Star Wars: Battlefront (2004)
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Corso di fantasia, prima lezione. Sedetevi comodi e immaginate l'universo di Star Wars ricostruito fedelmente, con una cura per i particolari che definire meticolosa sarebbe riduttivo. Bene, ora pensate ad arene di gioco dall'estensione quasi utopistica e metteteci dentro anche cinquecento unità che se le danno di santa ragione. Immaginate sul vostro schermo una battaglia di proporzioni bibliche, dove unità di terra, navicelle volanti e mezzi di ogni tipo svolazzano compiendo virtuosismi in stile top gun. Ancora un piccolo volo pindarico con la fantasia: immaginate non di essere il solito protagonista, ma una semplice, pedina sacrificabile dell'esercito. Poco eroico sulle prime, ma vi renderete conto che anche un semplice soldato può cambiare gli eventi di una battaglia. "Gli eroi si ricordano, i miti non muoiono mai".
Definire Battlefront - ultimo lavoro della promettente Pandemic - come un semplice sparatutto in terza persona sarebbe riduttivo se non fuorviante. Pretenzioso ed efficace nella ricostruzione dell'universo di Star Wars, si pone l'obiettivo di far rivivere al giocatore le battaglie epocali della saga di George Lucas, montando su un palcoscenico stellare dove due eserciti si scontreranno furiosamente. Le arene, tanto estese quanto efficaci come conformazione, hanno la capacità di contenere anche cinquecento unità che l'Xbox gestisce senza il minimo tentennamento, con cali di frame rate e incertezze del motore grafico che diventano solo brutti ricordi. Ma detto così è troppo poco. I conflitti sono da antologia, non solo perché riescono a riproporre quanto visto nelle corrispondenti pellicole cinematografiche, ma perché enfatizzano la galleria di invenzioni tipica della saga riproponendo fedelmente i mezzi, le truppe, i robot e soldati vari.
Battaglie intense, coinvolgenti, fracassone, in un titolo che coniuga sapientemente i combattimenti terrestri con quelli aerei, lascia al giocatore una libertà d'azione infinita e gli pone davanti miriadi di possibilità. Scelta la tipologia di soldato da utilizzare, potrà decidere se attaccare a bordo di un velocissimo x-wing, oppure cecchinare i nemici dalla distanza, buttarsi nella mischia col coltello tra i denti oppure andare a conquistare le basi nemiche sparse per l'arena. I mezzi, inseriti non certo per fini decorativi, fissi o mobili che siano, sono direttamente gestibili dal giocatore, che in tal senso non conosce limitazioni. Peccato per una fisica lambiccata degli stessi, che a volte sfocia nell'impossibilità di compiere evoluzioni degne del miglior Luke Skywalker (gioca un ruolo fondamentale l'abilità del giocatore), ma il lavoro svolto dai programmatori nel differenziare ogni unità rendendola valida e unica è davvero lodevole.
Per quanto non denotabile un'efficace differenziazione tra i vari schieramenti (se non a livello puramente estetico), è lodevole invece la caratterizzazione dei vari soldati utilizzabili all'interno degli stessi: cecchini, granatieri, piloti, assaltatori o unità munite di jetpack hanno tutte un loro perché e riescono a rendere ancor più varia l'esperienza ludica (ognuno, ovviamente, ha in dotazione un diverso set di armi). E' anche vero che l'eventuale frequenza delle morti e la possibilità di riprendere il gioco riscegliendo il personaggio, interviene nel dare la possibilità di utilizzare l'unità più indicata per la situazione. Battlefront, efficace nel ritmo degli scontri, ha il vantaggio di avere uno sguardo approfondito sia per i piani bassi, la fanteria, sia per i piani alti, scontri tra i cieli o robottoni alti come palazzi. Essere nei panni di un semplice soldato che alza lo sguardo al cielo e vede sfrecciare miriadi di tie fighter che si danno battaglia, per poi vedere che un robot alto come un palazzo di dieci piani l'ha quasi calpestato, è uno spettacolo fuori dal comune.
