Space Debris
di
Un manipolo d'alieni rigorosamente incattiviti ha varcato le soglie del Sistema Solare. Obiettivo: Urano. Scontata la reazione degli abitanti del pianeta: caccia velocissimi e armati di tutto punto prendono il volo, professori brillanti e genialoidi (su tutti il professor Ronaldson e il suo suo fido robot) convertono le loro ricerche improntandole verso la difesa più strenua. E' lotta, é battaglia, é guerra. E' Space Debris: ed é esattamente come Starfox (in Europa: Starwing per Snes e Lylat Wars per N64). Violenza, distruzione, evoluzioni e bombardamenti aerei. Il tutto su sfondo nero (nero come lo spazio, obviously)
THE FORCE IS WITH YOU, YOUNG SKYWALKER!
Il primo contatto é incoraggiante. Un full motion video dalle tinte sorprendentemente caramellose apre le danze tra esplosioni e colpi di scena, per poi scomparire soppiantato da una massiccia navicella spaziale. Il conflitto ha inizio. E ha inizio senza freni... Niente briefing, niente training world, niente pause di riflessione. Gli alieni sparano subito, senza remore né ripensamenti. E al giocatore - per sopravvivere - non resta che emulare gli alieni, ovvero sparare subito, senza remore né ripensamenti. La sostanziale semplicità del sistema di controllo, in questo senso, accorre in suo ausilio: aerofreno destro, aerofreno sinistro, bombe ed arma primaria: nient'altro giace sulla cloche delle navicelle uraniane
Troppo poco? Forse. Ma per divertirsi - molto spesso - é proprio poco che basta
BUT YOU'RE NOT A JEDI, YET!
Il secondo impatto é un po' meno incoraggiante. Piacere quanto mai effimero per gli occhi del giocatori, gli effetti speciali di primo acchito basiscono, poi colpiscono, infine stordiscono. Un po' barocco, un po' pacchiano, un po' romanico... Il look di Space Debris vorrebbe apparire maestoso e spartano (come si confà ad uno scontro bellico) nel contempo: ma risulta in definitiva soltanto eccessivo. Con conseguente riduzione del Fattore giocabilità: l'esecuzione di complesse figure aeree, talvolta, é resa ardua dall'improvvisa apparizione d'enormi funghi atomici e di imponenti lens flare. Alla Rage Games avrebbero potuto fare di meglio. E molto
THE FORCE IS WITH YOU, YOUNG SKYWALKER!
Il primo contatto é incoraggiante. Un full motion video dalle tinte sorprendentemente caramellose apre le danze tra esplosioni e colpi di scena, per poi scomparire soppiantato da una massiccia navicella spaziale. Il conflitto ha inizio. E ha inizio senza freni... Niente briefing, niente training world, niente pause di riflessione. Gli alieni sparano subito, senza remore né ripensamenti. E al giocatore - per sopravvivere - non resta che emulare gli alieni, ovvero sparare subito, senza remore né ripensamenti. La sostanziale semplicità del sistema di controllo, in questo senso, accorre in suo ausilio: aerofreno destro, aerofreno sinistro, bombe ed arma primaria: nient'altro giace sulla cloche delle navicelle uraniane
Troppo poco? Forse. Ma per divertirsi - molto spesso - é proprio poco che basta
BUT YOU'RE NOT A JEDI, YET!
Il secondo impatto é un po' meno incoraggiante. Piacere quanto mai effimero per gli occhi del giocatori, gli effetti speciali di primo acchito basiscono, poi colpiscono, infine stordiscono. Un po' barocco, un po' pacchiano, un po' romanico... Il look di Space Debris vorrebbe apparire maestoso e spartano (come si confà ad uno scontro bellico) nel contempo: ma risulta in definitiva soltanto eccessivo. Con conseguente riduzione del Fattore giocabilità: l'esecuzione di complesse figure aeree, talvolta, é resa ardua dall'improvvisa apparizione d'enormi funghi atomici e di imponenti lens flare. Alla Rage Games avrebbero potuto fare di meglio. E molto