Sonic Colours
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Nonostante siano trascorsi quasi dieci anni da quando Sega é stata “costretta” a produrre giochi su console di aziende un tempo rivali, appare sempre un po' strano, soprattutto per le generazioni di videogiocatori cresciute negli anni '90, vedere Sonic su un sistema Nintendo. Il porcospino blu, era nato nel 1991 sul Mega Drive proprio per contrastare la popolarità di super Mario, ma mentre i giochi con protagonista il baffuto idraulico si sono mantenuti sempre su vette d'eccellenza (perlomeno quelli appartenenti ai filoni principali), la carriera di Sonic ha vissuto, soprattutto negli ultimi anni di (pochi) alti e (tanti) bassi. Uno dei punti più bui é stato toccato proprio di recente con Sonic the Hedgehog, per X Box 360 e Ps3, “meritevole” di un infamante 4 sulle pagine di Gamesurf. Come si suol dire però, é proprio quando si raggiunge il fondo che può iniziare la risalita, e paradossalmente proprio in esclusiva sulle console Nintendo, la mascotte Sega cerca l'ennesimo riscatto con Sonic Colours.
Ancora una volta la minaccia per Sonic e per l'intero pianeta é rappresentata dall'ennesimo folle piano del dottor Eggman. In apparenza, il malvagio scienziato sta cercando di farsi perdonare per le sue continue malefatte con la costruzione di un immenso parco giochi spaziali, dove in realtà tiene soggiogati delle piccole creature aliene, gli Wips, dai quali trae energie per attivare dei terribili macchinari indispensabili per suoi i progetti di conquista. Sonic non ci mette molto a scoprire le vere intenzioni di Eggman, ma dovrà sfruttare appieno le sue vecchie e nuove abilità per poterlo fermare. Dopo tanti esperimenti che hanno cercato di mutare, quasi sempre con pessimi risultati, le meccaniche della serie, con Sonic Colours vi é un gradito ritorno al passato del gameplay, che trae ispirazione dalla primaria caratteristica di Sonic, la velocità. Fin dai primi livelli il titolo si fa apprezzare per varietà, ritmo e frenesia dell'azione, grazie anche ad una struttura degli stage progettata essenzialmente per esaltare queste caratteristiche.
Giri delle morte, rampe, trampolini, spuntoni da evitare, tutto si sussegue con rapidità, e si passa in un batter d'occhio, anche grazie ad una dinamicissima regia, da sezioni bidimensionali, a corse in 3D e fasi su binari, intervallate a seconda dei livelli anche da alcuni passaggi maggiormente legati ai platform classici, e quindi un po' più lenti e ragionati. Durante il suo incedere a folle velocità, l'azione pare in alcuni casi un po' troppo automatica, difetto o se preferite particolarità che ha da sempre contraddistinto i vari Sonic, con il protagonista che una volta “lanciato” vuole continuare la sua corsa quasi per inerzia. Accanto ai più tradizionali “salti”, “scivolate”, “sprint” ed “attacchi rotanti”, Sonic può vantare anche dei nuovi poteri ad hoc, che sbloccherà progressivamente con la liberazione degli Wips; ai sette differenti colori dei simpatici alieni sono legate infatti altrettante trasformazioni del nostro personaggio. Alcune di esse paiono ispirate da quelle presenti nei due Super Mario Galaxy, anche se non sono tutte perfettamente integrate nel gameplay come invece avveniva nei due titoli Nintendo. Tra le altre, Sonic potrà esplorare il sottosuolo grazie alla trasformazione in trivella, potrà mutarsi in razzo, diventare un voracissimo mostro capace di divorare ostacoli, oppure rendere i suoi aculei ancora più acuminati per scalare le pareti in verticale.
Talvolta questi potenziamenti paiono ben implementati e contribuiscono alla varietà dell'azione, ma in altri casi tendono a rallentare il ritmo di gioco e si rivelano superflui. Il principale merito di questi power up é certamente legato al fattore longevità/rigiocabilità del titolo. Difatti i livelli, seppur presenti in gran numero (oltre 40, suddivisi in 6 mondi), possono essere finiti in poche ore, ma per essere completati (raccogliendo per esempio le monete rosse, spesso nascoste nei punti più critici) richiederanno molto più tempo e pazienza, e ci porterà a riaffrontare lo stesso livello più volte, che potrà essere esplorato con maggior efficacia grazie all'utilizzo delle trasformazioni precedentemente sbloccate. Sebbene gli sviluppatori si siano potuti concentrare sulla versione per Wii (ne esiste anche una per Ds ma ovviamente non é una conversione), si é preferito non sfruttare il sistema di puntamento del Wii Remote, ed utilizzare solo marginalmente gli accelerometri unicamente per l'attivazione delle trasformazioni. Il titolo risulta comunque giocabilissimo con la classica accoppiata Wii Remote/Nunchuk, peraltro sostituibile dal Classic Controller o dal pad del Gamecube.
Il lavoro svolto dai Sonic Team é piuttosto apprezzabile anche sotto il profilo grafico; Sonic Colours é un titolo esteticamente davvero spettacolare, con livelli coloratissimi, ricchi di effetti speciali, che però potranno essere ammirati solo in parte per via dell'altissima velocità di gioco. Qualche sforzo in più poteva essere invece perpetrato per il design dei vari nemici, che risultano in molti casi un po' anonimi. Discreto il tema principale della colonna sonora, ed in generale anche gli altri brani, pur non essendo particolarmente memorabili paiono piuttosto adatti al rimo dell'azione.
