Star Trek: Bridge Commander
GIOCABILITA' E LONGEVITA'
Il gioco è bello, non c'è che dire: l'interfaccia a base di menù a tendina è estremamente immediata e funzionale, così come la manovrabilità ed il controllo della nave in visuale esterna risponde perfettamente ai requisiti (certo, fare un giro della morte richiederà lunghi tempi, ma dopotutto non stiamo pilotando un X-Wing!!!). La trama, nonostante la linearità di molte "missioni successive", si snoda in maniera intrigante, e spinge il giocatore a provare la tipica "ultima missione prima di staccare" una volta di più del solito. I salvataggi sono limitati, ma non in numero bensì in termini di tempo: il gioco salverà, infatti, automaticamente tra una missione e l'altra non consentendovi di farlo a piacimento. Questo sistema di salvataggi può forse far storcere il naso (io stesso sono un fautore della politica del "salvataggio libero"), ma è vero che le missioni sono abbastanza brevi, e pertanto il gioco non fa altro che salvare più o meno dove salvereste voi stessi. Inoltre, molte missioni sono strutturate in maniera tale che se sbagliate all'inizio si scatena una serie di conseguenze che rendono automatico il GameOver... ma alcuni minuti dopo: in questi frangenti non avere un salvataggio di sicurezza prima del "punto di non ritorno" significherebbe iniziare il gioco da capo.
In effetti, l'unica pecca del gioco è questa: molte missioni hanno un metodo e solo quello per essere risolte, e se questo metodo non vi salta subito all'occhio rischiate di ripeterle parecchie volte senza capire dove state sbagliando (e facendovi pensare che i programmatori andrebbero percossi...); quando poi scoprirete dove stava l'errore vi verrà sicuramente la voglia di autolesionarvi per il tempo perso stolidamente, ma ciononostante vi rimarrà sulle labbra la domanda "Perché i programmatori non sono stati un pochino più elastici?". A me è successo, ad esempio, di aver ripetuto sette o otto volte una delle primissime missioni perché non avevo avuto l'idea balenante di settare l'erogazione di potenza ai motori al 125% limitandomi ad alzare al massimo la manetta di velocità: quando ho capito l'errore per poco non prendevo a testate il monitor...
A parte questo problema, però, il gioco va giù che è un piacere, soprattutto per l'immane seno di immedesimazione nel ruolo del Capitano, ed è facile intuire il perché siano stati implementati tre livelli di difficoltà: al crescere di questi, infatti, non solo le navi avversarie diventeranno più difficili da abbattere, ma anche i sottoposti diverranno più "stupidi" (o meglio, diciamo meno operativi) lasciando a voi un numero sempre superiore di incombenze... idealmente, prima di confrontarsi con un livello superiore sarebbe meglio finire il gioco ai livelli più bassi (cosa che, ovviamente, triplica la longevità del titolo).
In sostanza un gioco da giocare con attenzione e passione, e da rigiocare con ardore.
MULTIPLAYER
Al gioco è stata aggiunta una modalità MultiPlayer.
Dico "è stata aggiunta" perché lo schema del gioco in SinglePlayer è talmente incentrato sulla trama, sulla caratterizzazione dei personaggi e sull'immedesimazione nel ruolo del Capitano che lo stacco con la battaglia nuda e cruda del Multy è notevole.
Comunque, è possibile giocare in LAN o attraverso i server di GameSpy fino a 4 giocatori per volta. Le modalità sono quelle classiche del caso (tutti contro tutti, a squadre, assalto e difesa eccetera), e il gioco cambia fondamentalmente in due punti: il primo consiste nella possibilità di spaziare tra un gran numero di navi, visto che sono riportate tutte le classi della Federazione, dei Klingon, dei Romulani, dei Cardassiani e persino la Navetta da sbarco (!!!), il secondo consiste nel fatto che l'unica visuale disponibile diviene quella esterna e spariscono le voci dei collaboratori (questo, evidentemente, per evitare di dover strutturare l'interno di tutte le navi, cosa che avrebbe moltiplicato il volume del gioco).
C'è da dire che grazie al limitato numero di giocatori e alla bontà dei server, il multy on-line ha pochissimi se non nessun problema di Ping e Lag (certo, esistono le eccezioni), ma sinceramente credo che, salvo per i fan sfegatati, ci sia di meglio per cui spendere il proprio tempo in rete.
Non fraintendetemi: ci si diverte comunque, visto che i combattimenti possono essere molto accesi e che un avversario umano non è mai come un "BOT"... è solo che giocando ci si rende conto che il concept non è nato per il Multy, ma per un'immedesimazione cinematografica. Insomma: apprezzerete sicuramente il Multy se vi è piaciuto il gioco in Single, me se state cercando un titolo esclusivamente per il Multy o quasi fareste meglio a guardare altrove...
CONCLUDENDO
Come ho già avuto modo di dichiarare durante la recensione, il gioco è bello, divertente, appassionante e ben realizzato, e vale sicuramente la pena di essere giocato (sempre che non si perda la pazienza per una missione apparentemente insolubile). Peccato, forse, per una eccessiva linearità o "chiusura" di alcune missioni, e per la modalità MultiPlayer arrangiata alla bell'e meglio.
Imperdibile, comunque, per i fan della serie e vivamente consigliato anche agli altri.
Star Trek: Bridge Commander
7.5
Voto
Redazione
Star Trek: Bridge Commander
Quando ci si confronta con un titolo ispirato ad un film o ad una saga sarebbe bene partire sempre un po' prevenuti, per evitare che le passioni (o antipatie) personali influenzino a priori l'analisi del gioco vero e proprio. Ciò non di meno, il lavoro dei Totally Games è assolutamente superbo, e sarà in grado di donare lunghe e piacevoli ore di gioco appassionante anche a chi non è un fan sfegatato della Serie di Gene Roddenberry. Imperdibile, quindi, per gli appassionati, ma altresì consigliato a tutti (a meno che non nutriate per Star Trek una particolare antipatia... ma in quel caso nessun titolo ispiratovi potrà mai soddisfarvi).