Soul Calibur II
di
Graficamente era lecito aspettarsi di più?
Graficamente non sarebbe stato possibile aspettarsi un salto qualitativo come quello effettuato al tempo del primo Soul Calibur, ciò non toglie che la cosmesi visiva sia di altissimo livello. Per intenderci, graficamente Soul Calibur 2 è eccezionale, e basta una manciata di secondi per rendersi conto che il lavoro dei grafici Namco è davvero degno di lode. Quel che però fa riflettere è come il gioco sia multipiattaforma e come le differenze tra le varie versioni siano minime, con la PS2 che incorre in rallentamenti sporadici in alcuni frangenti di gioco. Alla luce di queste considerazioni è ovvio ipotizzare che se il gioco fosse stato progettato solamente per la macchina Microsoft, a quest'ora avremmo avuto tra le mani un prodotto ancora migliore, ma questo non toglie che già così SC2 sia visivamente stupendo.
A livello visivo il primo impatto è imponente. Il frame rate che non si scrosta dai 60fps e le "eleganti" animazioni, la velocità di gioco e i giochi di luce catturano l'attenzione dello spettatore quasi ipnotizzandolo davanti a cotanto spettacolo. In questo turbinio di poligoni e colori, dove nulla è lasciato al caso e dove la perfezione sembra l'obiettivo da raggiungere, sono i bagliori prodotti dalle spade che donano un tocco di classe al tutto, o piccolezze quali le capigliature mobili, lo svolazzamento dei vestiti o ancora le espressioni facciali. La cura per il particolare è notevole in ogni frangente, e ora come ora davvero non trovo difetti che potrebbero compromettere il nostro giudizio più che entusiastico.
Anche il comparto sonoro, dal canto suo, risulta essere uno dei migliori mai realizzati per un picchiaduro: innanzitutto per la splendida colonna sonora purtroppo la canzone The Edge of Soul rimane ancora impareggiabile - così come era stato anche per i due precedenti capitoli della serie, grazie a musiche di enorme qualità, melodie evocative e sempre adatte al tipo di gioco. Oltre a ciò il gioco vanta anche la localizzazione del parlato in lingua inglese. Sicuramente di buon livello quest'ultima, anche se con il parlato in giapponese si poteva apprezzare in maniera molto più approfondita uno degli aspetti grafici caratteristici del gioco, e cioè il labiale, curato come mai prima d'ora.
Tirando le somme il titolo Namco non presenta soltanto un comparto grafico di prim'ordine, ma fa sfoggio di un gameplay ricco e profondo, accompagnato da un'ottima varietà di personaggi, mosse e modalità. Inizialmente meno profondo di Virtua Fighter, in certi frangenti graficamente meno appagante di Doa3, ma complessivamente capace di schiacciare la concorrenza, bissandola e annichilendola al tempo stesso. Soul Calibur 2 è ora, insomma, un gioco curato sotto tutti i punti di vista e che ha saputo migliorare il predecessore nella maniera più giusta, elevando a potenza la sua qualità. Sicuramente il miglior titolo multipiattaforma per le next generation console, ma anche il miglior picchiaduro attualmente in commercio.