra "autostima" di videogiocatori.
Alessandro Martini
SECONDO COMMENTO
"Adventure". Il titolo è già parziale indizio di quello che troverete nell'incarnazione a 128 bit del mitico porcospino blu. Avventura perchè il passaggio attraverso le tre dimensioni ha inevitabilmente sacrificato parte dell'incessante freneticità che ha contraddistinto i precedenti titoli bidimensionali. Intendiamoci, questo non vuol assolutamente dire che il capolavoro Sega sia un Mario 64 antropomorfo: giocare a Sonic significa ancora sfrecciare alla velocità del suono, schizzare da una piattaforma all'altra e "pensare veloce". La sensazione di vivere una vita ai 200 Km/h è resa ancor più convincete dall'incredibile realizzazione tecnica che il Sonic Team ha saputo ottenere: fluidità praticamente incrollabile, texture eccellenti e colori vividi ricoprono livelli, a tratti molto lunghi, appositamente strutturati per lasciare il giocatore a bocca aperta fra un'evoluzione volante e l'altra. Peccato per alcuni problemi, piuttosto marcati invero, nella gestione delle telecamere di gioco... che però non possono intaccare un capolavoro che, anche grazie ad alcune trovate, come l'allevamento dei Chao, può contare su una longevità di tutto rispetto.
A oltre due anni e mezzo di distanza dalla sua uscita, Sonic Adventure si conferma indiscutibile capolavoro dell'industria videoludica moderna, sfoggiando un impatto grafico ancora al passo coi tempi, dove tuttora insuperato, e portando con se il dolce odore dei ricordi.
Andrea Focacci
TERZO COMMENTO
Il calendario segna 19 giugno 2000 nel momento in cui scrivo queste righe, a sottolineare che l'età dei proclami e delle grida sensazionalistiche, per il Dreamcast, è definitivamente passata. Eppure qualcosa di grande e significativo la "console sfortunata" è riuscita a presentarlo, partendo proprio dal qui presente Sonic Adventure. Un gioco di Sonic come non si vedeva da tanti, troppi anni, un platform 3D ancora ubriacante e ancora una volta diverso dal rivale di sempre, Mario. Sonic Adventure rappresenta effettivamente l'essenza del porcospino blu, trasportata in un piccolo universo di texture e poligoni, che si apre davanti al giocatore nel momento in cui viene premuto il pulsante Start. Grafica spettacolare, velocissima e quasi abbagliante, giocabilità da primato anche per merito dei numerosi personaggi (e delle relative avventure) disponibili, sonoro che vale l'acquisto della soundtrack originale dedicata. Sarebbe facile, per i più critici, bollare Sonic Adventure come un remake degli episodi a 16 bit, ma sarebbe anche ingeneroso e ingiusto, viste le tantissime possibilità offerte dal titolo Sonic Team, partendo dalle semplici corse mozzafiato sui palazzi di Station Square per arrivare al sottogioco A-Life. Se possedete un Dreamcast e non avete ancora acquistato questo titolo, sappiate che non solo vi siete persi uno dei migliori platform 3D degli ultimi anni, ma avete fatto un vero e proprio torto alla vostra "autostima" di videogiocatori.
Alessandro Martini