Splatoon

di Roberto Vicario
Nintendo é una delle poche software house al mondo che é in grado di dare quel tocco magico. Un qualcosa che a parole é davvero difficile spiegare, ma che a conti fatti trasforma i giochi che sviluppa in prodotti particolari, estroversi, in grado di puntare dritto al cuore e lasciarti a bocca aperta.

Splatoon fa proprio questo: guarda dritto negli occhi il genere TPS online, lo accartoccia e lo reinventa, in un'esplosione di colori, divertimento e soprattutto competitività. Si poteva sviluppare un gioco valido senza dover per forza ricorre a morti, dilanianti uccisioni e violentissima guerra? La risposta si chiama Splatoon.

Seppie, seppie everywhere!


Splatoon é sviluppato da Nintendo EAD, uno degli studi interni della casa di Kyoto che già in passato ha dimostrato di avere quell'ardente fuoco interno che alimenta la fantasia e l'originalità; e di queste qualità il gioco ne é davvero prego.

Sin dalle prime battute, il titolo ci mostra uno stile unico e a tratti invidiabile. Coloropoli - città che funge da hub di gioco - é un agglomerato di iconici elementi tratti dai più famosi quartieri di Tokio, e i personaggi che la popolano sono estremamente caratterizzati e particolari.

Ma cosa troviamo all'interno di Splatoon? Dall'Hub potremo muoverci all'interno di diverse location. Il cuore del gioco é ovviamente la modalità multiplayer, a questa fanno da “spalla” la modalità singolo giocatore, la palestra (per sfide 1 contro 1 in locale!) e una serie di negozi dove potremo comprare armi, cappelli o scarpe per il nostro personaggio. Questi elementi oltre a cambiare la conformazione estetica, andranno a modificare alcuni parametri del nostro personaggi dandogli qualche particolare bonus nella colorata battaglia.


Il primo passo che abbiamo deciso di muovere all'interno di Coloropoli é stato all'interno della campagna singolo giocatore. Gli sviluppatori di Nintendo EAD hanno imbastito una storia lunga 27 missioni che ci servirà principalmente per prendere estrema confidenza con i controlli di gioco.
La furbizia e l'accortezza di Nintendo hanno però fatto si che la campagna singolo giocatore, non risulti un semplice “di più”

La furbizia e l'accortezza di Nintendo hanno però fatto che si che la campagna singolo giocatore, non risulti un semplice “di pi” ma abbia una suo, dignitoso, senso di esistere. Il nostro compito sarà quello di aiutare Capitan Seppia nella battaglia contro gli Octariani, che a distanza di anni dalla fine della Grande Guerra Mollusca, continua imperterrita. La missione é semplice: recuperare il preziosissimo pesce scossa.

Per farlo dovremo addentrarci all'interno di una serie di livelli che oltre a diventare man mano più lunghi e complessi, ogni tanto ci metteranno davanti ad un boss di fine mondo. Inoltre, sparse per i livelli ci saranno delle particolari pergamene che se raccolte tutte ci sveleranno una storia davvero divertente.

Nonostante quello che si può immaginare, la bravura dei level designer di Nintendo ha trasformato questa modalità in un vero e proprio valore aggiunto, dandole senso di esistere all'interno di un gioco che fa dell'online la sua arma principale.

La modalità servirà anche e soprattutto per prendere confidenza con il particolare gameplay del titolo che ci chiederà di imbrattare il livello del gioco per poi sfruttare il colore trasformandoci in seppia - con la pressione del tasto ZL - per ricaricarci e muoverci più velocemente.

Un TPS diverso dal solito


Come dicevamo però, il cuore pulsante del titolo é una componente online che pur rientrando nel mondo dei TPS, ne cambia completamente il volto, dimostrando che qualcosa di diverso si può davvero fare.


Al momento - e questa purtroppo é una grave mancanza - sono presenti solamente due modalità di gioco. Mischie Mollusche e Partita Pro. La prima modalità ci chiederà di imbrattare il maggior numero di superfice possibile del livello entro lo scadere del tempo, la squadra che avrà ottenuto la percentuale maggiore, sarà dichiarata vincitrice. In partite Pro - che nella versione finale sarà sbloccata dopo che un certo numero di giocatori avrà raggiunto il livello 10 di esperienza, a proposito, il level cap é 20 - invece vivremo una sorta di King of the Hill, in cui dovremo ottenere il controllo - sempre imbrattando di colore - di alcune aree specifiche della mappa per un centinaio di secondi.

Ecco, le mappe. Purtroppo al lancio ce ne saranno soltanto cinque e andranno in rotazione di due ogni quattro ore. Un numero che francamente troviamo troppo basso per gli standard a cui altri titoli ci hanno abituato.

Detto questo però, l'online é quasi perfetto. 60 fps, net code stabilissimo e soprattutto un gameplay differente dal solito ma estremamente intrigante. Quest'ultimo elemento merita inoltre un piccolo approfondimento a parte.

Seppur i colori, il design scanzonato e l'effetto teen-cartoon siano elementi in grado di trarre in inganno il giocatore, Splatoon é tutto tranne che un gioco semplice o banale. Il cuore del titolo nasconde una insospettabile ma pienamente tangibile anima hardcore. Imparare ad utilizzare bene il passaggio da umano a seppia si rivelerà fondamentale, così come imparare che anche imbrattare di colore le pareti non solo rallenterà gli avversari ma ci permetterà di tendere insospettabili agguati. Insomma, c'é davvero tanto da imparare all'interno del mondo di Splatoon.


Infine, per chi ama le sfide spalla a spalla, ci sarà la palestra, che ci metterà difronte a gare 1 contro 1. Il primo che riuscirà a distruggere 30 palloncini all'interno delle solite arene sarà dichiarato vincitore.

Una visione antica…


Purtroppo però proprio nell'online ci scontriamo con quello che a conti fatti si sta dimostrando essere il più grande limite di Nintendo: una visione dell'online lontana dalla realtà attuale. In primis la mancanza della voice chat, che risulta davvero anacronistica come scelta. Ma anche l'assurda mancanza di un tasto per uscire dalla lobby essendo costretti ad aspettare la fine del countdown o l'inizio della partita per poter tornare al menù di gioco, oppure l'impossibilità di creare degli outfit predefiniti o più semplicemente cambiare arma tra un livello e l'altro, sono tutti elementi che dimostrano l'ottusità di Nintendo nei confronti di una serie di elementi che ormai definire standard all'interno di un gioco multiplayer, é quasi scontato.

Insomma, per quanto valido e divertente Splatoon, sembra essere il titolo che mette in risalto più di qualsiasi altro i limiti, sotto alcuni aspetti, della grande N. Ed é un peccato, perché per quanto riguarda il gameplay e la componente tecnica (così tanta bellezza in solo un 1, 8 giga é uno schiaffo a tutti i giochi che richiedono giga e giga di download!) il gioco é in assoluto valido.

Noi un'idea su Splatoon ce la siamo quindi fatta, ma l'impossibilità di aver provato a fondo alcune modalità di gioco, e soprattutto il mancato utilizzo degli Amiibo ci costringe a rimandare il giudizio finale del prodotto. Inoltre, la versione da noi provata funzionava su server interni a cui solamente i recensori avevano accesso, ci toccherà anche verificare che tutto regga per il lancio prima di poterci finalmente esprime in maniera esaustiva sul titolo.