Soul Calibur II

di Tommaso Alisonno
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Iniziare a giocare è semplice, smettere è impossibile. La semplicità intrinseca del gioco e dei controlli di base, unita alla possibilità di scegliere personaggi dal facile utilizzo rende il titolo accessibile anche a chi non sa nemmeno cosa sia un picchiaduro, mentre la nutrita quantità di mosse e la complessità di esecuzione delle più devastanti, unita alla delicata scelta di tempo e all'esperienza necessaria per trionfare agli alti livelli lo rende una sfida interessante e attraente per i giocatori più scafati. E una volta che si comincia a divertirsi (cioè subito) ed ad imparare (un po' dopo), la voglia di continuare e diventare sempre più forti è veramente tanta. Un'annosa diatriba sui picchiaduro è quella se sia possibile o meno vincere "pestando tasti a caso". Su SC2 questo è possibile fintanto che il pestatore ha un personaggio che consenta questa politica (ad esempio Maxi) e il suo avversario non è molto esperto, ma già chi ha portato a termine il Maestro d'Armi si può sentire al sicuro da questo rischio. Per quanto il fattore fortuna non sia da sottovalutare, alla fine sono sempre l'esperienza e l'allenamento ad avere la meglio.

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GAME OVER
SC2, una volta tanto, emerge non come un bel gioco ma come un vero e proprio ed indiscutibile capolavoro, indubbiamente superiore a tutti gli altri picchiaduro attualmente in commercio (come d'altronde fu Soul Calibur prima di lui e secondo molti Soul Edge prima ancora), e destinato a rimanere tale per un bel po' di tempo... forse fino ad un eventuale SC3. Nella versione Europea hanno poi aggiunto qualche features in più (ad esempio qualche nuova immagine), tra cui non indifferenti i tre personaggi precedentemente non sbloccabili, senza rovinare il gioco di una virgola, e anzi migliorando anche alcuni effetti grafici.
Per il resto... beh? Andate a comprarlo subito o devo mandarvi Necrid a casa?

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