Soul Calibur II

di Giuseppe 'Sovrano' Schirru

Sotto il petto batte un cuore d'oro.

Oltre ad un elevato numero di personaggi, il gioco dimostra di non essere secondo a nessuno per quantità e qualità di modalità: tra queste annoveriamo il classico arcade, le modalità a tempo e sopravvivenza, già presenti nella maggior parte dei beat em up, duello e duello a squadre, in singolo o per due giocatori, e un'ottima modalità allenamento, oltre a tante altre modalità extra sbloccabili. Ma è la modalità "Maestro D'armi" a farla da padrone e a garantire ore di sano e puro divertimento. Maestro D'armi (Weapon Master, nella versione jappo) non è altro che l'evoluzione della modalità quest già presente in Soul Blade su PSOne e in Soul Calibur per Dreamcast. Dovremo portare a termine un viaggio nelle diverse locazioni presenti nella mappa e affrontare centinaia di incontri dalle caratteristiche più disparate. All'inizio il gioco si svilupperà come una specie di tutorial per illustrarci i comandi base, e poi ci vedrà impegnati in combattimenti contro il tempo, duelli o sfide contro più avversari (uno alla volta), anche in folti gruppi, incontri in condizioni particolari di terreno, con fondo ghiacciato, rovente, esplosivo o sabbie mobili, e con particolari status, e in alcuni dei quali agiremo sotto l'effetto di un veleno che diminuirà progressivamente la nostra energia.

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Ad ogni incontro andato a termine acquisiremo dei punti che andranno ad aumentare il nostro rango, oltre a soldi che ci permetteranno di comprare tutta una serie di articoli che spazieranno da nuove armi, a personaggi e arene segrete, fino a nuovi vestiti e nuove modalità. Questo viaggio ci porterà alla ricerca della mitica spada Soul Edge, arma intrisa del potere malvagio delle sue vittime e delle numerose anime assorbite.

Questa modalità sicuramente sfiziosa e accattivante è però afflitta da un piccolo difetto, o mancanza, a dirla tutta un pochino marginale. Infatti "Maestro d'armi" pur rivelandosi ben longevo, non dovrà essere portato a termine con tutti i personaggi, come nel primo Soul Blade, ma all'interno di esso potremo cambiare a piacimento il personaggio da utilizzare. D'altra parte va detto che vi è la possibilità di utilizzare le nuove armi sbloccate anche nella modalità a due giocatori e in tutte le altre extra, come era possibile nel primo capitolo per PSOne. Un bene se pensiamo che tutte le armi sono differenti tra loro non solo per un semplice fattore estetico, ma anche e soprattutto per caratteristiche: alcune di queste armi sono molto potenti, mentre altre sono più maneggevoli; alcune aiutano a ricaricare l'energia, mentre altre sono potentissime ma fanno diminuire velocemente la nostra life bar. In definitiva il gameplay del gioco si dimostra vario e profondo, nonché longevo, e rende Soul Calibur 2 uno dei picchiaduro più longevi anche se giocato in singolo.

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