Star Wars Bounty Hunter

di Giuseppe 'Sovrano' Schirru

L'immane universo di Star Wars, un calderone da cui attingere a piene mani per sfornare titoli di ogni natura: fps, strategici in tempo reale, racing e chi più ne ha più ne metta. La saga ideata da George Lucas pare essere immortale e i videogiochi ad essa imparentati sono innumerevoli. Stavolta la Lucas Arts ci riprova con questo SWBH, uno sparattutto in terza persona che ambientato nel fantastico universo di Star Wars, conserva il fascino di questo grande teatro senza però sfruttarlo più del dovuto.

A caccia di teste
La storia è ambientata poco dopo la battaglia di Naboo, causa di grandi corruzioni e disordini nella galassia. Il protagonista della vicenda è l'impavido Jango Fett (datevi una ripassatina a Episode II, Jango è il killer incaricato di uccidere Padme), cacciatore di taglie che ha il compito di mettere le mani al collo (ma non per un massaggio) del leader del Bango Gora, potente culto tanto letale quanto misterioso. Questa ricerca lo porterà a sfidare i criminali più pericolosi dell'universo, e non solo... In parole povere: tutta gazzosa, un mero pretesto per buttarci a capofitto nell'avventura che teoricamente dovrebbe seguire gli eventi di Episode I e II, ma che del fascino di queste due pellicole offre ben poco, per quanto concerne trama e ambientazioni. Non va comunque tralasciato come la trama ripercorra un passo importante per approfondire il film da poco apprezzato nelle sale: viene infatti spiegato come Jango venga scelto per poi creare in base a lui l'esercito di Cloni nel pianeta Kamino.



Il gioco va inserito nella categoria degli sparatutto in terza persona, dove la freneticità d'azione e gli innumerevoli scontri a fuoco hanno una componente predominante all'interno dell'avventura. Giusto per i meno informati, l'azione viene ripresa tramite telecamera (gestibile anche con lo stick di destra) posta dietro la schiena del personaggio e questo sarà sempre in primo piano, come in titoli ben più famosi quali Max Payne. Una spiegazione davvero banale, ma d'obbligo per fornire un'idea chiara ai meno accorti. Detto questo, veniamo alla meccanica di gioco. Niente da rilevare per quel che concerne il gameplay, dove bene o male dovremo avanzare uccidendo tutto quello che ci capita a tiro, con una piccola riserva: le taglie. Jango è infatti provvisto di uno scanner ID grazie al quale individuare i personaggi da catturare: questi una volta localizzati andranno segnati, in modo che una volta levato lo scanner e tornati alla visuale normale, rimangano marchiati per essere meglio riconosciuti. Ovviamente per le varie prede bisognerà fare molta attenzione a prenderle vive o morte.

Tutti i restanti personaggi che popoleranno i vari livelli e che non avranno una taglia sulla propria testa, andranno uccisi a meno che non siano degli innocui passanti. Per questo motivo Jango Fett ha un'arsenale di tutto rispetto e gli scontri a fuoco risultano ovviamente una componente fondamentale, com'è logico che sia in questa tipologia di giochi. Questi sono gestiti in maniera ottimale e sarà possibile sparare un nemico oltre che manualmente, anche inquadrandolo con l'apposito tasto (R1). Una volta puntato il nemico, Jango rimarrà indirizzato sempre verso lo stesso e sarà possibile compiere vari tipi di acrobazie o mosse evasive senza mollare il bersaglio e sparare al momento più opportuno.