Sonic Boom: l'Ascesa di Lyric
di
Roberto Vicario
Dopo un periodo di sviluppo lungo e travagliato, quasi in concomitanza con l'uscita delle nuova serie televisiva dedicata al porcospino blu, arriva sugli scaffali e con un bel carico di polemiche in spalla, Sonic Boom: l'Ascesa di Lyric. Abbiamo avuto la possibilità di passare qualche ora in compagnia del titolo sviluppato da Big Red Button, e siamo pronti a darvi il nostro giudizio definitivo.
Un porcospino a metà
Giocare a Sonic Boom fa riaffiorare alla mente una celebre frase di un noto personaggio italiano che recita: “a pensare male si fa peccato, ma spesso si indovina”. Quello che ci siamo trovati tra le mani non é solamente un progetto fortemente influenzato dai numerosi problemi di sviluppo che lo hanno afflitto, ma una vera e propria débacle in termini di game design e comparto tecnico.
Partiamo dal principio però dal principio. Sonic Boom: l'Ascesa di Lyric - così come il capitolo per 3DS - nasce come prequel della nuova serie tv animata dedicata proprio a Sonic e compagni. La storia, difatti, vedrà il gruppo di amici catapultati su un'isola sino a quel momento sconosciuta. La scoperta di una cripta segreta riporterà in vita Lyric, una sorta di mostro dalla forma di serpente che, guarda caso, ha dalla sua progetti megalomani e filo dittatoriali. Sfruttando l'immenso potere dei diamanti del chaos, il villain tenta quindi di riportare in vita il suo esercito di robot. Come la storia ci insegna, toccherà ancora una volta a Sonic, Tails, Knuckles ed Amy provare a ristabilire la situazione, senza dimenticarci il nuovo personaggio Sticks, che nella versione Wii U del gioco manterrà tuttavia una posizione da comprimario all'interno della vicenda.
Da qui in poi il titolo si sgretola come un biscotto chiuso nel nostro pugno. Se il paragone vi può sembrare azzardato, vi assicuriamo che se mai vi capiterà di avere tra le mani il titolo, a distanza di pochi minuti dall'inizio dall'avventura non farete fatica a notare una certa mancanza di contenuti e soprattutto di qualità.
Il gioco, prendendo spunto da titoli del recente passato come come Sonic: Lost World o Sonic Generations, punta ad offrire un gameplay fondamentalmente diviso in tre grandi tronconi. La fase esplorativa, quella di platorm/combattimento in 3D e quella più classica con visuale old school.
Scelta saggia, sulla carta, ma che purtroppo si va a scontrare con una serie di altre decisioni prese dal team di sviluppo che francamente ci hanno lasciato decisamente perplessi. Le sezioni di platforming sono mal gestite, con il controllo del personaggio totalmente inappropriato e lontano anni luce da quello che é lo standard attuale all'interno del genere. A questo si aggiungo pesanti problemi riguardanti la gestione delle visuali di gioco con una telecamera assolutamente inefficiente e quasi sempre "in grado" di tenere fuori dall'azione il giocatore.
Azione che viene incredibilmente penalizzata sia nelle fasi di corsa/arrampicata che in quelle di combattimento. Le prime sono afflitte da un frame rate davvero instabile, le seconde da una serie estenuante di combattimenti tra robot con I.A. che possono durare anche oltre i cinque minuti. Come se non bastasse, in maniera del tutto inaspettata potreste subire bug e glith in grado di rovinare in maniera netta e decisa l'esperienza di gioco.
Insomma, quello che abbiamo tra le mani é un titolo incompleto, tappezzato in qualche modo e fatto uscire in fretta e furia. Se i problemi che vi abbiamo elencato sino ad ora non vi hanno ancora convinto, non possiamo non citare tutta una serie di texture dalla qualità veramente infima e una quantità di dettagli così bassa da far risultare spogli i livelli di gioco.
Tornando quindi alla frase di apertura e cercando di giustificare - parzialmente - il team di sviluppo, ci chiediamo come Sega e Nintendo abbiamo anche solo lontanamente pensato di rilasciare un prodotto di questa portata, incompleto.
Questa scelta non solo va a ledere l'ottimo lavoro di “ristrutturazione” che il Sonic Team stava cercando di compiere in questi ultimi anni, ma rischia di mettere in dubbio la buona fede delle due aziende. Le risposte a questi dubbi possono essere molteplici, da una parte la necessità - forse - di avere un valido supporto ludico alla serie televisiva, oppure, il fatto di voler comunque avere sul mercato che si avvicina al periodo di maggiori vendite come quello natalizio, un prodotto legato al porcospino blu.
