Sonic CD

di Massimiliano Pacchiano
“Ai miei tempi non c'erano tutti ‘sti poligoni!”, frase che va categoricamente pronunciata con voce da vecchietto dei film Western. Il ripescaggio di vecchi classici in 2D va sempre più di moda ultimamente: tra riedizioni, collection, remakes e versioni Mobile, l'emulazione del videogioco d'annata é ormai pratica comune su tutte le piattaforme di gioco. In particolare i titoli del Megadrive / Genesis (console a 16bit di Sega che furoreggiava nei primi anni'90) trovano terreno fertile, soprattutto grazie alla facilità di emulazione ed all'eccellenza di alcuni titoli che non tutti avevano sperimentato all'epoca a causa dello strapotere del Super Nintendo.



I vari Sonic ormai li abbiamo visti in tutte le salse: tra Live Arcade, PSN, Virtual Console e riedizioni per piattaforme iOS ormai solo i sassi non conoscono la quadrilogia “base” del porcospino blu: tutti i giocatori degni di questo nome sanno riconoscere il Sonic a due dimensioni contrapposto a quello attuale, certi addirittura si lanciano a dire “Mi ricordo di quando Sonic era figo”, come a sottolineare involontariamente che nonostante il look “badass” dei giochi attuali, il pacioso mammifero uncinato degli anni '90 era più riuscito sotto il profilo del gameplay e del divertimento che ne conseguiva. Non a caso il recente Sonic Generations alterna i due stili di gioco e i due differenti approcci al character design, evidenziando tale dicotomia spaziotemporale ed il fatto che all'evoluzione della tecnologia e dello stile grafico si é affiancata una parallela involuzione del gameplay.



Tutto questo preambolo per dire che tra tanti giochi ormai riproposti in tutte le salse, ce ne sono un paio che sono rimasti nell'ombra e sono sconosciuti ai più: parliamo in particolare di Sonic CD, titolo estremamente valido ma quasi mai riproposto a causa della difficoltà di emulazione. Tale gioco infatti girava su Mega CD, ovvero un hardware aggiuntivo che si agganciava al Megadrive base, ed oltre ad aggiungere un avveniristico (per l'epoca) lettore ottico, forniva anche l'apporto di alcuni nuovi chip in grado di gestire effetti grafici avanzati come scaling (zoom) e mode7 (deformazione e prospettiva dei fondali). Il Mega CD fu una piattaforma costosa e ampiamente sottosfruttata: pochi giochi si avvantaggiavano del maggior spazio dati presente sui supporti ottici, e quando lo facevano era solo per mostrare filmati (generalmente scadenti a causa di limiti tecnologici) o tracce audio. Tornando a noi, Sonic CD finora é stato riproposto solo nella bizzarra compilation Sonic Gems Collection, che proponeva tale titolo insieme ad altri poco conosciuti usciti in esclusiva per Game Gear o in sala giochi; quindi questo nuovo porting su PSN e Live Arcade é indubbiamente una gradita sorpresa.

Sonic CD é sostanzialmente un'evoluzione del primo Sonic, in cui (udite udite) il gioco da bidimensionale diventa.. quadrimensionale. Ebbene si, il nostro caro porcospino bluastro stavolta viaggia nientemeno che nel tempo, oltre che nello spazio, e ciò rappresenta un qualcosa di unico ed irripetibile nel panorama dei platform dell'epoca. L'azione é sempre quella canonica dei vari Sonic, ovvero un platform sparato a velocità pazzesca con anelli da raccogliere, ostacoli da evitare e nemici da distruggere, ma stavolta oltre ad un level design particolarmente ispirato (che pone l'accento sull'abilità del giocatore più che sulle sezioni “turbo-teleguidate”) abbiamo la possibilità di viaggiare avanti e indietro nel tempo colpendo degli appositi cartelli con scritto “Past” o “Future” e successivamente accelerando “fino a 88 miglia orarie” senza mai rallentare (in realtà non é proprio come in Ritorno al Futuro, basta correre alla massima velocità per circa 5 secondi senza imbattersi in ostacoli).