Sorcery
di
Sorcery segue una struttura dei livelli lineare, senza possibilità di ri-esplorare le zone superate ma solo di proseguire verso le successive: lungo strada, però, non mancheranno le zone segrete o semi nascoste, magari raggiungibili solo scagliando determinati incantesimi sugli appositi attivatori o svegliando i “fuochi fatui” che talvolta svolazzano in giro. Ciò condurrà a scrigni contenenti ingredienti alchemici, oppure oggetti ed oro da scambiare con l'apposito mercante per ottenere ancora una volta ingredienti alchemici: questi saranno necessari per creare le pozioni che costituiscono gli upgrade del gioco (per esempio aumenti della barra della vita o il potenziamento di un determinato incantesimo).
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Sull'alchimia c'é da fare una piccola parentesi: per quanto sia infatti abbastanza accattivante utilizzare il Move per “tritare le bacche”, “spargere la polvere” o “versare il succo” prima di “mescolare la pozione”, per attivare le ricette sarà necessario effettuare la cosiddetta ricerca, la quale si riassume nel combinare volta per volta tra loro i vari ingredienti, senza consumarli, per verificarne gli effetti. Il risultato é che ogni volta che si ottiene un ingrediente per la prima volta si perde un certo lasso tempo - crescente - a combinarlo con tutti gli altri per creare le ricette: visto che i componenti non si consumano in questa fase, non sarebbe stato più rapido far semplicemente comparire le ricette disponibili?
Dal punto di vista grafico, il gioco presenta un aspetto gradevole e dignitoso. Certo: non siamo al cospetto del non plus ultra della tecnica moderna, piuttosto di un 3D cartonoso molto vecchia scuola che strizza gli occhi ai classici PS1/PS2 come Crash Bandicoot, Jak & Daxter, Ratchet & Clank, ma il risultato é decisamente in linea con lo spirito dell'avventura. Il modello del protagonista é sicuramente quello più curato, seguito da quelli dei boss, mentre i mostri comuni rimangono più semplificati, ma comunque ben texturizzati ed animati. Gli ambienti sono di norma piuttosto ampi e dettagliati, sebbene al di fuori dell'area d'azione tendano a diventare rapidamente spogli; occasionalmente é stato registrato qualche glitch, come rocce compenetrabili difficoltà nell'interazione con certi elementi.
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Ottima la colonna sonora, che si ispira principalmente alla musica celtica (dopotutto anche l'ambientazione fa ampi riferimenti a quella mitologia) ma arrangiata in modo da essere particolarmente adatta anche alle situazioni più maestose o cupe. Buoni i doppiaggi, interamente in Italiano: i personaggi non sono molto numerosi, e qualche volta si registra qualche piccola caduta di stile, ma il risultato é nel complesso gradevole. La risposta del Move é piuttosto buona: in generale non é richiesto un controllo troppo preciso dei movimenti, visto che é presente un minimo di auto-mira sui bersagli, ma nelle situazioni più concitate, con molti bersagli e la necessità di passare rapidamente da un potere all'altro, diviene necessario un minimo di concentrazione.
La prima, importante sensazione trasmessa da Sorcery é quella di non essere il “giochino fatto tanto per fare un giochino per il Move”: al contrario, la struttura dell'avventura e dei livelli, nonché l'infarinatura di personalità dei protagonisti e di background di trama, e persino la presenza di piccoli enigmi e segreti rendono il gioco un vero e proprio Action-Adventure in cui il Move diviene, come e giusto che sia, “semplicemente” il mezzo più adeguato per trasmettere le emozioni del gioco. Prendere confidenza col sistema é abbastanza semplice, mentre impratichirsi abbastanza da poter affrontare in scioltezza tutte le situazioni un po' più delicato.
Intendiamoci: non che diventi mai “difficile” - noi l'abbiamo portato a termine a difficoltà intermedia senza incontrare mai il game-over e con una trentina di pozioni di cura di scorta - e soprattutto presenta una curva dell'apprendimento abbastanza morbida “diluendo” gli incantesimi nel corso della storia, ma in ogni modo non é uno di quei giochi in cui l'esperienza non si modifica affatto. Insomma: Sorcery é un gioco decisamente piacevole, ed anche se lo si porta a termine in circa 6 ore lascia comunque un buon sapore in bocca, invitando a rigiocarlo, magari a difficoltà maggiore oppure per raggiungere quegli obiettivi che si sono mancati alla prima tornata. Decisamente consigliato per chi già possiede il PS Move, e per gli altri un possibile motivo per acquistare la periferica.
