Sonic Heroes

di Stefano 'Miyazaki' Guzzetti
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E' tornato l'anti-Mario!
Come tutti sappiamo Sonic the Hedgehog, la mascotte ufficiale di casa Sega, vanta una decennale tradizione di antagonismo nei confronti di Nintendo e del suo baffutto idraulico; questa posizione agli antipodi da parte delle due mascottes ha ben rappresentato negli anni '90 la continua lotta da parte dei due colossi nell'intento di conquistarsi il mercato dei videogiochi. Ma poi si sa, tra i due litiganti il terzo gode, e a parte la fine ingloriosa della casa di Sonic (vedi il caso Dreamcast e altro ancora...), la meglio sul mercato videoludico la ebbe (e continua ad averlo almeno in fatto di vendite) la Sony, imprevisto protagonista del mondo dei videogiochi. Con gli anni si sono quindi ribaltati molti assiomi che regolarono il mercato videoludico per anni ed anni; e nessuno si stupì quindi nel vedere il porcospino sonico girare, un paio di anni fa, su uno dei titoli di lancio del GameCube, la nuova console domestica di casa mariesca. Anche se Sonic Adventure 2 Battle non era che un porting di un gioco del defunto Dreamcast, esso fu l'inizio di uno degli eventi più strambi della storia dei videogiochi, ovvero l'esclusiva della mascotte di Yuji Naka su consoles Nintendo; e in quest'ottica vanno collocati anche altri due titoli, ovvero Sonic Mega Collection e Sonic Adventure DX. Ad essi avrebbe dovuto seguire un altro titolo nuovo di zecca, Sonic Heroes appunto, ma come sappiamo la SEGA in questi anni non ha navigato in buone acque, e le necessità economiche l'hanno portata ad annullare le esclusive, per lo meno per le consoles con vendite basse o non soddisfacenti (leggasi alla voce: GameCube). Ed è così che un titolo originariamente sviluppato solo per GameCube viene trasposto anche su Xbox e Playstation 2; proprio quest'ultima versione sarà quella che andremo ad analizzare noi, cercando di scoprirne i pregi e i difetti.

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Un lavoro di squadra!
Anche in questo nuovo episodio Sonic dovrà vedersela con l'eterno nemico, ovvero il dottor Eggman; tralasciamo quindi pure le motivazioni o la pseudo trama, dal momento che, come in ogni episodio dell'idraulico Nintendo il re Bowser rapisce la principessa Peach, in ogni episodio di Sonic lo scienziato dottor Eggman ne combina una delle sue. Questo ci basta per prendere il joypad in mano e iniziare a correre all'impazzata, saltare, volare, e quant'altro ancora. Già, perché in questo nuovo titolo avremo una suddivisione a teams; comanderemo tre mascottes contemporaneamente, ognuna con le sue abilità. All'inizio del gioco avremo a disposizione ben quattro tipi diversi di teams, dal Rose team, al Sonic Team, arrivando al Dark Team; ognuno di questi, oltre a presentare un casting differente, presenterà anche un grado diverso di difficoltà. Comunque, indipendentemente dal team, avremo sempre un personaggio che corre, uno che vola, e uno che userà sapientemente la forza (per esempio per abbattere muri e quant'altro ancora). A volte dovremo anche usare i tre personaggi contemporaneamente per fare delle mosse speciali. Altre volte dovremo selezionare alcuni personaggi piuttosto che altri per potere proseguire nei livelli. Insomma, la varietà non manca e in effetti il Sonic Team ha eseguito un ottimo lavoro, perlomeno per quello che è l'espansione del concept originario del gameplay stesso tipico della saga di Sonic.

Controlli sonici e telecamere lente
Un interfaccia dei controlli azzeccata ed estremamente funzionale è uno dei requisiti essenziali almeno in un gioco come questo; il personaggio spesso e volentieri si muoverà con una velocità impressionante, tanto che a volte sembra più la pallina di un flipper che non il protagonista di un platform. E in questo il team dei programmatori non ci ha deluso; ogni cosa è sottomano e la disposizione dei comandi sul joypad è azzeccatissima, anche se inizialmente bisognerà abituarcisi. Già, perché qua i comandi sono impostati secondo lo standard giapponese e la X anziché confermare (come fa di solito) torna indietro nei menù; una volta capito questo però, il resto procederà tutto liscio e nessuno vi fermerà dalla vostra corsa sonica attraverso i livelli... a meno che non ci si mette di mezzo la telecamera. Come molti di voi sapranno, il problema delle telecamere è sempre stato il punto dolente dell'intera serie; come dire, una cosa che i programmatori non sono mai riusciti a risolvere completamente. Anche in questo episodio la tradizione della 'telecamera matta' continua e, se nelle parti più veloci tutto sembra filare liscio, nelle parti più esplorative e rilassate vedrete succederne delle belle; ci saranno dei momenti in cui, all'improvviso, la visuale ruoterà di 180 gradi senza un motivo preciso e la maggior parte delle volte cambiamenti repentini come questo non faranno altro che mettervi in difficoltà. Il tutto rende il gioco un po' frustrante, ma senza motivo, e questo è un vero peccato, dato che la sfida vera e propria non esiste. Anche perché il gioco in sé non è un titolo difficile, e la maggior parte delle volte ciò che dovrete fare vi sarà indicato da cartelli, segnalazioni, e quant'altro ancora, quasi a voler demarcare nettamente un target d'utenza medio-basso.