Spider-Man 3
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Da qualche anno a questa parte cinema e televisione sembrano corteggiare con maggior insistenza il mondo dei fumetti, nel quale gli sceneggiatori trovano "nuovi" spunti con cui realizzare film, o serie TV di successo. Questo fenomeno interessa indirettamente anche il mondo dei videogiochi, che non manca mai di accompagnare pellicole di questo genere con un titolo ad esse ispirato. Activision interpreta da tempo un ruolo leader in questo particolare settore, ed ultimamente ha arricchito la sua offerta con tre nuove mega produzioni hollywoodiane. Una di queste è proprio "Spider-Man 3", tratto dall'omonimo film di Sam Raimi, il cui sviluppo è stato affidato alle capaci mani dei ragazzi di Treyarch, che hanno pensato ad un titolo riservato alle sole console di ultima generazione.
In "Spider-Man 3" dovremo smettere i comodi panni del fotografo Peter Parker per indossare l'attillata tutina dell'Uomo Ragno, l'acclamato protettore della grande mela, che dovremo condurre in una serie di rocambolesche avventure. Accanto alle missioni che ripercorreranno le vicende narrate dal film, hanno infatti trovato posto alcune storyline inedite, che gli sviluppatori hanno realizzato al fine di rendere il gioco più vario e longevo. Queste "side quest" tireranno in ballo il Bugle e le sue dinamiche, bande criminali in lotta per il potere, ma soprattutto super cattivi del calibro di Lizard, Scorpion e Kingpin, personaggi sempre pronti ad ordire oscure trame alle spalle degli ignari newyorchesi. Una serie di attività, che possiamo assimilare a sotto giochi, completeranno infine un piatto che potrebbe stuzzicare l'appetito anche di chi trova poco interessanti i semplici tie-in.
Sotto il profilo della giocabilità possiamo dire che "Spider-Man 3" è un action in terza persona piuttosto classico, contaminato però da elementi presi qua e la dalle migliori espressioni di altri generi, "Grand Tefth Auto" in primis. In una Manhattan fedelmente riprodotta in tre dimensioni e completamente esplorabile, potremo infatti decidere liberamente come e quando affrontare determinate missioni, anche se non ne saranno disponibili più di tre-quattro contemporaneamente. In particolare, una comoda mappa dell'isola (anch'essa realizzata in 3D), coadiuvata da una serie di filtri, ci permetterà di localizzare una precisa missione e di impostare un indicatore che, una volta tornati nel mondo di gioco, ne segnalerà l'esatta posizione. Come era prevedibile, tutti gli spostamenti saranno resi veloci e spettacolari dalla celebre ragnatela che, gestita esclusivamente dai grilletti posteriori, ci permetterà di oscillare trai palazzi raggiungendo altezze e velocità impressionanti. Sfrecciare per le strade di Manhattan, tuttavia, non rappresenterà soltanto una necessità, ma si rivelerà funzionale al gameplay ed, una volta comprese le dinamiche di volo più complesse, costituirà un vero e proprio gioco nel gioco, sicuramente una delle sezioni più divertenti che questo "Spider-Man 3" sappia regalare.
Giunti a destinazione, il titolo Activision cambierà radicalmente volto sacrificando libertà di movimento e d'azione, in favore della linearità e dell'immediatezza tipica di un titolo action. Gli obbiettivi di ogni missione saranno sostanzialmente tre: picchiare qualsiasi cosa ostacoli il nostro lineare cammino, risolvere elementari puzzle, raggiungere ed eliminare eventuali boss di fine livello. I movimenti del personaggio saranno gestiti dalla levetta analogica sinistra, mentre quella destra si occuperà di regolare l'angolo di visuale e di attivare i sensi di ragno, che ci guideranno nella ricerca di nemici e punti sensibili dello scenario. Il sistema di combattimento sfrutterà i quattro tasti frontali che, in combinazione con i due dorsali, permetteranno di realizzare numerose combo. Purtroppo, come spesso accade in produzioni analoghe, il sistema implementato premia la pressione veloce e casuale dei tasti di attacco piuttosto che l'abilità del giocatore, risultando caotico e superficiale, sicuramente incapace di soddisfare gli utenti più esigenti. Gli scontri saranno comunque inframmezzati da coinvolgenti scenette interattive, nelle quali dovremo premere con il giusto tempismo una sequenza di tasti per progredire nell'animazione. I ragazzi di Treyarch hanno intelligentemente usato questi accorgimenti (i cosidetti "Quick Time Events") per vivacizzare l'azione di gioco e raccontare con maggior dinamismo la trama di ogni capitolo. Grazie a questo sistema è stato infatti possibile riprodurre fedelmente le scene più spettacolari del film, che il giocatore potrà rivivere in prima persona affrontando le missioni principali. Portare a termine con successo un incarico permetterà di sbloccare nuove mosse da usare in quello successivo, rendendo di fatto consigliabile affrontare le missioni proposte con criterio, in modo da non giungere impreparati ai confronti più difficili.