Seppur non ci troviamo dinanzi ad un capolavoro, Sonic Colours rappresenta un ottimo punto di partenza per il nuovo corso di Sonic; i fan del porcospino Sega che negli ultimi anni hanno dovuto ingoiare molti bocconi amari possono finalmente sorridere davanti ad un titolo curato e coinvolgente, che richiama alla mente i fasti del passato.
Ancora una volta la minaccia per Sonic e per l'intero pianeta é rappresentata dall'ennesimo folle piano del dottor Eggman. In apparenza, il malvagio scienziato sta cercando di farsi perdonare per le sue continue malefatte con la costruzione di un immenso parco giochi spaziali, dove in realtà tiene soggiogati delle piccole creature aliene, gli Wips, dai quali trae energie per attivare dei terribili macchinari indispensabili per suoi i progetti di conquista. Sonic non ci mette molto a scoprire le vere intenzioni di Eggman, ma dovrà sfruttare appieno le sue vecchie e nuove abilità per poterlo fermare. Dopo tanti esperimenti che hanno cercato di mutare, quasi sempre con pessimi risultati, le meccaniche della serie, con Sonic Colours vi é un gradito ritorno al passato del gameplay, che trae ispirazione dalla primaria caratteristica di Sonic, la velocità. Fin dai primi livelli il titolo si fa apprezzare per varietà, ritmo e frenesia dell'azione, grazie anche ad una struttura degli stage progettata essenzialmente per esaltare queste caratteristiche.
Giri delle morte, rampe, trampolini, spuntoni da evitare, tutto si sussegue con rapidità, e si passa in un batter d'occhio, anche grazie ad una dinamicissima regia, da sezioni bidimensionali, a corse in 3D e fasi su binari, intervallate a seconda dei livelli anche da alcuni passaggi maggiormente legati ai platform classici, e quindi un po' più lenti e ragionati. Durante il suo incedere a folle velocità, l'azione pare in alcuni casi un po' troppo automatica, difetto o se preferite particolarità che ha da sempre contraddistinto i vari Sonic, con il protagonista che una volta “lanciato” vuole continuare la sua corsa quasi per inerzia. Accanto ai più tradizionali “salti”, “scivolate”, “sprint” ed “attacchi rotanti”, Sonic può vantare anche dei nuovi poteri ad hoc, che sbloccherà progressivamente con la liberazione degli Wips; ai sette differenti colori dei simpatici alieni sono legate infatti altrettante trasformazioni del nostro personaggio. Alcune di esse paiono ispirate da quelle presenti nei due Super Mario Galaxy, anche se non sono tutte perfettamente integrate nel gameplay come invece avveniva nei due titoli Nintendo. Tra le altre, Sonic potrà esplorare il sottosuolo grazie alla trasformazione in trivella, potrà mutarsi in razzo, diventare un voracissimo mostro capace di divorare ostacoli, oppure rendere i suoi aculei ancora più acuminati per scalare le pareti in verticale.
Talvolta questi potenziamenti paiono ben implementati e contribuiscono alla varietà dell'azione, ma in altri casi tendono a rallentare il ritmo di gioco e si rivelano superflui. Il principale merito di questi power up é certamente legato al fattore longevità/rigiocabilità del titolo. Difatti i livelli, seppur presenti in gran numero (oltre 40, suddivisi in 6 mondi), possono essere finiti in poche ore, ma per essere completati (raccogliendo per esempio le monete rosse, spesso nascoste nei punti più critici) richiederanno molto più tempo e pazienza, e ci porterà a riaffrontare lo stesso livello più volte, che potrà essere esplorato con maggior efficacia grazie all'utilizzo delle trasformazioni precedentemente sbloccate. Sebbene gli sviluppatori si siano potuti concentrare sulla versione per Wii (ne esiste anche una per Ds ma ovviamente non é una conversione), si é preferito non sfruttare il sistema di puntamento del Wii Remote, ed utilizzare solo marginalmente gli accelerometri unicamente per l'attivazione delle trasformazioni. Il titolo risulta comunque giocabilissimo con la classica accoppiata Wii Remote/Nunchuk, peraltro sostituibile dal Classic Controller o dal pad del Gamecube.
Il lavoro svolto dai Sonic Team é piuttosto apprezzabile anche sotto il profilo grafico; Sonic Colours é un titolo esteticamente davvero spettacolare, con livelli coloratissimi, ricchi di effetti speciali, che però potranno essere ammirati solo in parte per via dell'altissima velocità di gioco. Qualche sforzo in più poteva essere invece perpetrato per il design dei vari nemici, che risultano in molti casi un po' anonimi. Discreto il tema principale della colonna sonora, ed in generale anche gli altri brani, pur non essendo particolarmente memorabili paiono piuttosto adatti al rimo dell'azione.
Seppur non ci troviamo dinanzi ad un capolavoro, Sonic Colours rappresenta un ottimo punto di partenza per il nuovo corso di Sonic; i fan del porcospino Sega che negli ultimi anni hanno dovuto ingoiare molti bocconi amari possono finalmente sorridere davanti ad un titolo curato e coinvolgente, che richiama alla mente i fasti del passato.