Soul Calibur II

di Tommaso Alisonno
TRASCENDING HISTORY AND THE WORLD, A TALE OF SOULS AND SWORDS, ETERNALLY RETOLD
Sono passati quattro anni da quando la spada demoniaca portatrice del nome Soul Edge è stata strappata dalle mani del suo padrone maledetto e distrutta in piccoli frammenti: gli eroi, gli sconfitti e i ritardatari dell'ultima battaglia sono, chi più chi meno, tornati alle loro case, le loro avventure o le loro altre occupazioni, ma il male era stato tutt'altro che sconfitto.
Uno dopo l'altro, i veterani e alcuni nuovi contendenti ricevettero o trovarono un frammento di metallo rosso che emanava un'aura sinistra e malvagia: era un pezzo della Soul Edge. I guerrieri si rimisero pertanto in cammino per scontrarsi fra loro, in modo da riunire i pezzi della spada maledetta, alcuni per poi poterla distruggere definitivamente, altri per brama del suo smisurato potere.
Era riiniziato il torneo delle anime.

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SOUL EDGE CALIBUR 2
Soul Calibur II (da ora SC2), nonostante il numero terminale, è in effetti il terzo capitolo della saga di giochi picchiaduro a cui la Namco ha dato vita. Il primo episodio, dal titolo Soul Edge (anche se in Europa arrivò come Soul Blade) comparve in sala giochi e su Playstation (1), e già si gridò al miracolo, sia per la grafica (allora era veramente molto bella) sia soprattutto per la giocabilità immensa. Il successo si replicò all'uscita di Soul Calibur, che qui in Italia non riscosse sicuramente il successo meritato per il semplice motivo che la versione Home fu realizzata per Dreamcast, una consolle sicuramente troppo poco pubblicizzata. Ed eccoci ora a SC2. Abbiamo detto che siamo al cospetto di un picchiaduro: per chi non lo sapesse, dirò che è un genere di giochi in cui bisogna sostenere dei combattimenti, nella fattispecie dei veri e proprio duelli uno contro uno, siano i contendenti controllati da giocatori umani o dall'intelligenza artificiale. La caratteristica principale di SC2 è che tutti i contendenti (con l'eccezione di Heihachi, ma per validi motivi) sono muniti di un qualche genere di arma, per lo più da taglio ma non mancano quelle da botta, cosa che comporta il dover porre a confronto stili completamente diversi. I personaggi disponibili dall'inizio sono ben quindici, a cui se ne aggiungono altri cinque da sbloccare, più altri tre il cui utilizzo è però limitato, per un totale di ventitré differenti scelte.
...e siamo solo all'inizio...
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ROUND ONE: FIGHT!!!
Tralasciando per un attimo l'attraversamento dei vari menù, del tipo di scontro eccetera, balziamo direttamente sul campo di battaglia e vediamo come possiamo confrontarci con l'avversario. La visuale di gioco è quella tipica dei picchiaduro a sfide, vale a dire quella che prevede gli antagonisti che si fronteggiano stando uno sulla destra ed uno sulla sinistra dell'inquadratura. Per muovere il vostro alter-ego potrete utilizzare indifferentemente la croce direzionale o il pad analogico sinistro, a seconda di quale dei due troviate più comodo o pratico. Il movimento si esplica nelle otto direzioni: potrete pertanto avvicinarvi o allontanarvi dall'avversario, oppure girargli intorno in senso orario o antiorario, magari avvicinandovi o allontanandovi. I tasti azione fondamentali sono solo quattro, e corrispondono all'attacco verticale, l'attacco orizzontale, il calcio e la parata. Dalla combinazione di questi quattro comandi e della croce direzionale nascono tutte le varie, numerosissime forme d'attacco, di combo e di difesa, compresi eventuali salti, che naturalmente variano da personaggio a personaggio.