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Sull'alchimia c'é da fare una piccola parentesi: per quanto sia infatti abbastanza accattivante utilizzare il Move per “tritare le bacche”, “spargere la polvere” o “versare il succo” prima di “mescolare la pozione”, per attivare le ricette sarà necessario effettuare la cosiddetta ricerca, la quale si riassume nel combinare volta per volta tra loro i vari ingredienti, senza consumarli, per verificarne gli effetti. Il risultato é che ogni volta che si ottiene un ingrediente per la prima volta si perde un certo lasso tempo - crescente - a combinarlo con tutti gli altri per creare le ricette: visto che i componenti non si consumano in questa fase, non sarebbe stato più rapido far semplicemente comparire le ricette disponibili?
Dal punto di vista grafico, il gioco presenta un aspetto gradevole e dignitoso. Certo: non siamo al cospetto del non plus ultra della tecnica moderna, piuttosto di un 3D cartonoso molto vecchia scuola che strizza gli occhi ai classici PS1/PS2 come Crash Bandicoot, Jak & Daxter, Ratchet & Clank, ma il risultato é decisamente in linea con lo spirito dell'avventura. Il modello del protagonista é sicuramente quello più curato, seguito da quelli dei boss, mentre i mostri comuni rimangono più semplificati, ma comunque ben texturizzati ed animati. Gli ambienti sono di norma piuttosto ampi e dettagliati, sebbene al di fuori dell'area d'azione tendano a diventare rapidamente spogli; occasionalmente é stato registrato qualche glitch, come rocce compenetrabili difficoltà nell'interazione con certi elementi.
Ottima la colonna sonora, che si ispira principalmente alla musica celtica (dopotutto anche l'ambientazione fa ampi riferimenti a quella mitologia) ma arrangiata in modo da essere particolarmente adatta anche alle situazioni più maestose o cupe. Buoni i doppiaggi, interamente in Italiano: i personaggi non sono molto numerosi, e qualche volta si registra qualche piccola caduta di stile, ma il risultato é nel complesso gradevole. La risposta del Move é piuttosto buona: in generale non é richiesto un controllo troppo preciso dei movimenti, visto che é presente un minimo di auto-mira sui bersagli, ma nelle situazioni più concitate, con molti bersagli e la necessità di passare rapidamente da un potere all'altro, diviene necessario un minimo di concentrazione.
La prima, importante sensazione trasmessa da Sorcery é quella di non essere il “giochino fatto tanto per fare un giochino per il Move”: al contrario, la struttura dell'avventura e dei livelli, nonché l'infarinatura di personalità dei protagonisti e di background di trama, e persino la presenza di piccoli enigmi e segreti rendono il gioco un vero e proprio Action-Adventure in cui il Move diviene, come e giusto che sia, “semplicemente” il mezzo più adeguato per trasmettere le emozioni del gioco. Prendere confidenza col sistema é abbastanza semplice, mentre impratichirsi abbastanza da poter affrontare in scioltezza tutte le situazioni un po' più delicato.
Intendiamoci: non che diventi mai “difficile” - noi l'abbiamo portato a termine a difficoltà intermedia senza incontrare mai il game-over e con una trentina di pozioni di cura di scorta - e soprattutto presenta una curva dell'apprendimento abbastanza morbida “diluendo” gli incantesimi nel corso della storia, ma in ogni modo non é uno di quei giochi in cui l'esperienza non si modifica affatto. Insomma: Sorcery é un gioco decisamente piacevole, ed anche se lo si porta a termine in circa 6 ore lascia comunque un buon sapore in bocca, invitando a rigiocarlo, magari a difficoltà maggiore oppure per raggiungere quegli obiettivi che si sono mancati alla prima tornata. Decisamente consigliato per chi già possiede il PS Move, e per gli altri un possibile motivo per acquistare la periferica.