Al di là di queste legittime domande, noi di Gamesurf ci limitiamo a giudicare quello che che abbiamo tra le mani, e come avrete potuto intuire, é a tutti gli effetti un prodotto che ha “fallito” sotto tutti gli aspetti che formano un videogioco: comparto tecnico, gameplay, e longevità.
Anche quest'ultima, nonostante la presenza di una cooperativa e un comparto multigiocatore, é fortemente legata alla scarsa qualità del gioco risultando superflua e quasi slegata dal contesto di gioco.
Il rammarico si fa ancora più grande se, analizzando con calma e certosina attenzione l'offerta proposta da Big Red Button scopriamo che sotto le macerie di questo titolo si nascondo elementi che valeva la pena vedere sviluppati in maniera decisamente più consona all'importanza del nome che porta. La presenza di un grande ed unico livello di gioco che mischia hub e i vari stage, é a tutti gli effetti una scelta valida ed intrigante, così come alcuni scorci di level design lasciano trasparire un minimo di competenza da parte del team di sviluppo. Qualche mese in più, forse, ci avrebbe offerto un Sonic Boom totalmente diverso da quello che abbiamo ora tra le mani.
Chiudiamo parlando del character design, le nuove scelte adottate in questo senso non ci sono piaciute. Lo stile dei personaggi, reso volutamente più serioso, non ci ha pienamente convinto. I modelli sembrano troppo allungati e complici anche le animazioni di cui abbiamo già parlato, su schermo non riescono mai a convincere. A completare il quadro ci pensa un doppaggio tra i peggiori sentiti in tempi recenti.
Insomma, l'avrete capito: il gioco non era pronto. Sonic Boom: l'Ascesa di Lyric é un titolo incompleto, falcidiato da numerosi problemi, e ben lontano dal lavoro che il Sonic Team stava compiendo sul franchise. Non poteva esserci, purtroppo, esordio peggiore per i ragazzi di Big Red Button. Pur non attribuendo esclusivamente a loro le responsabilità di questa disfatta, il gioco che é uscito é fortemente sconsigliato anche ai fan più accaniti del personaggio. Sonic merita più rispetto.
Un porcospino a metà
Giocare a Sonic Boom fa riaffiorare alla mente una celebre frase di un noto personaggio italiano che recita: “a pensare male si fa peccato, ma spesso si indovina”. Quello che ci siamo trovati tra le mani non é solamente un progetto fortemente influenzato dai numerosi problemi di sviluppo che lo hanno afflitto, ma una vera e propria débacle in termini di game design e comparto tecnico.
Partiamo dal principio però dal principio. Sonic Boom: l'Ascesa di Lyric - così come il capitolo per 3DS - nasce come prequel della nuova serie tv animata dedicata proprio a Sonic e compagni. La storia, difatti, vedrà il gruppo di amici catapultati su un'isola sino a quel momento sconosciuta. La scoperta di una cripta segreta riporterà in vita Lyric, una sorta di mostro dalla forma di serpente che, guarda caso, ha dalla sua progetti megalomani e filo dittatoriali. Sfruttando l'immenso potere dei diamanti del chaos, il villain tenta quindi di riportare in vita il suo esercito di robot. Come la storia ci insegna, toccherà ancora una volta a Sonic, Tails, Knuckles ed Amy provare a ristabilire la situazione, senza dimenticarci il nuovo personaggio Sticks, che nella versione Wii U del gioco manterrà tuttavia una posizione da comprimario all'interno della vicenda.
Da qui in poi il titolo si sgretola come un biscotto chiuso nel nostro pugno. Se il paragone vi può sembrare azzardato, vi assicuriamo che se mai vi capiterà di avere tra le mani il titolo, a distanza di pochi minuti dall'inizio dall'avventura non farete fatica a notare una certa mancanza di contenuti e soprattutto di qualità.
Il gioco, prendendo spunto da titoli del recente passato come come Sonic: Lost World o Sonic Generations, punta ad offrire un gameplay fondamentalmente diviso in tre grandi tronconi. La fase esplorativa, quella di platorm/combattimento in 3D e quella più classica con visuale old school.
Scelta saggia, sulla carta, ma che purtroppo si va a scontrare con una serie di altre decisioni prese dal team di sviluppo che francamente ci hanno lasciato decisamente perplessi. Le sezioni di platforming sono mal gestite, con il controllo del personaggio totalmente inappropriato e lontano anni luce da quello che é lo standard attuale all'interno del genere. A questo si aggiungo pesanti problemi riguardanti la gestione delle visuali di gioco con una telecamera assolutamente inefficiente e quasi sempre "in grado" di tenere fuori dall'azione il giocatore.
