Soul Calibur Legends
di
Paolo Mulas
A poca distanza dall'uscita del quarto capitolo per Ps3 ed Xbox360, Soul Calibur arriva anche sul Wii; per il debutto sulla bianca console Nintendo alla Namco hanno optato però per una avventura inedita, un picchiaduro a scorrimento totalmente incentrato sull'accoppiata Nunchuk Wii-mote.
Soul Calibur Legends, approfondisce ulteriormente le vicende legate all'eterna sfida tra le due spade leggendarie, la malefica Soul Edge, e la Soul Calibur, forgiata appositamente per sconfiggere la sua maledetta “rivale”.
Nell'Europa del 1600 imperversa la guerra tra Barbaros sultano dell'Impero Ottomano, ed il Sacro Romano Impero guidato dal misterioso imperatore mascherato; quando ormai Vienna é assediata da creature mostruose assoldate dal sultano, sul coraggioso Siegfred sono riposte tutte le speranze degli uomini liberi.
Come già accennato poc'anzi, Soul Calibur Legends é un titolo che si discosta in maniera piuttosto netta dagli episodi che ne costituiscono la serie principale; abbandonate in questa occasione le classiche arene, da sempre scenari di epici combattimenti uno contro uno, nei panni di Siegfred e degli altri combattenti che progressivamente si uniranno al gruppo, dovremo affrontare una moltitudine di scontri fino a giungere alla fine del livello. Una formula quella che sta alla base dell'ultimo titolo Namco, che ovviamente si ispira a titoli quali Golden Axe e Gauntlet Legends, esponenti di punta di un genere che come oramai siamo soliti ripetere, dopo la generazione a 16 bit non é mai riuscito a rinverdire i fasti del passato.
In fase di anteprima ci eravamo soffermati sul sistema di controllo, che sembrava avere tutte le carte in regola per diventare il punto di forza del titolo; alla prova finale dobbiamo certamente riconoscere il buon lavoro svolto dagli sviluppatori in tal senso, nonostante alcuni evidenti problemi. Il movimento del personaggio avviene utilizzando lo stick analogico presente nel Nunchuck, mentre scuotere direttamente quest'ultimo nelle quattro direzioni ci permetterà, se accompagnato dal giusto tempismo di schivare i colpi avversari e di prepararci ad un efficace controattacco.
Attacchi che potranno essere eseguiti “agitando” il Wii-mote; a seconda dei movimenti che eseguiremo la risposta nello schermo sarà differente. Fendenti, affondi, colpi traversali, potranno tutti essere eseguiti con relativa facilità, ed inoltre tutti questi attacchi potranno essere collegati al salto (tasto b), per renderli a seconda delle circostanze ancora più efficaci. A ciò bisogna aggiungere inoltre che molti colpi potranno essere caricati magicamente. previa raccolta di ampolle sparse per gli scenari, per arrecare maggiori danni al nemico. La risposta dei comandi pare abbastanza convincente, anche se soprattutto nelle fasi più concitate, non sarà raro agitare il Wii-mote confusamente per tirarsi fuori dall'impaccio.
Il problema maggiore comunque é legato alla correlazione tra il sistema di aggancio del nemico e le inquadrature; in diverse occasioni infatti saranno proprio esse il nostro avversario più difficile da affrontare, ed in questi casi sarà meglio sganciarsi da qualsiasi obbiettivo per poterlo visualizzare in maniera più proficua.
Oltre al protagonista principale Siegfred ci saranno altri personaggi selezionabili; nel prosieguo dell'avventura, a lui se ne aggiungeranno vari altri tra cui Astaroth, Ivy, Sophitia, Mitsurugi, Taki e Lloyd direttamente dalla serie Tales of Symphonia sempre di Namco. Prima di ogni livello potremo sceglierne due, che potranno alternarsi in qualsiasi momento, in maniera tale da scegliere ogni volta il più adatto alla situazione o per far riposare quello che dispone di meno energia. La presenza di più personaggi tra i quali scegliere, regala al titolo un po' di varietà; i combattenti, volti noti agli amanti di Soul Calibur, non solo presenteranno delle ovvie differenze estetiche ma vanteranno anche armi e di conseguenza attacchi differenti.Sempre progredendo potremo sbloccare anche delle nuove armi, che purtroppo però anche esse potranno essere scelte solamente prima di lanciarsi nella mischia, e non si potranno cambiare nel bel mezzo del livello.
La ripetitività é sempre stata una delle note dolenti dei picchiaduro a scorrimento (detti anche slash'em up quando sono le armi bianche a farla da padrone), e purtroppo Soul Calibur Legends non ne é esente, anzi. I nemici per esempio seppur diversificati come tipo (cavalieri di vario genere, scheletri, mummie, guerrieri lucertola, ninja ed altri), soffrono di una caratterizzazione davvero minima, di una gamma di attacchi esigua, ed a parte in alcune eccezioni spesso una buona tattica sarà valevole per contrastarli tutti. I livelli invece si presentano estremamente lineari, piuttosto scarni, e con una interazione ridotta ai minimi termini.
