Spider-Man 2
di
Giuseppe 'Sovrano' Schirru
Che il calcio non fosse una scienza esatta lo si sapeva da tempo, ma che anche al mondo dei videogiochi potesse essere accostata questa diceria, è un sorta di novità. Dopo Riddick, e se vogliamo azzardare Terminator 3: The Redemption, anche Spiderman 2 cerca di sfatare l'assunto che vuole i tie-in come prodotti qualitativamente discutibili. Non che il prodotto Activision faccia gli straordinari o mostri evidenti guizzi di originalità, sia chiaro, ma almeno tenta di andare controtendenza, avvantaggiandosi di una licenza di primo livello e, fortunatamente, affiancandole un impianto ludico meritevole di attenzione.
Se al film nelle sale sono state imputate dalla critica d'oltreoceano alcune piccole lacune, diverso è il discorso proferibile in merito alla versione videoludica carente, se non altro, in fatto di originalità ma in grado di vantare lo stesso grado di spettacolarità della pellicola cinematografica. E già questo la dice lunga sul lavoro profuso dai programmatori. Grazie alle nuove potenzialità grafiche è ora possibile rendere giustizia più che alle gesta, alle funamboliche movenze dell'aracnoide Marvel più famoso di tutti i tempi, in un delirio di voli e salti nel vuoto da far accapponare la pelle. Il titolo Treyarch, attinge a piene mani dal million seller Rockstar, pur rimanendone ossequiosamente distaccato. Le analogie, rintracciabili a livello di libertà concessa al giocatore nell'ambito di un'immensa (aggettivo non fuori luogo) città, trovano però nella natura stessa dei due protagonisti un distacco incolmabile: da un lato un supereroe, dall'altra la feccia dell'umanità. E allora niente macchine da rubare, niente pappine ai passanti e nessun nemico da uccidere, ma cattivi da sgominare, ladri d'auto da fermare o salvataggi in pieno stile spiderman evitando che qualcuno si sfracelli a terra. Il nostro nuovo datore di lavoro è la strada, e ogni qual volta che qualcuno ci chiederà il suo aiuto dovremo entrare in azione. Notevole.
L'implementazione di una simile città rappresenta l'atto di nascita di un supereroe vero, a cui finalmente sono attribuiti i poteri e le capacità proprie che di diritto gli spettano, aprendo un nuovo scenario rispetto a quelle che erano le restrizioni che affliggevano le capacità acrobatiche dell'uomo ragno nelle precedenti trasposizioni videoludiche. Non più vincolato da limitazioni ludiche ma libero di sprigionare la sua verve acrobatica, il protagonista si ritrova immerso in una giungla fitta di palazzi dove ha solo l'imbarazzo della scelta su cosa fare o su dove andare. Un immensa New York, fedelmente riprodotta, che non aspetta altro che essere visitata. E' proprio qua che il prodotto Activision supera notevolmente la Los Angeles di True Crime o la Liberty City di GTA 3: il protagonista di Spiderman 2, Ken Parker, non è altro che un Tommy Vercetti o un Nick Kang in calzamaglia, a cui viene affidato il copione di muoversi in una grande città niente Vice City, questa è la vertiginosa Manhattan vista dai piani alti e la possibilità di avvantaggiarsi delle capacità da vero supereroe, gravoso compito che in questa versione videoludica gli riesce bene, facendosi beffe della forza di gravità. Laddove nei titoli Luxoflux e Rockstar il girovagare era limitato ai piani "bassi", in Spiderman 2 ci vengono date in mano le chiavi per raggiungere altezze vertiginose, ma soprattutto cambia la mobilità del protagonista, ora più veloce, atletico, finalmente in condizioni di percorrere dal primo all'ultimo centimetro quadrato di una città viva, pulsante di vita propria.
L'evolversi del gioco differisce notevolmente dal levigato GTA, dove le missioni si susseguono scorrevolmente, mentre in Spiderman la suddivisione in capitoli e la ripetitività delle missioni tarpano un pochino le ali ad un gameplay, capace però di spiccare il volo grazie a una storyboard ripresa dal secondo film e la presenza del cast originale, che presta voci, presenza negli scontri e risulta un attestato di come il prodotto sia curato su tutti i punti di vista. Altrove, come ben si vede, qualche difettuccio evitabile non gli permette di fregiarsi della nomea di capolavoro. E qua parliamo delle sezioni a terra, della già citata ripetitività di fondo o di un sistema di combattimento poco gratificante. Ancora una volta troviamo la presenza dello slow motion che puntualmente, dall'uscita di Matrix (o Max Payne, visto il settore trattato), fa capolino nelle più disparate tipologie di gioco, nessuna esclusa.
