Star Trek: Hidden Evil

Star Trek Hidden Evil
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La scatola di un gioco in genere non suscita estremo interesse nel giocatore, ma nel caso di Star Trek Hidden Evil, basta un rapido sguardo ai volti di J.L. Picard e dell'androide Data, per riempirsi d'aspettative ed emozione. Non occorre essere dei "trekker" convinti per aver apprezzato le innumerevoli peripezie offerte dalla serie televisiva "Star Trek: the next generation" a tutti gli spettatori sparsi per gli angoli del globo, ma se si fa parte della cerchia ristretta degli aficionado non si può celare un certo vuoto lasciato dalla fine del telefilm
Star Trek: Hidden Evil
La schermata iniziale sembra un computer della nave Enterprise

Così ogni volta che esce un film od un prodotto multimediale basato su quest'universo la speranza di rivivere, magari in prima persona, le epiche gesta di questi eroi futuristici si fa palpabile. Proprio per questo gran senso d'attesa la delusione, di fronte a film quasi inferiori ad alcune puntate della serie televisiva o a videogiochi al limite della decenza, si fa cocente, ed é quindi con sospetto che ci avviciniamo al software in questione. Archiviato il manuale dalla grafica in puro stile Enterprise ed osservata la sequenza introduttiva tristemente in bassa risoluzione ci si getta sul gioco vero e proprio, ed il primo impatto é più che positivo
La grafica si può definire senza timore di smentita allo stato dell'arte e gli scenari mutuati dalla tradizione della serie sono ricreati alla perfezione. Muoversi, nei panni del cadetto "Sovok" per il ponte ologrammi della missione tutorial da una gran soddisfazione. Il gioco utilizza un mix di grafica pre-renderizzata e poligoni calcolati in tempo reale, miscelati da un motore grafico molto simile a quello ben noto della serie di "Alone in the dark". Alcune telecamere fisse permettono di seguire le gesta del militare di basso rango in tutte le locazioni visitabili e un comodo inventario dà un rapido accesso agli oggetti raccattati qua e là
Le meraviglie dell'alta risoluzione e dei volti dei vari personaggi incontrati durante il gioco (il comandante Data é UGUALE a Brent Spiner) non lasciano adito a dubbi: Star Trek Hidden Evil ha una grafica fuori del comune, ed un sonoro all'altezza della situazione. Ma non si vive di sola grafica, altrimenti Alessia Merz avrebbe già un paio di cattedre alla Sapienza: gli ingredienti che rendono gustoso un videogame sono ben altri. E STHD ha sicuramente molte carte da giocare anche in questo senso: l'interfaccia di gioco lo rende, di fatto, un action / adventure, ma la componente "avventurosa" é predominante a tratti. In definitiva il genere cui questo videogame é assimilabile é proprio quello creato da Alone in the dark, ma l'obiettivo forse é ancora più alto: creare una piccolo film interattivo
Star Trek: Hidden Evil
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Star Trek: Hidden Evil

Star Trek: Hidden Evil può vantare un'ottima grafica, un eccellente sonoro ed un'interfaccia che fa il suo dovere. Esteticamente si colloca ai vertici della sua categoria, ed in quanto a coinvolgimento il gioco ha più di un asso nella manica. Peccato che duri veramente troppo poco. Ed il problema non è tanto il famoso "100 mila lire per un gioco che dura 6 ore", ma piuttosto il fatto che così com'è STHD sembra un'opera incompiuta, con una trama senza nessuno scossone, quasi senza significato. Con un motore grafico di questo tipo si poteva mettere in piedi un capolavoro, ma purtroppo passerà ancora qualche mese, o chi lo sa, qualche anno, prima di trovarsi di fronte ad un'avventura basata su Star Trek: the next generation di un certo spessore. Se siete pronti a chiudere un occhio su questo aspetto pur di immergervi nella miglior ricostruzione degli scenari Trekkiani, STHD vi soddisferà. Ma per poco.

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