La presenza della mappa sempre in alto sullo schermo si rivela pressoché inutile, anche perché la maggior parte delle volte che si entrerà in una stanza (o anche in un'area all'aperto), non potremo ne tornare indietro né avanzare fino a che non avremo debellato tutti i nemici; insomma le possibilità di potersi perdere vanno dall'impossibile all'improbabile. All'interno di alcune ambientazioni saranno presenti alcuni piccoli “rallentamenti, anche perché chiamare enigmi lo spostare qualche statua a colpi di spada o lo spegnere delle torce ci pare alquanto eccessivo.
Un altro difetto sul quale dobbiamo purtroppo soffermarci é dato dal fatto che troppo spesso alcuni di questi livelli (così come dei boss) dovremo affrontarli in molte occasioni, con differenze nella maggior parte dei casi spesso minime. Un artificio per aumentare la longevità del titolo non certo apprezzabile. Soul Calibur Legends presenta comunque anche degli indubbi pregi; la varietà e la buona caratterizzazione dei protagonisti, un ritmo di gioco quasi sempre piuttosto elevato, ed un sistema di controllo (specie quando si é esenti da problemi di inquadrature) apprezzabile ed a tratti anche esaltante. Occasione in parte sprecata la modalità multiplayer, comunque presente. La possibilità di cooperare o competere con un altro giocatore é apprezzabile, e giova al divertimento, incomprensibile però che lo story mode rimanga escluso da questa opzione.
Graficamente il gioco non convince affatto, non tanto per la potenzialità grafiche del Wii inespresse, ma soprattutto per la differente cura rivolta ai personaggi giocabili (ottimamente animati e finemente dettagliati) rispetto alla varia carne da macello, ed alle ambientazioni scarne ed a tratti anche banali per design. Decisamente discreto il sonoro, adatti i brani in sottofondo (epici al punto giusto), e d'effetto anche le voci dei protagonisti, anche se molti dialoghi saranno presenti solo i sottotitoli (ben tradotti anche in italiano).
Soul Calibur Legends é un titolo che ci convince solo in maniera parziale; una buona idea di base che non riesce a concretizzarsi fino in fondo per un semplice motivo; il gioco non é stato investito della stessa cura che ha da sempre caratterizzato la serie principale.
Soul Calibur Legends, approfondisce ulteriormente le vicende legate all'eterna sfida tra le due spade leggendarie, la malefica Soul Edge, e la Soul Calibur, forgiata appositamente per sconfiggere la sua maledetta “rivale”.
Nell'Europa del 1600 imperversa la guerra tra Barbaros sultano dell'Impero Ottomano, ed il Sacro Romano Impero guidato dal misterioso imperatore mascherato; quando ormai Vienna é assediata da creature mostruose assoldate dal sultano, sul coraggioso Siegfred sono riposte tutte le speranze degli uomini liberi.
Come già accennato poc'anzi, Soul Calibur Legends é un titolo che si discosta in maniera piuttosto netta dagli episodi che ne costituiscono la serie principale; abbandonate in questa occasione le classiche arene, da sempre scenari di epici combattimenti uno contro uno, nei panni di Siegfred e degli altri combattenti che progressivamente si uniranno al gruppo, dovremo affrontare una moltitudine di scontri fino a giungere alla fine del livello. Una formula quella che sta alla base dell'ultimo titolo Namco, che ovviamente si ispira a titoli quali Golden Axe e Gauntlet Legends, esponenti di punta di un genere che come oramai siamo soliti ripetere, dopo la generazione a 16 bit non é mai riuscito a rinverdire i fasti del passato.
In fase di anteprima ci eravamo soffermati sul sistema di controllo, che sembrava avere tutte le carte in regola per diventare il punto di forza del titolo; alla prova finale dobbiamo certamente riconoscere il buon lavoro svolto dagli sviluppatori in tal senso, nonostante alcuni evidenti problemi. Il movimento del personaggio avviene utilizzando lo stick analogico presente nel Nunchuck, mentre scuotere direttamente quest'ultimo nelle quattro direzioni ci permetterà, se accompagnato dal giusto tempismo di schivare i colpi avversari e di prepararci ad un efficace controattacco.
Attacchi che potranno essere eseguiti “agitando” il Wii-mote; a seconda dei movimenti che eseguiremo la risposta nello schermo sarà differente. Fendenti, affondi, colpi traversali, potranno tutti essere eseguiti con relativa facilità, ed inoltre tutti questi attacchi potranno essere collegati al salto (tasto b), per renderli a seconda delle circostanze ancora più efficaci. A ciò bisogna aggiungere inoltre che molti colpi potranno essere caricati magicamente. previa raccolta di ampolle sparse per gli scenari, per arrecare maggiori danni al nemico. La risposta dei comandi pare abbastanza convincente, anche se soprattutto nelle fasi più concitate, non sarà raro agitare il Wii-mote confusamente per tirarsi fuori dall'impaccio.
