SSX on Tour
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Amate il dolore fisico? Adorate crogiolarvi nel gelo pungente dell'inverno? Collezionate spalle lussate e cocigi indolenziti? Vivete per la velocità ed il rischio di menomarvi irreparabilmente? Allora lo snowboard è proprio il vostro sport e SSX On Tour è la trasposizione videoludica capace di rappresentarne al meglio l'essenza, calcando la mano sulla spettacolarità e la componente acrobatica senza rincorrere alcuna velleità simulativa.
Tutto si può dire tranne che i menu con i quali On Tour si presenta non siano caratteristici; ogni schermata d'opzioni o di loading è adornata da disegni quasi psichedelici - simili per stile ad una commistione tra graffiti metropolitani e schizzi a mano libera - raffiguranti personaggi e "nature morte" dalle sembianze bizzarre e dalla cromaticità minimalista.
L'apprezzamento di una simile verve artistica dipende drammaticamente dai gusti personali in fatto di estetica, ma la creatività dei disegnatori e l'effetto complessivo rimangono encomiabili.
L'essenza dell'ultimo SSX è interamente racchiusa nella modalità On Tour; il giocatore è chiamato a selezionare su una mappa montuosa specifici eventi di difficoltà crescente, che variano per tipologia: si va dal classico testa a testa verso il traguardo di fondovalle al trick contest, dall'abbattimento di un dato numero di ignari sciatori alla gara a tempo, fino alla semplice raccolta di icone speciali sparse per gli scenari.
Lo stratagemma assicura una buona varietà nei ritmi dell'esperienza, concedendo inoltre una certa discrezionalità nella scelta delle prove, che l'utente può decidere di evitare in base alle sue preferenze e attitudini di gioco.
Una volta espletate le formalità di selezione del personaggio (personalizzabile attraverso un semplice editor) e del mezzo di locomozione (si può optare tra lo snowboard e la new entry degli sci), si viene scaraventati nel bel mezzo di uno scenario invernale dal vertiginoso angolo d' inclinazione: la discesa ha inizio.
Il feeling con il proprio atleta non tarda a stabilirsi, vista la buona implementazione dell'analogico; l'irregolarità del suolo richiede una continua correzione dell'orientamento della tavola, in modo da accompagnare la traiettoria lungo i canaloni e le frequenti curve paraboliche: lo scopo è ovviamente quello di evitare gli ostacoli naturali e di conservare la massima velocità. Velocità che può venir incrementata dall'utilizzo del boost, attivabile solo una volta riempita a suon di acrobazie l'apposità barra; per ottenere la miglior prestazione non basterà una condotta di guida pulita e conservatrice, ma occorrerà rischiare la pelle ripetutamente nell'esecuzione del maggior numero di tricks (attivabili a mezz'aria attraverso pressioni combinate dei tasti dorsali o nel caso dei Monster - sostituti dei vecchi Uber - tramite inclinazione dello stick destro).
La gestione dell'atterraggio è da sempre uno degli aspetti più delicati di un titolo di snowboard; SSX On Tour sceglie l'approccio marcatamente arcade, consentendo doti di equilibrismo fuori dalla norma e perdonando "landings" non proprio accurati. D'altra parte, andare a sbattere per direttissima contro un abete o finire una rotazione aerea a testa in giù porterà irrimediabilmente al capitombolo: se l'entità dell'errore è lieve, si può sperar di recuperare l'assetto premendo ripetutamente il tasto quadrato, se l'incidente è invece quasi mortale si viene "resettati" sul tracciato con una perdita di tempo più significativa.
Il punto forte dell'impianto visivo di On Tour è la varietà e quantità di elementi su schermo.
Affrontando i pendii da suicidio a folle velocità, il giocatore è investito da una "valanga" di particolari: alberi monumentali sfrecciano ai lati del percorso e spesso intralciano il passaggio con le loro ramificazioni, sciatori della domenica si attardano placidamente sul manto nevoso, animali selvatici sgattaiolano nel sottobosco, impalcature artificiali, chalet alpini e ringhiere fungono al contempo da ostacoli e da appoggi per trick spericolati. Il tutto viene proposto senza soluzione di continuità, in completa assenza di caricamenti, grazie alla preziosa tecnica dello streaming dei dati; la sensazione di velocità è notevole e sottolineata dall'utilizzo di un efficace velo di motion blur che dona dinamicità allo scorrimento del fondale.
Il numero di poligoni che compone strutture e personaggi non è da record ed il motore grafico sostiene un framerate non proprio cristallino, ma tutto sommato c'è ben poco di cui di lamentarsi.
In ogni gioco di sport estremo non può mancare, come da tradizione, una colonna sonora punk-rock di quelle roboanti; lo snowboarding di EA non si fa mancare una nutrita selezione di artisti celebri, che annovera tra i più significativi Iron Maiden, Motorhead, Queens of The Stone Age ed i più giovani Bloc Party. Risultato assolutamente non scontato, il reparto musicale finisce per attestarsi su ottimi livelli qualitativi, garantendo la giusta dose di adrenalina nel corso delle discese kamikaze. Completano l'offerta del sonoro gli effetti associati agli eventi ambientali e alle voci degli atleti in competizione; ad esclusione dell'onnipresente frusciare della tavola sulla neve, dall'intonazione variabile a seconda del tipo di superficie solcata, tutto il resto passerà in secondo piano senza intromettersi nell'esperienza uditiva.