Dobbiamo dire che la natura troppo simile di missioni ed attività rende il gioco ripetitivo sin dalle prime battute, ed anche le poche eccezioni (vedi le missioni "Dinamitardo" e "Daily Bugle") verranno presto a noia perché riproposte troppo di frequente. Le cose non cambieranno di una virgola anche quando disporremo del famigerato costume nero, che gli sviluppatori hanno cercato in più occasioni di descrivere come un personaggio completamente diverso, ma che abbiamo verificato essere piuttosto simile all'Uomo Ragno "liscio". Come se non bastasse, nonostante una difficoltà generale per nulla elevata, ci capiterà di dover ripetere diverse volte intere sezioni poiché il gioco punisce pesantemente ogni errore, rendendo frustranti compiti che, con qualche accorgimento in più, sarebbero potuti essere decisamente più coinvolgenti. Fortunatamente, accanto alle missioni ed alle attività "convenzionali", che rappresentano comunque l'ossatura di questa produzione, gli sviluppatori hanno implementato un interessante sistema di generazione di crimini casuali. Svolazzando per le strade di New York potrebbe infatti capitarci di avvistare dei malintenzionati (a piedi, o a bordo di veicoli), che dovremo inseguire e sconfiggere per il bene di concittadini. Anche in questo caso, tuttavia, le modalità risolutive di ogni crimine saranno talmente simili da limitare drasticamente il fascino di questi diversivi, che stuferanno dopo le primissime ore di gioco. Nemmeno sotto il profilo tecnico "Spider-man 3" si presenta bene come ci si aspettava.
La riproduzione dell'intera isola di Manhattan è notevole, ma l'elementare modellazione degli edifici ed il fatto che pochissimi di questi siano esplorabili anche all'interno, restituiscono la sensazione di una metropoli di cartone e non di una città viva e pulsante. Possiamo applicare un discorso analogo anche per ciò che riguarda le strade, dove sperimenteremo un silenzio desolante, interrotto solamente dal commento di un passante o dal monotono rombo dei motori, silenzio che poco si addice alla caotica routine della città statunitense. A parte questo l'engine svolge il compitino grazie ad una modellazione accurata dei personaggi principali (ma solo di quelli), alla precisione delle texture che li ricoprono ed alle spettacolari animazioni ad essi applicate. Decisamente poco Next-Gen invece l'eccessivo pop up di strutture imponenti come i grattacieli, che cambiano skin troppo di frequente (anche a distanza ravvicinata), e gli inspiegabili cali di framerate in presenza di fuoco ed esplosioni. Mal gestita e penalizzante la telecamera, che non può essere centrata alle spalle del personaggio, e che risulta inadeguata sia durante le sezioni di volo, che in quelle di combattimento. Il comparto audio, nonostante il doppiaggio italiano si avvalga dello stesso cast del film, supera di poco la sufficienza in funzione di motivetti musicali impalpabili ed effetti sonori ripetitivi.
In "Spider-Man 3" dovremo smettere i comodi panni del fotografo Peter Parker per indossare l'attillata tutina dell'Uomo Ragno, l'acclamato protettore della grande mela, che dovremo condurre in una serie di rocambolesche avventure. Accanto alle missioni che ripercorreranno le vicende narrate dal film, hanno infatti trovato posto alcune storyline inedite, che gli sviluppatori hanno realizzato al fine di rendere il gioco più vario e longevo. Queste "side quest" tireranno in ballo il Bugle e le sue dinamiche, bande criminali in lotta per il potere, ma soprattutto super cattivi del calibro di Lizard, Scorpion e Kingpin, personaggi sempre pronti ad ordire oscure trame alle spalle degli ignari newyorchesi. Una serie di attività, che possiamo assimilare a sotto giochi, completeranno infine un piatto che potrebbe stuzzicare l'appetito anche di chi trova poco interessanti i semplici tie-in.
Sotto il profilo della giocabilità possiamo dire che "Spider-Man 3" è un action in terza persona piuttosto classico, contaminato però da elementi presi qua e la dalle migliori espressioni di altri generi, "Grand Tefth Auto" in primis. In una Manhattan fedelmente riprodotta in tre dimensioni e completamente esplorabile, potremo infatti decidere liberamente come e quando affrontare determinate missioni, anche se non ne saranno disponibili più di tre-quattro contemporaneamente. In particolare, una comoda mappa dell'isola (anch'essa realizzata in 3D), coadiuvata da una serie di filtri, ci permetterà di localizzare una precisa missione e di impostare un indicatore che, una volta tornati nel mondo di gioco, ne segnalerà l'esatta posizione. Come era prevedibile, tutti gli spostamenti saranno resi veloci e spettacolari dalla celebre ragnatela che, gestita esclusivamente dai grilletti posteriori, ci permetterà di oscillare trai palazzi raggiungendo altezze e velocità impressionanti. Sfrecciare per le strade di Manhattan, tuttavia, non rappresenterà soltanto una necessità, ma si rivelerà funzionale al gameplay ed, una volta comprese le dinamiche di volo più complesse, costituirà un vero e proprio gioco nel gioco, sicuramente una delle sezioni più divertenti che questo "Spider-Man 3" sappia regalare.