Il problema maggiore dei combattimenti risiede nella poca profondità degli stessi, dove la tattica del pigiare i tasti alla rinfusa (i pulsanti dedicati ai colpi sono comunque in numero esiguo) paga discretamente bene, almeno per avere la meglio su malviventi dal basso quoziente intellettivo. E sempre rimanendo in tema di piccole pecche, menzioniamo pure il sistema di controllo, invero malagevole nelle fasi iniziali di gioco per poi migliorare con la pratica. Le azioni fattibili, che occupano l'intera mappatura del pad, sono tantissime e tantissime sono le extra da comprare andando avanti nel gioco, migliorando esponenzialmente le abilità del protagonista. Ma non è certo questo a destare clamore, quanto un reparto grafico in grado di gestire un'intera città senza il minimo tentennamento. Ordinaria amministrazione, se non fosse che la New York fedelmente riprodotta risulta di proporzioni bibliche e i tempi di caricamento, praticamente nulli, riescono a rendere il soggiorno ancor più piacevole. Un soggiorno allietato da un panorama bellissimo, con palazzi che si estendono fino a perdita d'occhio, texture sempre all'altezza e un frame rate costante in ogni circostanza.
La bontà della realizzazione tecnica è facilmente constatabile anche solo lanciandosi da un palazzo altissimo, cadendo in picchiata con le folate di vento che si fan sentire e la nostra ragnatela pronta negli ultimi metri a evitarci una brutta caduta. La sensazione è quella di esserci dentro, tale è la densità di palazzi, macchine, persone, che insieme formano uno scenario altamente convincente. Certo, i modelli poligonali di alcuni personaggi anche di primo piano lasciano leggermente a desiderare, ma in questo contesto si può benevolmente chiudere un occhio. Anche il comparto audio non è certo da meno, potendo vantare un ottimo doppiaggio in lingua nostrana ed effetti sonori d'eccezione. E finalmente, una volta tanto, ci capita di chiudere la recensione di un tie-in e tornare a giocare al suddetto gioco. Scusate, c'è qualcuno che ha bisogno del nostro aiuto.
Se al film nelle sale sono state imputate dalla critica d'oltreoceano alcune piccole lacune, diverso è il discorso proferibile in merito alla versione videoludica carente, se non altro, in fatto di originalità ma in grado di vantare lo stesso grado di spettacolarità della pellicola cinematografica. E già questo la dice lunga sul lavoro profuso dai programmatori. Grazie alle nuove potenzialità grafiche è ora possibile rendere giustizia più che alle gesta, alle funamboliche movenze dell'aracnoide Marvel più famoso di tutti i tempi, in un delirio di voli e salti nel vuoto da far accapponare la pelle. Il titolo Treyarch, attinge a piene mani dal million seller Rockstar, pur rimanendone ossequiosamente distaccato. Le analogie, rintracciabili a livello di libertà concessa al giocatore nell'ambito di un'immensa (aggettivo non fuori luogo) città, trovano però nella natura stessa dei due protagonisti un distacco incolmabile: da un lato un supereroe, dall'altra la feccia dell'umanità. E allora niente macchine da rubare, niente pappine ai passanti e nessun nemico da uccidere, ma cattivi da sgominare, ladri d'auto da fermare o salvataggi in pieno stile spiderman evitando che qualcuno si sfracelli a terra. Il nostro nuovo datore di lavoro è la strada, e ogni qual volta che qualcuno ci chiederà il suo aiuto dovremo entrare in azione. Notevole.