Azione che viene incredibilmente penalizzata sia nelle fasi di corsa/arrampicata che in quelle di combattimento. Le prime sono afflitte da un frame rate davvero instabile, le seconde da una serie estenuante di combattimenti tra robot con I.A. che possono durare anche oltre i cinque minuti. Come se non bastasse, in maniera del tutto inaspettata potreste subire bug e glith in grado di rovinare in maniera netta e decisa l'esperienza di gioco.
Insomma, quello che abbiamo tra le mani é un titolo incompleto, tappezzato in qualche modo e fatto uscire in fretta e furia. Se i problemi che vi abbiamo elencato sino ad ora non vi hanno ancora convinto, non possiamo non citare tutta una serie di texture dalla qualità veramente infima e una quantità di dettagli così bassa da far risultare spogli i livelli di gioco.
Tornando quindi alla frase di apertura e cercando di giustificare - parzialmente - il team di sviluppo, ci chiediamo come Sega e Nintendo abbiamo anche solo lontanamente pensato di rilasciare un prodotto di questa portata, incompleto.
Questa scelta non solo va a ledere l'ottimo lavoro di “ristrutturazione” che il Sonic Team stava cercando di compiere in questi ultimi anni, ma rischia di mettere in dubbio la buona fede delle due aziende. Le risposte a questi dubbi possono essere molteplici, da una parte la necessità - forse - di avere un valido supporto ludico alla serie televisiva, oppure, il fatto di voler comunque avere sul mercato che si avvicina al periodo di maggiori vendite come quello natalizio, un prodotto legato al porcospino blu.
Al di là di queste legittime domande, noi di Gamesurf ci limitiamo a giudicare quello che che abbiamo tra le mani, e come avrete potuto intuire, é a tutti gli effetti un prodotto che ha “fallito” sotto tutti gli aspetti che formano un videogioco: comparto tecnico, gameplay, e longevità.
Anche quest'ultima, nonostante la presenza di una cooperativa e un comparto multigiocatore, é fortemente legata alla scarsa qualità del gioco risultando superflua e quasi slegata dal contesto di gioco.
Il rammarico si fa ancora più grande se, analizzando con calma e certosina attenzione l'offerta proposta da Big Red Button scopriamo che sotto le macerie di questo titolo si nascondo elementi che valeva la pena vedere sviluppati in maniera decisamente più consona all'importanza del nome che porta. La presenza di un grande ed unico livello di gioco che mischia hub e i vari stage, é a tutti gli effetti una scelta valida ed intrigante, così come alcuni scorci di level design lasciano trasparire un minimo di competenza da parte del team di sviluppo. Qualche mese in più, forse, ci avrebbe offerto un Sonic Boom totalmente diverso da quello che abbiamo ora tra le mani.
Chiudiamo parlando del character design, le nuove scelte adottate in questo senso non ci sono piaciute. Lo stile dei personaggi, reso volutamente più serioso, non ci ha pienamente convinto. I modelli sembrano troppo allungati e complici anche le animazioni di cui abbiamo già parlato, su schermo non riescono mai a convincere. A completare il quadro ci pensa un doppaggio tra i peggiori sentiti in tempi recenti.
Insomma, l'avrete capito: il gioco non era pronto. Sonic Boom: l'Ascesa di Lyric é un titolo incompleto, falcidiato da numerosi problemi, e ben lontano dal lavoro che il Sonic Team stava compiendo sul franchise. Non poteva esserci, purtroppo, esordio peggiore per i ragazzi di Big Red Button. Pur non attribuendo esclusivamente a loro le responsabilità di questa disfatta, il gioco che é uscito é fortemente sconsigliato anche ai fan più accaniti del personaggio. Sonic merita più rispetto.
Sonic Boom: l'Ascesa di Lyric
3.5
Voto
Redazione
Sonic Boom: l'Ascesa di Lyric
In un momento storico che vede moltissimi giochi soffrire di grossi difetti post lancio, Sonic Boom: L'ascesa di Lyrics é il massimo esponente di tutti gli errori che un team di sviluppo ed un publisher non dovrebbero mai compiere. Nonostante una base di partenza che lasciava intuire alcuni spunti interessanti, la realizzare é stata in grado di far emergere solamente limiti e problemi a questo progetto. Un vero peccato, statene alla larga.