SPACE INVADERS

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In pratica, l'ambientazione di gioco é costituita da una semplice schermata nella quale, nella parte superiore saranno disposte diverse fila di nemici, nella parte inferiore una barriera protettiva, una sorta di trincea per la vostra navetta che, infine, si colloca nell'estremità conclusiva dello schermo. Sia voi che i nemici potrete avvalervi di movimenti esclusivamente orizzontali, ma i cattivoni scenderanno, dopo un determinato lasso di tempo, in una posizione progressivamente più vicina alla vostra fino ad impattarvi, eventualità che, ovviamente, dovrete evitare attraverso la distruzione preventiva degli alieni. Uno shoot'em up a schermate statiche quindi
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Dalla schermata iniziale si può scegliere la modalità di gioco.

Per quanto le righe di testo immediatamente precedenti a queste saranno state, per la maggior parte dei lettori, assolutamente inutili, presupposta la conoscenza istituzionale dello schema di gioco di Space Invaders (a meno che il lettore non sia un frugoletto di pochi anni, nel qual caso é lecito rimproverare fratelli, cugini e parenti che non gli abbiamo dato un'adatta cultura ludica), é giusto raccomandare il proseguo della lettura, perché il gioco é stato arricchito con l'evidente intenzione di evitare un porting assolutamente "fedele" nella più bassa accezione del termine
E così già le prime opzioni di gioco danno la sensazione che il classico sia stato adeguatamente rinnovato per l'occasione, impressione dimostrata dalla possibilità di selezionare tra due (la terza é da scoprire) diverse navette da combattimento per affrontare la vostra avventura, e che possono vantare caratteristiche differenti. Nel particolare, il Defender é caratterizzato da un buon equilibrio fra velocità e corazza, é in grado di mantenere i potenziamenti per le armi per sei secondi, si muove a velocità normale così come i colpi, infine per riempire tutti gli slot dei potenziamenti per la corazza (ergo, avere una vita supplementare) dovrà raccogliere un solo bonus di corazza. Lo Stinger, invece, é caratterizzato da un'alta mobilità, può mantenere i potenziamenti per le armi per nove secondi, é più veloce del Defender così come i suoi colpi e, per avere una vita supplementare, avrà bisogno di due bonus per la corazza
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Un'emozione indescrivibile cattura l'utente fin dalla prima schermata di gioco, e la fatidica domanda si pone immediatamente: può uno schema tanto "preistorico" divertire ancora? Con somma soddisfazione, Space Invaders mantiene tutto il suo fascino, e si adatta perfettamente alla filosofia di gioco di cui il Game Boy Color rimane il suo ultimo interprete. L'immediatezza dei controlli e di tutto il gameplay gioca soltanto a favore, e la sfida è aumentata dalla ragguardevole lunghezza dei livelli; la longevità può godere fieramente anche della difficoltà elevata propria dei giochi di un tempo, senza avere a disposizione i crediti infiniti che, in fondo, hanno reso i titoli odierni davvero troppo semplici.
Dedicato a chi vuole divertirsi senza problemi, a chi fa del suo Game Boy il suo inseparabile compagno di viaggio, a chi ama un buon, vecchio videogioco.