La stessa fedeltà dell'atmosfera e delle ambientazioni è stata riposta anche nelle varie missioni, che seguono fedelmente e ripropongono nei limiti del possibile le battaglie sia della Guerra dei Cloni che della Guerra Civile Galattica, attingendo a piene mani dai cinque film finora usciti. Nessuna storyboard di particolare interesse: le battaglie seguono giusto un flebile filo conduttore e vengono anticipate solitamente da un fmv ripreso dalla pellicola a cui si riferisce, che prepara il giocatore al conflitto. Diverso il discorso per la modalità Conquista Galattica, dove il fine sarà quello di conquistare tutti i pianeti disponibili tramite battaglie.
Ci sono un paio di però. Battelfront è un gioco che poteva essere in bilico tra uno tactical shooter e uno sparatutto, poiché se al gioco fosse stato dato un maggiore indirizzo strategico, avrebbe potuto puntare molto più in alto (vi è peraltro la possibilità di impartire ordini ai compagni, ma è un aspetto trattato superficialmente). Si è puntato invece sul conflitto bellico nudo e crudo, dove la risoluzione delle battaglie è data dalla capacità del giocatore di uccidere un gran numero di nemici o nella fortuna dello stesso, di trovarsi a fianco di compagni valorosi. Il voto finale è più una lode al divertimento generale che il prodotto riesce a scaturire che l'implementazione di geniali meccaniche di gioco: il tutto infatti è riduttivo, limitandosi a un incessante spara spara. In questo marasma di unità che attaccano gioca un ruolo fondamentale l'intelligenza artificiale, invero non troppo curata per creare sconforto in alcune situazioni, ma ragionevolmente non annoverabile come grave difetto vista la molteplicità di nemici che pullulano nelle varie arene. Oddio, essere alla guida di un gruppo di militari strategicamente preparati avrebbe giovato non poco all'esperienza ludica, ma l'inserire un numero così elevato di truppe riesce in parte a mascherare i limiti di un'IA rivedibile. In fondo è una carenza che si fa poco sentire.
Graficamente invece siamo su livelli molto elevati. Non solo la modellazione poligonale di qualsivoglia unità risulta ben curata, ma sorprende il numero complessivo delle stesse inserite in arene dalle dimensioni esagerate, che l'xbox riesce a gestire senza tentennamenti. La fedele ricostruzione delle ambientazioni e la cura riposta fin dei minimi particolari, sono solo due gocce nel grande oceano di Star Wars, stavolta riprodotto fin nei minimi particolari. Anche l'aspetto sonoro non è da meno, con musiche ormai leggendarie che accompagnano i giocatori nella battaglia (riprese dalla saga) ed effetti sonori altrettanto validi. Peccato per una longevità ridotta ai minimi termini (ragionevolmente otto ore dovrebbero bastare per portare a termine tutto il gioco), ma il titolo Pandemic viene salvato in corner dalla modalità multiplayer.
Definire Battlefront - ultimo lavoro della promettente Pandemic - come un semplice sparatutto in terza persona sarebbe riduttivo se non fuorviante. Pretenzioso ed efficace nella ricostruzione dell'universo di Star Wars, si pone l'obiettivo di far rivivere al giocatore le battaglie epocali della saga di George Lucas, montando su un palcoscenico stellare dove due eserciti si scontreranno furiosamente. Le arene, tanto estese quanto efficaci come conformazione, hanno la capacità di contenere anche cinquecento unità che l'Xbox gestisce senza il minimo tentennamento, con cali di frame rate e incertezze del motore grafico che diventano solo brutti ricordi. Ma detto così è troppo poco. I conflitti sono da antologia, non solo perché riescono a riproporre quanto visto nelle corrispondenti pellicole cinematografiche, ma perché enfatizzano la galleria di invenzioni tipica della saga riproponendo fedelmente i mezzi, le truppe, i robot e soldati vari.
Battaglie intense, coinvolgenti, fracassone, in un titolo che coniuga sapientemente i combattimenti terrestri con quelli aerei, lascia al giocatore una libertà d'azione infinita e gli pone davanti miriadi di possibilità. Scelta la tipologia di soldato da utilizzare, potrà decidere se attaccare a bordo di un velocissimo x-wing, oppure cecchinare i nemici dalla distanza, buttarsi nella mischia col coltello tra i denti oppure andare a conquistare le basi nemiche sparse per l'arena. I mezzi, inseriti non certo per fini decorativi, fissi o mobili che siano, sono direttamente gestibili dal giocatore, che in tal senso non conosce limitazioni. Peccato per una fisica lambiccata degli stessi, che a volte sfocia nell'impossibilità di compiere evoluzioni degne del miglior Luke Skywalker (gioca un ruolo fondamentale l'abilità del giocatore), ma il lavoro svolto dai programmatori nel differenziare ogni unità rendendola valida e unica è davvero lodevole.
