Sonic Riders
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Già in passato Sega ha voluto far conoscere al suo pargolo videoludico più celebre le tematiche del racing game di matrice arcade.
Forse tentata dal successo e dai risultati encomiabili ottenuti su kart dall'allora rivale Mario, ecco che propose al mondo dapprima Sonic Drift e poi Sonic R (rispettivamente nel 1994, su Game Gear, il primo e nel 1997, su Saturn, il secondo).
Ora, anno Domini 2006, appare sul mercato multi-piattaforma Sonic Riders, un gioco di corse, appunto, nel quale il mezzo di locomozione, una tavola sui generis, favorisce altresì evoluzioni in stile sport estremo.
Il perché i nostri beniamini siano equipaggiati con queste futuristiche tavole è subito spiegato nelle prime battute dello Story Mode, componente che comunque lascia alquanto interdetti.
Filmati noiosetti, fastidiosi e cozzanti con il genere interpretato; voglia di apparire "cool" eccessiva; parlato inglese decisamente sottotono.
Ecco alcuni degli elementi che bocciano la modalità.
Ma tant'è; altrove sta la forza motrice del videogioco ed è altrove che Sonic Riders ci ha deluso.
Per quanto concerne la scorrevolezza va detto come questa sia effettivamente degna della proverbiale velocità del porcospino blu, galvanizzato da un frame-rate certamente promosso.
Parimenti appaiono riuscite le turbolenze (praticamente half pipe di materia eterea) generate dagli avversari e da sfruttare al meglio.
Laddove Sonic Riders stenta è soprattutto nel track design.
La qualità dei circuiti, beninteso, è altalenante e comunque scarsamente foriera di entusiasmo (bivi e scorciatoie funzionano fino ad un certo punto).
Da segnalare il multiplayer (contemplante un massimo di quattro giocatori) e le varie offerte di gioco che comprendono piccoli gran premi, gare contro il tempo, missioni, battaglie, la sopraccitata Storia ed un gioco di squadra in cui condividere l'Air Meter.
La barra in questione, presente in tutte le modalità, decresce a seguito di urti, colpi subiti, accelerazioni e via discorrendo.
Persa tutta l'energia si scende momentaneamente dalla tavola e si procede a piedi, il che capiterà specialmente se si tende ad abusare del boost.
Per rifocillare di aria i nostri basterà eseguire trick e ricevere un'adeguata votazione, servirsi di bonus allocati qua e là oppure soffermarsi brevemente in degli pseudo Pit Stop.
Quest'ultimi, per la verità, risulteranno per taluni più dannosi in termini di divertimento che benefici.
Primo perché vi si finisce delle volte controvoglia, secondo perché pur andandoci spinti dalla necessità il ritmo frenetico viene in questo modo spezzettato.
Ovviamente dipenderà anche da cosa ne pensino a proposito i singoli giocatori, basti sapere che in più modalità è possibile, mediante opzioni, privarsi dei Pit Stop.
Una cosa è interessarsi agli extra (sì, presenti in gran numero), ben altra faccenda è garantire da parte degli sviluppatori il divertimento nel breve come nel lungo periodo.
Sonic Riders, in ultima istanza, non ci ha convinti.
Forse tentata dal successo e dai risultati encomiabili ottenuti su kart dall'allora rivale Mario, ecco che propose al mondo dapprima Sonic Drift e poi Sonic R (rispettivamente nel 1994, su Game Gear, il primo e nel 1997, su Saturn, il secondo).
Ora, anno Domini 2006, appare sul mercato multi-piattaforma Sonic Riders, un gioco di corse, appunto, nel quale il mezzo di locomozione, una tavola sui generis, favorisce altresì evoluzioni in stile sport estremo.
Il perché i nostri beniamini siano equipaggiati con queste futuristiche tavole è subito spiegato nelle prime battute dello Story Mode, componente che comunque lascia alquanto interdetti.
Filmati noiosetti, fastidiosi e cozzanti con il genere interpretato; voglia di apparire "cool" eccessiva; parlato inglese decisamente sottotono.
Ecco alcuni degli elementi che bocciano la modalità.
Ma tant'è; altrove sta la forza motrice del videogioco ed è altrove che Sonic Riders ci ha deluso.
Per quanto concerne la scorrevolezza va detto come questa sia effettivamente degna della proverbiale velocità del porcospino blu, galvanizzato da un frame-rate certamente promosso.
Parimenti appaiono riuscite le turbolenze (praticamente half pipe di materia eterea) generate dagli avversari e da sfruttare al meglio.
Laddove Sonic Riders stenta è soprattutto nel track design.
La qualità dei circuiti, beninteso, è altalenante e comunque scarsamente foriera di entusiasmo (bivi e scorciatoie funzionano fino ad un certo punto).
Da segnalare il multiplayer (contemplante un massimo di quattro giocatori) e le varie offerte di gioco che comprendono piccoli gran premi, gare contro il tempo, missioni, battaglie, la sopraccitata Storia ed un gioco di squadra in cui condividere l'Air Meter.
La barra in questione, presente in tutte le modalità, decresce a seguito di urti, colpi subiti, accelerazioni e via discorrendo.
Persa tutta l'energia si scende momentaneamente dalla tavola e si procede a piedi, il che capiterà specialmente se si tende ad abusare del boost.
Per rifocillare di aria i nostri basterà eseguire trick e ricevere un'adeguata votazione, servirsi di bonus allocati qua e là oppure soffermarsi brevemente in degli pseudo Pit Stop.
Quest'ultimi, per la verità, risulteranno per taluni più dannosi in termini di divertimento che benefici.
Primo perché vi si finisce delle volte controvoglia, secondo perché pur andandoci spinti dalla necessità il ritmo frenetico viene in questo modo spezzettato.
Ovviamente dipenderà anche da cosa ne pensino a proposito i singoli giocatori, basti sapere che in più modalità è possibile, mediante opzioni, privarsi dei Pit Stop.
Una cosa è interessarsi agli extra (sì, presenti in gran numero), ben altra faccenda è garantire da parte degli sviluppatori il divertimento nel breve come nel lungo periodo.
Sonic Riders, in ultima istanza, non ci ha convinti.