Spellforce 2: Dragon Storm

di Alessandro Cossu
UNA TEMPESTA DI DRAGHI (O QUASI)
Più o meno dodici mesi fa, sulle pagine di Gamesurf apparve la recensione di SpellForce 2, atteso seguito di uno dei giochi più promettenti sulla carta (e meno riusciti a video), dell'annata passata. Oggi, siamo venuti in possesso di un codice completo dell'espansione di SF2 : Shadow Wars, che porta come sottotitolo l'altisonante "Dragon Storm". Letteralmente, quindi, una tempesta di Draghi, che aspetta solo di essere scatenata sulla nostra macchina da gioco favorita. Per maggiori ragguagli su quanto offriva il capostipite in termini di gioco e gameplay, vi invitiamo a rileggere la recensione di SpellForce 2. Oggi, ci occuperemo unicamente dell' "allargamento" della trama e delle mappe offerte da JoWood con Dragon Storm. DS inizia dove il titolo originale si era chiuso : la gente di EO è infatti in tumulto, a causa della minaccia di una guerra su scala globale che minaccia di abbattere il già precario equilibrio che regna sulle valli incantate create per noi dai signori della Phenomic. Come se non bastasse, i magici portali che rappresentano il solo sistema di collegamento fra le isole più remote ed il resto del continente (poi dicono che non serve il ponte sullo stretto, ndAleNet), stanno misteriosamente collassando, uno dopo l'altro, lentamente ma inesorabilmente.


Sotto la minaccia dell'isolamento, centinaia di migliaia di rivoltosi minacciano di rovesciare il governo, generando ovunque guerra civile e anarchia; è proprio a questo punto, che entreremo in scena noi. Nei panni del più valoroso eroe degli Shaikan, volenti o nolenti prenderemo atto della terribile situazione, e dovremo cercare, possibilmente senza rimetterci le penne, di scoprire cosa sta facendo collassare i portali e se c'e' in atto un complotto per scatenare una terribile guerra. Questo, tuttavia, sarà solo uno dei mille e più misteri con i quali dovremo misurarci giocando con questa espansione di SpellForce 2. Ben presto infatti ci imbatteremo nelle tracce del SoulBearer, entità ben conosciuta ai giocatori di SF2, della quale, a (s)vantaggio dei novizi, non riveliamo nessun dettaglio per non guastare il gusto della sorpresa. Se credete che sia finita qui, siete in errore : durante il nostro peregrinare, infatti, ci imbatteremo anche nei resti di una antica, mistica razza nota come gli Shapers, i quali, si racconta nelle antiche cronache, erano detentori di un grande potere magico e, soprattutto, erano i favoriti dei Draghi. Durante una battaglia sanguinosa, combattuta in un tempo ormai perduto, solo due rappresentanti di quella razza sopravvissero; ma le forze magiche da loro scatenate li imprigionarono in un limbo senza ritorno (o quasi), e solo adesso, il più malvagio dei due, pare aver trovato il modo di tornare al mondo!

Numerose sono le altre chicche inerenti al gameplay che potremmo raccontarvi ma, come da consolidata tradizione, preferiremmo non rovinarvi la sorpresa e lasciarvi il piacere della scoperta...anche se, al di la di una trama tutto sommato "robusta", di sorprese non ce ne saranno molte (in fin dei conti, si tratta pur sempre di una semplice espansione).
Affrontando Dragon Storm da un punto di vista strettamente tecnico, non possiamo dire di essere rimasti particolarmente colpiti. Il motore di gioco è rimasto pressoché invariato e la grafica, tutto sommato accettabile un anno fa, oggi stona con le produzioni dello stesso filone. Nonostante un buon numero di poligoni e delle texture ben realizzate, alcune cose proprio non siamo riusciti a comprenderle, specialmente paragonando (e non si dovrebbe fare) il campione del genere, Sacred, con Dragon Storm.


Mancando totalmente gli effetti di trasparenza (sostituiti da piccole icone rosse e verdi che rappresentano i personaggi) e con una telecamera che tende ad andare dove meglio preferisce, non rimanendo mai incollata al personaggio o comunque, al luogo dove si svolge l'azione, il mal di testa è assicurato e il nervosismo idem, specialmente nelle battaglie. Può essere frustrante, "perdere" il proprio avatar in una mischia, a causa di un erroneo movimento del mouse...ma ancor peggio è il fatto che, nei combattimenti, il nostro alter ego tende a fare di testa propria, attaccando il nemico che dice lui, quando lo dice lui, e nei modi che dice lui, senza possibilità di scegliere bersaglio, modalità, e tipo di attacco. Lievi sbavature nella gestione delle ombre e qualche imperfezione nella realizzazione dei nemici (dotati, va detto, di una intelligenza artificiale degna di un formichiere strabico), completano un quadro tutto sommato poco convincente.

Per il resto, trattandosi come più volte sottolineato, di una espansione, l'anima del gioco è rimasta la stessa, ma con una quantità di quest, personaggi non giocanti e qualche nuovo mostro, che faranno in ogni caso la gioia di chi ha amato il gioco originale. Chi ha vissuto le battaglie e le intricate vicende gestionali (intese come scavare alla ricerca delle materie prime, costruire case, botteghe, et similia), ritroverà immutata la stessa linea di gioco, nonché i vari personaggi quali Shae, Mordecay, Jandrim Windhammer, Idara, Ylia, Laudinia, Sephis, Lya, Skjadir, Cardogan, Mordecay, Karan, Galius, Yared, Redmund, König Ulf, Halicos, Undergand, Askan, Alastar, Irion, Alyre, Falida, Nightsong e,naturalmente, Flink McWinter. Non è stata dimenticata neanche la modalità multigiocatore, con tre nuove mappe, nonché la possibilità di affrontarsi "Giocatore VS Giocatore", nel deathmatch "King of the Hill".
Il gioco è stato trasposto in Italiano per quello che riguarda i menù di gioco e i sottotitoli, mentre il parlato è rimasto in Inglese. Più che buona la scelta delle musiche, evocative e coinvolgenti.
Prima di scoprire cosa ci riserva il commento finale, si ricorda che, per giocare a Dragon Storm, occorre preventivamente installare SpellForce 2.

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