Spawn in the Demon's Hand
di
C'era una volta all'interno della Marvel un gruppo di disegnatori molto amati dal pubblico e dalla critica (eccetto uno di cui non facciamo il nome le cui storie hanno tuttora la caratteristica particolare di non piacere apparentemente a nessuno e di continuare comunque a vendere un sacco di copie) per il lavoro svolto sulle principali testate della casa delle idee. Eppure costoro erano profondamente infelici perché volevano qualcosa che non era mai stato concesso dal loro editore in mezzo secolo di fumetto: i diritti creativi sui personaggi da loro scritti e disegnati. Una richiesta che fece rizzare i capelli anche a Stan Lee e che li costrinse a uscire al di fuori della Marvel e ad avventurarsi sul terreno delle produzioni indipendenti. E così nacque la Image, una compagnia che conteneva al suo interno più studi gestiti da disegnatori che riuscirono a sfondare nel circuito mainstream con una serie di titoli ambientati in un universo narrativo comune. Alla lunga l'universo Image però divenne vittima degli stessi diritti creativi che lo avevano creato in quanto, uno dopo l'altro, gli autori si incamminarono per la propria strada portandosi dietro i personaggi da loro ideati smontando pian piano quello che nelle intenzioni doveva essere il concorrente principale degli universi Marvel e DC. Attualmente l'unico inquilino che abita nel palazzo vuoto é Spawn, personaggio che, non solo riesce da solo a tenere lontana la palla da demolizione, ma risulta uno dei più popolari del fumetto statunitense dell'ultimo decennio. Uno dei motivi principali del suo successo é dovuto ai disegni del suo ideatore, quel Todd Mc Farlane (familiare anche a chi non legge fumetti grazie ai giocattoli prodotti dalla sua Mc Farlane Productions basati su Metal Gear Solid e altri videogame) che era stato l'artefice dell'impennata di vendite dell'Uomo Ragno durante la sua permanenza in casa Marvel. Il successo del comic book é aumentato in maniera esponenziale negli anni e si é visto affiancare da una serie di cartoni animati e addirittura da un non troppo brutto film uscito nelle sale cinematografiche. Sfortunatamente il primo gioco di Spawn si é rivelato un pessimo plattform per Super Nintendo, seguito da un orrendo picchiaduro per Playstation addirittura peggiore del predecessore. Fortunatamente la Capcom un anno addietro aveva iniziato a interessarsi al personaggio e dopo alcuni mesi nelle sale giochi é arrivato Spawn in the Demon's Hand basato sulla scheda Naomi . In Giappone però il gioco non ha riscosso il successo sperato causando gravi perdite alla casa produttrice che aveva investito ingenti capitali nell'acquisizione della licenza e per il lancio promozionale. A distanza di poco tempo ecco arrivare la conversione per Dreamcast che, come da copione (dopotutto si tratta dello stesso hardware), é praticamente identica all'omonimo da sala