Splinter Cell

di Alessandro 'Vegeta' Marongiu

Le tipologie di missioni che ci verremo ad affrontare saranno sostanzialmente incentrate sull'infiltrazione e il recupero di informazioni non accessibili dall'esterno. Sarà infatti il nostro principale scopo, passando di ombra in ombra, all'interno di prese d'aria, arrampicato su muri e soffiti, eludendo telecamere e sguardi sempre attenti, il dover recuperare codici segreti hackando alcuni computer, estrapolando da alcuni influenti personaggi informazioni altrimenti top secret o anche evitando che qualche personaggio possa rivelare importanti informazioni, il tutto però in nome della discrezione e dell'anonimato. L'Intelligenza artificiale degli avversari che ci troveremo di fronte non faciliterà assolutamente il compito essendo stata realizzata in maniera davvero efficace e realistica. Se, ad esempio, con il vostro movimento provocherete un rumore superiore alla soglia stabilita (sulla vostra destra avrete un indicatore che "misura" il rumore che state producendo) potrete vedere le guardie o i militari, cercarvi qualsiasi posto fino a scovarvi, nel caso invece riusciate con un semplice diversivo a creare un rumore molto lieve si sposteranno incuriositi e li sentirete dialogare sul come i rumori uditi possano attribuirsi ai topi o ad altri animali.

Uno degli elementi di maggiore curiosità per questa versione di Splinter Cell era incentrata sul sistema di controllo. La versione PC di SC dimostra ancora una volta che l'accoppiata mouse/tastiera risulta ancora essere la migliore a disposizione dei giocatori: risultando essere decisamente più immediata e precisa. Per quanto gli Stick analogici di Xbox e Ps2 siano precisi, non possono assolutamente essere comparati a questa combinata che da sempre è sinonimo di velocità e precisione, due elementi che mai come in Sprinter Cell risultano essere di fondamentale importanza.

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Il lato "ginnico" di Sam Fisher

La gamma di azioni che Sam Fisher potrà compiere è davvero ampia e ricalca da vicino quella che un vero uomo in carne e ossa e non di poligoni potrebbe effettivamente fare se adeguatamente preparato. In Splinter Cell scordatevi infatti di cadere da altezze anche se per poco eccessive, non guadagnerete facilmente energia grazie a medipak, abituatevi all'idea di poter sfruttare ogni sorta di canalina, ringhiera, tubo dell'acqua o cavo elettrico per spostarvi nell'ombra, a volte anche sopra i vostri nemici. Non avendo sempre la necessità di abbatterli, potrete cogliere alla sprovvista i vostri nemici facendoli svenire con un buon colpo assestato alla nuca o afferrarli per interrogarli o "convincerli" con il vostro "carisma" a collaborare con voi. Oltre a tutto questo, l'Interazione ottimale con quasi tutto quello che vi circonda, la possibilità di colpire e danneggiare quasi tutte le fonti di luce esistenti per ricrearvi il nascondiglio migliore (Quasi tutto il gameplay di Sprinter Cell è giocato sul binomio luce/ombra) e la buona intelligenza artificiale migliorata ulteriormente con l'ultima patch rendono il tutto veramente spettacolare, facendoci immergere finalmente in un clima altamente cinematografico (tipico degli script di Tom Clancy), in cui il protagonista, solo contro tutti, lotta quasi unicamente con le sue forze per il completamento della missione.

Oltre alle tradizionali armi, avrete in dotazione alcuni interessantissimi gadgets che vi faciliteranno spesso il compito di infiltrazione dandovi la possibilità di muovervi più agilmente. I più significativi saranno le telecamere adesive che potrete sparare con il vostro fucile e che una volta scagliati si fisseranno ad una qualsiasi superficie e potranno richiamare l'attenzione dei nostri avversari, stordirli con un fumogeno ad azione rapida o più semplicemente darvi un quadro della situazione più ampio per poter vagliare la prossima mossa. Si aggiungeranno a queste le granate fumogene, spesso inutilizzate perchè potrebbero creare troppo scompiglio e la probabile identificazione, alcuni proiettili in gomma che stordiranno senza uccidere se sparati con precisione, proiettili elettrificati che tramortiranno pesantemente il bersaglio colpito e il lento ma potente SC-20K che in fase di zoom richiederà il trattenimento del respiro e una minore cadenza di fuoco per poter mirare con precisione degna di un cecchino.

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