Giunti a destinazione, il titolo Activision cambierà radicalmente volto sacrificando libertà di movimento e d'azione, in favore della linearità e dell'immediatezza tipica di un titolo action. Gli obbiettivi di ogni missione saranno sostanzialmente tre: picchiare qualsiasi cosa ostacoli il nostro lineare cammino, risolvere elementari puzzle, raggiungere ed eliminare eventuali boss di fine livello. I movimenti del personaggio saranno gestiti dalla levetta analogica sinistra, mentre quella destra si occuperà di regolare l'angolo di visuale e di attivare i sensi di ragno, che ci guideranno nella ricerca di nemici e punti sensibili dello scenario. Il sistema di combattimento sfrutterà i quattro tasti frontali che, in combinazione con i due dorsali, permetteranno di realizzare numerose combo. Purtroppo, come spesso accade in produzioni analoghe, il sistema implementato premia la pressione veloce e casuale dei tasti di attacco piuttosto che l'abilità del giocatore, risultando caotico e superficiale, sicuramente incapace di soddisfare gli utenti più esigenti. Gli scontri saranno comunque inframmezzati da coinvolgenti scenette interattive, nelle quali dovremo premere con il giusto tempismo una sequenza di tasti per progredire nell'animazione. I ragazzi di Treyarch hanno intelligentemente usato questi accorgimenti (i cosidetti "Quick Time Events") per vivacizzare l'azione di gioco e raccontare con maggior dinamismo la trama di ogni capitolo. Grazie a questo sistema è stato infatti possibile riprodurre fedelmente le scene più spettacolari del film, che il giocatore potrà rivivere in prima persona affrontando le missioni principali. Portare a termine con successo un incarico permetterà di sbloccare nuove mosse da usare in quello successivo, rendendo di fatto consigliabile affrontare le missioni proposte con criterio, in modo da non giungere impreparati ai confronti più difficili.
Dobbiamo dire che la natura troppo simile di missioni ed attività rende il gioco ripetitivo sin dalle prime battute, ed anche le poche eccezioni (vedi le missioni "Dinamitardo" e "Daily Bugle") verranno presto a noia perché riproposte troppo di frequente. Le cose non cambieranno di una virgola anche quando disporremo del famigerato costume nero, che gli sviluppatori hanno cercato in più occasioni di descrivere come un personaggio completamente diverso, ma che abbiamo verificato essere piuttosto simile all'Uomo Ragno "liscio". Come se non bastasse, nonostante una difficoltà generale per nulla elevata, ci capiterà di dover ripetere diverse volte intere sezioni poiché il gioco punisce pesantemente ogni errore, rendendo frustranti compiti che, con qualche accorgimento in più, sarebbero potuti essere decisamente più coinvolgenti. Fortunatamente, accanto alle missioni ed alle attività "convenzionali", che rappresentano comunque l'ossatura di questa produzione, gli sviluppatori hanno implementato un interessante sistema di generazione di crimini casuali. Svolazzando per le strade di New York potrebbe infatti capitarci di avvistare dei malintenzionati (a piedi, o a bordo di veicoli), che dovremo inseguire e sconfiggere per il bene di concittadini. Anche in questo caso, tuttavia, le modalità risolutive di ogni crimine saranno talmente simili da limitare drasticamente il fascino di questi diversivi, che stuferanno dopo le primissime ore di gioco. Nemmeno sotto il profilo tecnico "Spider-man 3" si presenta bene come ci si aspettava.
La riproduzione dell'intera isola di Manhattan è notevole, ma l'elementare modellazione degli edifici ed il fatto che pochissimi di questi siano esplorabili anche all'interno, restituiscono la sensazione di una metropoli di cartone e non di una città viva e pulsante. Possiamo applicare un discorso analogo anche per ciò che riguarda le strade, dove sperimenteremo un silenzio desolante, interrotto solamente dal commento di un passante o dal monotono rombo dei motori, silenzio che poco si addice alla caotica routine della città statunitense. A parte questo l'engine svolge il compitino grazie ad una modellazione accurata dei personaggi principali (ma solo di quelli), alla precisione delle texture che li ricoprono ed alle spettacolari animazioni ad essi applicate. Decisamente poco Next-Gen invece l'eccessivo pop up di strutture imponenti come i grattacieli, che cambiano skin troppo di frequente (anche a distanza ravvicinata), e gli inspiegabili cali di framerate in presenza di fuoco ed esplosioni. Mal gestita e penalizzante la telecamera, che non può essere centrata alle spalle del personaggio, e che risulta inadeguata sia durante le sezioni di volo, che in quelle di combattimento. Il comparto audio, nonostante il doppiaggio italiano si avvalga dello stesso cast del film, supera di poco la sufficienza in funzione di motivetti musicali impalpabili ed effetti sonori ripetitivi.