Il problema maggiore comunque é legato alla correlazione tra il sistema di aggancio del nemico e le inquadrature; in diverse occasioni infatti saranno proprio esse il nostro avversario più difficile da affrontare, ed in questi casi sarà meglio sganciarsi da qualsiasi obbiettivo per poterlo visualizzare in maniera più proficua.
Oltre al protagonista principale Siegfred ci saranno altri personaggi selezionabili; nel prosieguo dell'avventura, a lui se ne aggiungeranno vari altri tra cui Astaroth, Ivy, Sophitia, Mitsurugi, Taki e Lloyd direttamente dalla serie Tales of Symphonia sempre di Namco. Prima di ogni livello potremo sceglierne due, che potranno alternarsi in qualsiasi momento, in maniera tale da scegliere ogni volta il più adatto alla situazione o per far riposare quello che dispone di meno energia. La presenza di più personaggi tra i quali scegliere, regala al titolo un po' di varietà; i combattenti, volti noti agli amanti di Soul Calibur, non solo presenteranno delle ovvie differenze estetiche ma vanteranno anche armi e di conseguenza attacchi differenti.Sempre progredendo potremo sbloccare anche delle nuove armi, che purtroppo però anche esse potranno essere scelte solamente prima di lanciarsi nella mischia, e non si potranno cambiare nel bel mezzo del livello.
La ripetitività é sempre stata una delle note dolenti dei picchiaduro a scorrimento (detti anche slash'em up quando sono le armi bianche a farla da padrone), e purtroppo Soul Calibur Legends non ne é esente, anzi. I nemici per esempio seppur diversificati come tipo (cavalieri di vario genere, scheletri, mummie, guerrieri lucertola, ninja ed altri), soffrono di una caratterizzazione davvero minima, di una gamma di attacchi esigua, ed a parte in alcune eccezioni spesso una buona tattica sarà valevole per contrastarli tutti. I livelli invece si presentano estremamente lineari, piuttosto scarni, e con una interazione ridotta ai minimi termini.
La presenza della mappa sempre in alto sullo schermo si rivela pressoché inutile, anche perché la maggior parte delle volte che si entrerà in una stanza (o anche in un'area all'aperto), non potremo ne tornare indietro né avanzare fino a che non avremo debellato tutti i nemici; insomma le possibilità di potersi perdere vanno dall'impossibile all'improbabile. All'interno di alcune ambientazioni saranno presenti alcuni piccoli “rallentamenti, anche perché chiamare enigmi lo spostare qualche statua a colpi di spada o lo spegnere delle torce ci pare alquanto eccessivo.
Un altro difetto sul quale dobbiamo purtroppo soffermarci é dato dal fatto che troppo spesso alcuni di questi livelli (così come dei boss) dovremo affrontarli in molte occasioni, con differenze nella maggior parte dei casi spesso minime. Un artificio per aumentare la longevità del titolo non certo apprezzabile. Soul Calibur Legends presenta comunque anche degli indubbi pregi; la varietà e la buona caratterizzazione dei protagonisti, un ritmo di gioco quasi sempre piuttosto elevato, ed un sistema di controllo (specie quando si é esenti da problemi di inquadrature) apprezzabile ed a tratti anche esaltante. Occasione in parte sprecata la modalità multiplayer, comunque presente. La possibilità di cooperare o competere con un altro giocatore é apprezzabile, e giova al divertimento, incomprensibile però che lo story mode rimanga escluso da questa opzione.
Graficamente il gioco non convince affatto, non tanto per la potenzialità grafiche del Wii inespresse, ma soprattutto per la differente cura rivolta ai personaggi giocabili (ottimamente animati e finemente dettagliati) rispetto alla varia carne da macello, ed alle ambientazioni scarne ed a tratti anche banali per design. Decisamente discreto il sonoro, adatti i brani in sottofondo (epici al punto giusto), e d'effetto anche le voci dei protagonisti, anche se molti dialoghi saranno presenti solo i sottotitoli (ben tradotti anche in italiano).
Soul Calibur Legends é un titolo che ci convince solo in maniera parziale; una buona idea di base che non riesce a concretizzarsi fino in fondo per un semplice motivo; il gioco non é stato investito della stessa cura che ha da sempre caratterizzato la serie principale.
Soul Calibur Legends
6
Voto
Redazione
Soul Calibur Legends
Soul Calibur Legends é un titolo che puòessere apprezzato dai giocatori che sanno accontentarsi; ilbuon ritmo, l'immediatezza, ed un sistema controllo spesso coinvolgente, non bastano a farci soprassedere nei riguardi di un pressapochismo a tratti fastidioso che spesso corrompe anche i migliori aspetti del gioco.