Per quanto non denotabile un'efficace differenziazione tra i vari schieramenti (se non a livello puramente estetico), è lodevole invece la caratterizzazione dei vari soldati utilizzabili all'interno degli stessi: cecchini, granatieri, piloti, assaltatori o unità munite di jetpack hanno tutte un loro perché e riescono a rendere ancor più varia l'esperienza ludica (ognuno, ovviamente, ha in dotazione un diverso set di armi). E' anche vero che l'eventuale frequenza delle morti e la possibilità di riprendere il gioco riscegliendo il personaggio, interviene nel dare la possibilità di utilizzare l'unità più indicata per la situazione. Battlefront, efficace nel ritmo degli scontri, ha il vantaggio di avere uno sguardo approfondito sia per i piani bassi, la fanteria, sia per i piani alti, scontri tra i cieli o robottoni alti come palazzi. Essere nei panni di un semplice soldato che alza lo sguardo al cielo e vede sfrecciare miriadi di tie fighter che si danno battaglia, per poi vedere che un robot alto come un palazzo di dieci piani l'ha quasi calpestato, è uno spettacolo fuori dal comune.
La stessa fedeltà dell'atmosfera e delle ambientazioni è stata riposta anche nelle varie missioni, che seguono fedelmente e ripropongono nei limiti del possibile le battaglie sia della Guerra dei Cloni che della Guerra Civile Galattica, attingendo a piene mani dai cinque film finora usciti. Nessuna storyboard di particolare interesse: le battaglie seguono giusto un flebile filo conduttore e vengono anticipate solitamente da un fmv ripreso dalla pellicola a cui si riferisce, che prepara il giocatore al conflitto. Diverso il discorso per la modalità Conquista Galattica, dove il fine sarà quello di conquistare tutti i pianeti disponibili tramite battaglie.
Ci sono un paio di però. Battelfront è un gioco che poteva essere in bilico tra uno tactical shooter e uno sparatutto, poiché se al gioco fosse stato dato un maggiore indirizzo strategico, avrebbe potuto puntare molto più in alto (vi è peraltro la possibilità di impartire ordini ai compagni, ma è un aspetto trattato superficialmente). Si è puntato invece sul conflitto bellico nudo e crudo, dove la risoluzione delle battaglie è data dalla capacità del giocatore di uccidere un gran numero di nemici o nella fortuna dello stesso, di trovarsi a fianco di compagni valorosi. Il voto finale è più una lode al divertimento generale che il prodotto riesce a scaturire che l'implementazione di geniali meccaniche di gioco: il tutto infatti è riduttivo, limitandosi a un incessante spara spara. In questo marasma di unità che attaccano gioca un ruolo fondamentale l'intelligenza artificiale, invero non troppo curata per creare sconforto in alcune situazioni, ma ragionevolmente non annoverabile come grave difetto vista la molteplicità di nemici che pullulano nelle varie arene. Oddio, essere alla guida di un gruppo di militari strategicamente preparati avrebbe giovato non poco all'esperienza ludica, ma l'inserire un numero così elevato di truppe riesce in parte a mascherare i limiti di un'IA rivedibile. In fondo è una carenza che si fa poco sentire.
Graficamente invece siamo su livelli molto elevati. Non solo la modellazione poligonale di qualsivoglia unità risulta ben curata, ma sorprende il numero complessivo delle stesse inserite in arene dalle dimensioni esagerate, che l'xbox riesce a gestire senza tentennamenti. La fedele ricostruzione delle ambientazioni e la cura riposta fin dei minimi particolari, sono solo due gocce nel grande oceano di Star Wars, stavolta riprodotto fin nei minimi particolari. Anche l'aspetto sonoro non è da meno, con musiche ormai leggendarie che accompagnano i giocatori nella battaglia (riprese dalla saga) ed effetti sonori altrettanto validi. Peccato per una longevità ridotta ai minimi termini (ragionevolmente otto ore dovrebbero bastare per portare a termine tutto il gioco), ma il titolo Pandemic viene salvato in corner dalla modalità multiplayer.