Splinter Cell: Pandora Tomorrow

di Luca 'Lord Axl' Gambino

Niente di nuovo, quindi, rispetto a quanto visto in precedenza, ad eccezione della possibilità per il nostro Sam di muoversi silenziosamente tra la folta vegetazione per aggirare ostacoli e nemici, dimostrando ancora una volta l'abilità di Ubisoft di integrare alla perfezione (L'effetto grafico in verità non è dei migliori), elementi grafici con novità in fatto di gameplay. Come non citare, sempre a questo proposito, il sapiente uso delle luci dinamiche che donano all'intera comsesi del gioco un'impronta che è diventata ormai un marchio di fabbrica della serie, ma che rientrano di diritto nelle colonne portanti di tutto il gameplay del titolo Ubisoft. Tutto questo, comandato a dovere dalla combinata mouse-tastiera che con buona pace del pad Xbox (l'unico, al momento, che ha avuto il piacere di comandare per la seconda volta il nostro eroe), dimostra ancora una volta di essere il più efficace e preciso sistema di controllo per un videogame del genere. Certo, i movimenti di Sam saranno sicuramente più ';nervosi' rispetto alla controparte console, ma dopo qualche minuto di pratica, riuscirete ad eseguire al meglio qualsiasi operazione sul campo.

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E' doveroso, purtroppo, evidenziare come oltre ad un comparto grafico rinnovato, ma sostanzialmente simile a quanto già visto, la casa francese non ha lavorato sufficientemente sull'intelligenza artificiale dei nostri nemici, portandosi dietro l'unico, vero, problema del primo Splinter Cell. Sebbene sia vero che i nostri nemici staranno sempre in allerta, pronti a reagire al minimo rumore sospetto e a cercare riparo dai nostri colpi, altrettanto vero è che a tali comportamenti tenderanno ad alternarne altri che vi spianeranno la strada per la loro eliminazione fisica, rimanendo spesso e volentieri allo scoperto, reagendo in maniera non consona di fronte al cadavere di un compagno ucciso proprio di fianco e soprattutto non insospettendosi a sufficienza quando elimineremo attorno a loro tutte le fonti di luce. La mancanza di una IA adeguata facilita non poco il compito dei giocatori più scafati, regalando loro una decina di ore scarse per portare a compimento le otto missioni che separano il nostro Fisher dalla vittoria finale. Anche sul piano del sonoro viene confermato quanto di buono già visto (o sentito, se preferito), con Luca Ward ottimo doppiatore di Sam Fisher e con lo "special Guest" Morgan a doppiare il cattivo di turno: Sadono. Sebbene la voce di quest'ultimo risulti essere sempre chiara e precisa, il tono piuttosto piatto non caratterizza a dovere la grinta e la cattiveria che il cattivo di turno dovrebbe invece possedere, risultando invece falsamente sadica e nel complesso poco incisiva. Le musiche, che fanno solo da contorno alla nostra azione, sono adatte allo scopo, ma tenderete a dimenticarle non appena usciti dalla sessione di gioco. La vera novità di una certa rilevanza in Pandora Tomorrow è l'inserimento della modalità multiplayer. Una scelta sicuramente coraggiosa da parte di Ubisoft, che ha comunque dimostrato di avere le idee ben chiare, regalando ai giocatori un multigiocatore veramente ben congegnato e perfettamente integrato con quelle che sono le classiche modalità di gioco di Splinter Cell. Non vi tedio oltre, almeno in sede di recensione, ma vi rimando al bellissimo speciale dedicato proprio al multiplayer, scritto da quel gran bel pezzo d'uomo del nostro Sovrano, che potete trovare proprio linkehttp://gamesurf.tiscali.it/dynamic/articolo/CHIAVE/pand1338110204104/TIPO_PAGINA/specialequi

In conclusione, Pandora Tomorrow riesce ancora una volta a stupire, anche se non è capace di creare quello stato di stupore e di meraviglia che era stato invece il biglietto da visita del primo Splinter Cell. Nonostante questo, il secondo episodio delle peripezie di Sam Fisher riesce ad essere ancora una volta divertente e appassionante, perfettamente in linea con quanto ci si aspettava dalla seconda fatica della Ubisoft. Certo è che una maggiore cura per l'intelligenza artificiale dei nemici e una maggiore varietà in ambienti, scenari e missioni (alcune molto simili all'episodio precedente), potranno non far solo che bene al terzo capitolo della serie che, siamo sicuri, non tarderà a venire.

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