Deep Space Nine é con tutta probabilità il serial televisivo più atipico nato nel franchise di Star Trek. Inaugurata poco tempo dopo la morte del creatore della saga Gene Roddemberry e in parallelo al momento di maggiore successo di The Next Generation, la serie era tutta ambientata a bordo di una stazione spaziale anziché su una nave stellare in continuo movimento, un concept che inizialmente non piacque a chi vedeva come fulcro dell'idea di Star Trek l'esplorazione. Dopo un paio di stagioni di rodaggio però Deep Space Nine é letteralmente decollato sia dal punto di vista della qualità degli episodi che da quello dei consensi grazie al passaggio al progetto dei writer di The Next Generation (chiusasi con la settima stagione) e alla validità del cast iniziale tra cui spiccava Avery Brooks (attore che si era fatto già le ossa nel mondo del teatro e che aveva lavorato anche con Spike Lee nel cinema) nel ruolo del comandante Benjamin Sisko, primo protagonista di colore di un serial televisivo rivolto a tutti Il fucile phaser è molto potente ma non particolarmente duttile come arma In Italia Deep Space Nine si é visto poco e male sulle reti RAI dove sono state trasmesse le prime tre stagioni, mentre solo di recente su Canal Jimmy si sono visti i nuovi episodi sottotitolati. Un vero peccato considerando che la serie aveva tutte le carte in regola per ottenere un consenso paragonabile alla messa in onda pomeridiana sulle reti Mediaset di The Next Generation di qualche anno fa. Videoludicamente parlando Deep Space Nine ha avuto un solo tie in, ovvero Harbringer, un'avventura a schermate fisse alla Zork drammaticamente lontana dalla validità del capostipite del genere. Fortunatamente il 2000 é stato una vera manna dal cielo per i giocatori fan di Star Trek e, dopo una sequela di titoli che ha interessato praticamente tutto l'universo narrativo omonimo, ecco arrivare giusto per il gran finale Deep Space Nine: The Fallen UNA STORIA D'AUTORE Il plot di The Fallen si svolge in un momento di bassa tensione della guerra tra l'alleanza Federazione-Klingon (più avanti comprendente anche l'Impero Romulano) contro l'asse composto dai cardassiani e dal temibile Dominio, una potenza militare del Quadrante Gamma collegato al Quadrante Alfa tramite il tunnel spaziale stabile di Bajor. La causa scatenante di una ricerca da parte della maggior parte delle forze in questione con l'aggiunta dei Grigari (una razza di predoni guerrieri creata appositamente per il gioco) sono i cristalli dei Pah Wraith. Quest'ultimi altro non sono che i nemici dei Profeti di Bajor, entità cosmiche adorate come dei dagli abitanti del pianeta e responsabili della creazione del tunnel spaziale
The Fallen immerge il giocatore in quello che si potrebbe considerare come uno dei migliori episodi di Deep Space Nine con la sua ottima trama e una realizzazione tecnica sempre all'altezza della situazione. Non si tratta di un gioco difficilissimo, ma la sua durata unita alla buona giocabilità compensa questo aspetto in maniera mirabile. In definitiva si tratta di un gioco consigliato a tutti senza particolari riserve grazie all'impegno dei programmatori della The Collective che hanno realizzato un titolo in grado di reggersi tranquillamente sulle sue gambe anche indipendentemente dalla licenza da cui è tratto. A questo punto non resta che sperare che il prossimo tie in di Deep Space Nine, ovvero Dominion Wars sempre prodotto dalla Simon & Schuster Interactive, si riveli della stessa qualità di The Fallen.
