Space Race
di
Andrea Bonino
Perché giocarci
Nonostante «Space Race» assomigli più ad una conversione su Ps2 di «Looney Tunes racing» (mancava un racing games della Warner sulla nuova console) che ad un titolo a sé stante, questo episodio risulta convincente, divertente e si farà apprezzare a lungo andare. Essendo un po' povero di emozioni in quanto non riesce a trasmettere il giusto mordente di altri titoli quali Crash team racing, Toy Story racer o Speed Racer, potrebbe risultare poco longevo e già visto. Sia nelle ambientazioni che nella tipologia di gioco. Diciamo che se non avesse avuto come protagonisti i nostri beniamini di sempre sarebbe stato un titolo mediocre, da comprare solo per essere guardato. Invece il tocco di classe è dietro l'angolo, la perla che gli permette di fare il salto di qualità, di non essere confuso o dimenticato nella massa dei mediocri, il marchio di fabbrica che lo rende speciale quanto basta: il techno-color. Questa particolare tecnica di montaggio video è utilizzata dai "cartonisti" nei cortometraggi animati. In poche parole è quello che vediamo durante i cartoni animati in tv. Gli sfondi, le ambientazioni, il background viene reso tridimensionale anche se, di fatto, si tratterebbe di disegni su fogli di carta. Il senso di profondità è reso alla perfezione, l'interattività con il mondo che ci circonda è la caratteristica del techno-color. Il resto lo fa la licenza ufficiale Warner Bros (come già era accaduto con il suo predecessore per Playstation).
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Space Race
Space Race
Manca la suspance che si addice a titoli del genere. Manca di agonismo, di mordente, di quel non so che...Quella spinta che ti faccia guardare in continuazione le spalle nel timore di essere braccati dall'avversario. Potrebbe facilmente stufare anche gli appassionati (ogni riferimento alla redazione è puramente casuale vero?).