Space Channel 5 Part 2

Space Channel 5 Part 2
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Space Channel 5 Part 2

Innanzitutto una piccola premessa. Chi non ha orecchio musicale, all'inizio si troverà un po' spaesato: alcune sequenze di tasti seguono una cadenza lenta e chi non è abituato a questo genere di giochi, o non ha molto a che vedere con musica e affini, si troverà poco a suo agio, sbagliando il tempo della pressione dei tasti. Chi invece ha l'orecchio musicale in pieno stile "Ray Charles", in un certo senso si troverà avvantaggiato. Le combinazioni di tasti da un lato non sono difficili da eseguire, perché oltre alle 4 direzioni del pad ci viene richiesto solo di premere la X (corrispondente al "Chu") e il cerchio (corrispondente all'"Hey"). D'altro canto è doveroso ammettere che la ritmica e la lunghezza stessa dei tasti da premere a volte ha dell'incredibile; se poi aggiungiamo simpatici personaggi che ci suggeriscono i tasti invertiti da premere, il quadro è completo. Portare a termine i 5 livelli totali non è quindi impresa semplice, e capiterà più volte non solo di rimanere bloccati per via della difficoltà di alcuni passaggi, ma anche per l'indubbio modo di procedere.

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Portare a termine una sezione consiste quindi nel seguire un tot di combinazioni di tasti, senza commettere troppi errori, in modo da non finire le vite a disposizione. Ogni livello è strutturato in modo da collegare un paio di sottolivelli e, alla fine, il mostro di fine livello, che rappresenta il culmine della difficoltà. Bisogna inoltre ricordare che le vite che si sprecano in un sottolivello, poi renderanno più ostico l'approccio al sottolivello successivo e che se si vuole terminare il livello è necessario arrivare al mostro con un buon numero di vite in saccoccia. Ogni livello, ogni ambientazione, è caratterizzato da un tipico ritmo, tanto che ci troveremo ad alternare ritmi veloci, rock, disco a veri inediti come il walzer.

Rispetto al primo capitolo della serie le differenze non sono poi troppe. Le modalità sono poche e possono tutte essere eseguite da uno o due giocatori: giocando in coppia il player 1 dovrà occuparsi delle movenze del personaggio, quindi dovrà agire sul pad analogico, mentre il player 2 dovrà premere Chu ed Hey, ovvero X e Cerchio. Inoltre ora sarà possibile sfidare determinati avversari in duelli tramite vari strumenti musicali, o addirittura esibirsi nel karaoke. Un'altra novità è quella di poter salvare i personaggi che poi si posizioneranno dietro di noi e ci aiuteranno a sconfiggere i cattivoni di turno. La scelta è certamente molto coreografica in quanto giocando bene lo schermo si riempirà di persone che realizzeranno ottimi balletti seguendo le movenze della nostra eroina, e a volte raggiungeranno un numero davvero elevato: altro che il coro delle voci bianche della Filarmonica di Vienna.

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Space Channel 5 Part 2
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Space Channel 5 Part 2

Ti aspetti l'innovazione, la novità. Invece, proprio chi è stato capace di ridisegnare un genere, di dargli nuova linfa vitale, va a fallire miseramente. Stiamo parlando di Tezuya Mizuguchi, la geniale mente che sta dietro a progetti quali Sega Rally, Space Channel 5 e il psichedelico Rez. Se con l'astrattismo e l'ipnotismo di quest'ultimo era riuscito a far diventare il videogioco "arte", non si può dire lo stesso di Space Channel 5 part 2, dove la sua impronta si fa sentire in modo molto flebile, dove le novità e il saper uscire dagli schemi, o saperli solamente ridisegnare, costanti che hanno sempre caratterizzato le sue opere, qua non si notano affatto. La delusione è tanta. Perché quando Miyamoto non fa il "Miyamoto", o Yu Suzuki non fa il "Yu Suzuki", allora bisogna aspettare qualcun altro, e quando anche mister Mizuguchi non fa il ruolo di se stesso, allora qualcosa non va. Space Channel 5 part 2 è un gioco discreto, per carità, che ben sfrutta la caratterizzazione dei personaggi oltre a un'ottimo ritmo fornito da musiche di ottima fattura, tuttavia rappresenta una delusione, perché da una simile mente, madre di vere e proprie pietre miliari della storia dei videogames, ci si doveva aspettare ben altro. E' inutile ripeterlo, ma la non eccelsa longevità del titolo e la grafica non all'altezza di una produzione PS2 fanno piombare questo gioco nel settore dei "poteva essere ma ahimè non è stato". Per farsi perdonare e per confermare la stima che abbiamo in lui mister Mizuguchi dovrà fare un gioco nuovo del tutto, non solo per un quarto. E intanto noi aspettiamo...

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