L'implementazione di una simile città rappresenta l'atto di nascita di un supereroe vero, a cui finalmente sono attribuiti i poteri e le capacità proprie che di diritto gli spettano, aprendo un nuovo scenario rispetto a quelle che erano le restrizioni che affliggevano le capacità acrobatiche dell'uomo ragno nelle precedenti trasposizioni videoludiche. Non più vincolato da limitazioni ludiche ma libero di sprigionare la sua verve acrobatica, il protagonista si ritrova immerso in una giungla fitta di palazzi dove ha solo l'imbarazzo della scelta su cosa fare o su dove andare. Un immensa New York, fedelmente riprodotta, che non aspetta altro che essere visitata. E' proprio qua che il prodotto Activision supera notevolmente la Los Angeles di True Crime o la Liberty City di GTA 3: il protagonista di Spiderman 2, Ken Parker, non è altro che un Tommy Vercetti o un Nick Kang in calzamaglia, a cui viene affidato il copione di muoversi in una grande città niente Vice City, questa è la vertiginosa Manhattan vista dai piani alti e la possibilità di avvantaggiarsi delle capacità da vero supereroe, gravoso compito che in questa versione videoludica gli riesce bene, facendosi beffe della forza di gravità. Laddove nei titoli Luxoflux e Rockstar il girovagare era limitato ai piani "bassi", in Spiderman 2 ci vengono date in mano le chiavi per raggiungere altezze vertiginose, ma soprattutto cambia la mobilità del protagonista, ora più veloce, atletico, finalmente in condizioni di percorrere dal primo all'ultimo centimetro quadrato di una città viva, pulsante di vita propria.
L'evolversi del gioco differisce notevolmente dal levigato GTA, dove le missioni si susseguono scorrevolmente, mentre in Spiderman la suddivisione in capitoli e la ripetitività delle missioni tarpano un pochino le ali ad un gameplay, capace però di spiccare il volo grazie a una storyboard ripresa dal secondo film e la presenza del cast originale, che presta voci, presenza negli scontri e risulta un attestato di come il prodotto sia curato su tutti i punti di vista. Altrove, come ben si vede, qualche difettuccio evitabile non gli permette di fregiarsi della nomea di capolavoro. E qua parliamo delle sezioni a terra, della già citata ripetitività di fondo o di un sistema di combattimento poco gratificante. Ancora una volta troviamo la presenza dello slow motion che puntualmente, dall'uscita di Matrix (o Max Payne, visto il settore trattato), fa capolino nelle più disparate tipologie di gioco, nessuna esclusa.
Il problema maggiore dei combattimenti risiede nella poca profondità degli stessi, dove la tattica del pigiare i tasti alla rinfusa (i pulsanti dedicati ai colpi sono comunque in numero esiguo) paga discretamente bene, almeno per avere la meglio su malviventi dal basso quoziente intellettivo. E sempre rimanendo in tema di piccole pecche, menzioniamo pure il sistema di controllo, invero malagevole nelle fasi iniziali di gioco per poi migliorare con la pratica. Le azioni fattibili, che occupano l'intera mappatura del pad, sono tantissime e tantissime sono le extra da comprare andando avanti nel gioco, migliorando esponenzialmente le abilità del protagonista. Ma non è certo questo a destare clamore, quanto un reparto grafico in grado di gestire un'intera città senza il minimo tentennamento. Ordinaria amministrazione, se non fosse che la New York fedelmente riprodotta risulta di proporzioni bibliche e i tempi di caricamento, praticamente nulli, riescono a rendere il soggiorno ancor più piacevole. Un soggiorno allietato da un panorama bellissimo, con palazzi che si estendono fino a perdita d'occhio, texture sempre all'altezza e un frame rate costante in ogni circostanza.
La bontà della realizzazione tecnica è facilmente constatabile anche solo lanciandosi da un palazzo altissimo, cadendo in picchiata con le folate di vento che si fan sentire e la nostra ragnatela pronta negli ultimi metri a evitarci una brutta caduta. La sensazione è quella di esserci dentro, tale è la densità di palazzi, macchine, persone, che insieme formano uno scenario altamente convincente. Certo, i modelli poligonali di alcuni personaggi anche di primo piano lasciano leggermente a desiderare, ma in questo contesto si può benevolmente chiudere un occhio. Anche il comparto audio non è certo da meno, potendo vantare un ottimo doppiaggio in lingua nostrana ed effetti sonori d'eccezione. E finalmente, una volta tanto, ci capita di chiudere la recensione di un tie-in e tornare a giocare al suddetto gioco. Scusate, c'è qualcuno che ha bisogno del nostro aiuto.
Spider-Man 2
8
Voto
Redazione
Spider-Man 2
Arrogante nella ricostruzione architettonica di Manhattan, sbalorditivo nei voli mirabolanti da un palazzo all'altro aggrappato alle ragnatele, acuto nell'offrire una notevole libertà d'azione al giocatore strizzando l'occhio a million seller quali GTA, il prodotto Treyarch convince, affiancando a una buona realizzazione tecnica un gameplay rodato e capace di divertire. Era ora!