Tutto si può dire tranne che i menu con i quali On Tour si presenta non siano caratteristici; ogni schermata d'opzioni o di loading è adornata da disegni quasi psichedelici - simili per stile ad una commistione tra graffiti metropolitani e schizzi a mano libera - raffiguranti personaggi e "nature morte" dalle sembianze bizzarre e dalla cromaticità minimalista.
L'apprezzamento di una simile verve artistica dipende drammaticamente dai gusti personali in fatto di estetica, ma la creatività dei disegnatori e l'effetto complessivo rimangono encomiabili.
L'essenza dell'ultimo SSX è interamente racchiusa nella modalità On Tour; il giocatore è chiamato a selezionare su una mappa montuosa specifici eventi di difficoltà crescente, che variano per tipologia: si va dal classico testa a testa verso il traguardo di fondovalle al trick contest, dall'abbattimento di un dato numero di ignari sciatori alla gara a tempo, fino alla semplice raccolta di icone speciali sparse per gli scenari.
Lo stratagemma assicura una buona varietà nei ritmi dell'esperienza, concedendo inoltre una certa discrezionalità nella scelta delle prove, che l'utente può decidere di evitare in base alle sue preferenze e attitudini di gioco.
Una volta espletate le formalità di selezione del personaggio (personalizzabile attraverso un semplice editor) e del mezzo di locomozione (si può optare tra lo snowboard e la new entry degli sci), si viene scaraventati nel bel mezzo di uno scenario invernale dal vertiginoso angolo d' inclinazione: la discesa ha inizio.
Il feeling con il proprio atleta non tarda a stabilirsi, vista la buona implementazione dell'analogico; l'irregolarità del suolo richiede una continua correzione dell'orientamento della tavola, in modo da accompagnare la traiettoria lungo i canaloni e le frequenti curve paraboliche: lo scopo è ovviamente quello di evitare gli ostacoli naturali e di conservare la massima velocità. Velocità che può venir incrementata dall'utilizzo del boost, attivabile solo una volta riempita a suon di acrobazie l'apposità barra; per ottenere la miglior prestazione non basterà una condotta di guida pulita e conservatrice, ma occorrerà rischiare la pelle ripetutamente nell'esecuzione del maggior numero di tricks (attivabili a mezz'aria attraverso pressioni combinate dei tasti dorsali o nel caso dei Monster - sostituti dei vecchi Uber - tramite inclinazione dello stick destro).
La gestione dell'atterraggio è da sempre uno degli aspetti più delicati di un titolo di snowboard; SSX On Tour sceglie l'approccio marcatamente arcade, consentendo doti di equilibrismo fuori dalla norma e perdonando "landings" non proprio accurati. D'altra parte, andare a sbattere per direttissima contro un abete o finire una rotazione aerea a testa in giù porterà irrimediabilmente al capitombolo: se l'entità dell'errore è lieve, si può sperar di recuperare l'assetto premendo ripetutamente il tasto quadrato, se l'incidente è invece quasi mortale si viene "resettati" sul tracciato con una perdita di tempo più significativa.
Il punto forte dell'impianto visivo di On Tour è la varietà e quantità di elementi su schermo.
Affrontando i pendii da suicidio a folle velocità, il giocatore è investito da una "valanga" di particolari: alberi monumentali sfrecciano ai lati del percorso e spesso intralciano il passaggio con le loro ramificazioni, sciatori della domenica si attardano placidamente sul manto nevoso, animali selvatici sgattaiolano nel sottobosco, impalcature artificiali, chalet alpini e ringhiere fungono al contempo da ostacoli e da appoggi per trick spericolati. Il tutto viene proposto senza soluzione di continuità, in completa assenza di caricamenti, grazie alla preziosa tecnica dello streaming dei dati; la sensazione di velocità è notevole e sottolineata dall'utilizzo di un efficace velo di motion blur che dona dinamicità allo scorrimento del fondale.
Il numero di poligoni che compone strutture e personaggi non è da record ed il motore grafico sostiene un framerate non proprio cristallino, ma tutto sommato c'è ben poco di cui di lamentarsi.
In ogni gioco di sport estremo non può mancare, come da tradizione, una colonna sonora punk-rock di quelle roboanti; lo snowboarding di EA non si fa mancare una nutrita selezione di artisti celebri, che annovera tra i più significativi Iron Maiden, Motorhead, Queens of The Stone Age ed i più giovani Bloc Party. Risultato assolutamente non scontato, il reparto musicale finisce per attestarsi su ottimi livelli qualitativi, garantendo la giusta dose di adrenalina nel corso delle discese kamikaze. Completano l'offerta del sonoro gli effetti associati agli eventi ambientali e alle voci degli atleti in competizione; ad esclusione dell'onnipresente frusciare della tavola sulla neve, dall'intonazione variabile a seconda del tipo di superficie solcata, tutto il resto passerà in secondo piano senza intromettersi nell'esperienza uditiva.