Star Wars: Dark Forces Remaster: Nightdive fa centro nel cuore dei fan
Star Wars: Dark Forces Remaster è la rivisitazione del noto fps del 1995
Nightdive Studios è stato fondato nel 2012 da Stephen Kick e sua moglie Alix Kick, entrambi ex artisti di videogiochi per Sony Online Entertainment. Nel corso degli anni questo piccolo studio di produzione con base a Vancouver si è distinto per aver ridato vita a diversi masterpiece del passato, e sembra intenzionato a scavare nei meandri dell’abadonware per portare un po' della cultura videoludica dell’epoca d’oro del gaming, anche alle nuove generazioni. Il primo progetto degno di nota è stato il rilancio di System Shock 2, titolo del 1999 che non era più disponibile legalmente, ma da sempre uno dei giochi rimasti nel cuore di una larga fetta di pubblico.
Dopo aver negoziato con i detentori dei diritti, lo studio ha pubblicato il gioco su GOG.com nel 2013. Da allora, Nightdive Studios ha acquisito e ripubblicato molti altri giochi classici, come Turok, Blood, Forsaken, Shadow Man e Strife. Lo studio ha anche sviluppato un proprio motore grafico, chiamato KEX Engine, che permette di migliorare la grafica e il gameplay dei giochi più datati.
Dark Forces è Doom con la spada laser?
Dark Force uscì nel 1995 – pensate che nella mia città non arrivò e al tempo chiamai per fare l'ordine al telefono, prendendo il numero da una rivista specializzata - è uno shooter in prima persona ambientato nell’universo di Star Wars, sviluppato e pubblicato da quella che fu la LucasArts. Il gioco, che per assurdo trae ispirazione dalle decine di produzioni artigianali realizzate dai “modders” che utilizzavano il motore di Doom per dare vita ad un universo di Star Wars in bitmap, introduce il personaggio di Kyle Katarn, un ex agente imperiale ora mercenario assoldato dall’Alleanza Ribelle, che scopre il segreto progetto dei dark trooper: un particolare programma dell’Impero che prevede lo sviluppo di una serie di potenti droidi da battaglia e stormtrooper in armatura potenziata. Insomma, Katarn è l'ennesimo agente ad aver rubato i piani della Morte Nera.
Dark Force si basa sul motore grafico Jedi, che è stato sviluppato appositamente per il gioco. Rispetto alle classiche produzioni del momento, il motore aggiunge elementi di gameplay poco comuni negli sparatutto in prima persona al momento dell’uscita, tra cui livelli multipiano e la possibilità di guardare in su e in giù. Alla fine, Dark Forces ebbe un buon successo di critica e di pubblico, dando vita alla serie Star Wars: Jedi Knight, iniziata con il sequel diretto Star Wars Jedi Knight: Dark Forces II nel 1997.
Il futuro-passato o il passato-futuro?
Ovviamente non ci dilungheremo troppo sul gameplay di Dark Forces Remaster, dal momento che affonda la radici nelle origini degli shooter in prima persona, che poco altro prevedevano rispetto al classico dedalo di corridoi e stanze in cui cercare risorse e munizioni, e alla eliminazione sistematica di qualsiasi avversario si parasse davanti.
Di sicuro, il fascino di Star Wars, dei suoi elementi estetici (per fortuna il gioco si basa sulla serie classica e non sui suoi cloni/remake/fanghiglia degli anni 2000), con la netta sensazione di trovarsi realmente all’interno di una pellicola di un George Lucas in stato di grazia. Non mancano, però, alcune aggiunte messe in campo proprio da Nightdive. Per esempio, un livello giocabile in più, ambientato su Tatooine, e il supporto per i gamepad moderni. A questo è giusto aggiungere che c'è pieno supporto al doppiaggio in italiano, una chicca davvero niente male.
Quella di Star Wars: Dark Forces Remaster è una grafica migliorata in alta risoluzione, con ottimi effetti di luce e atmosfera realistici, che rendono il gioco più immersivo e dettagliato, con il supporto diretto anche del 4K e i 120FPS, per una maggiore fluidità e nitidezza.
Di certo il prezzo non è bassissimo, anche se la qualità generale è piuttosto alta. Certo, le differenze con l'originale sono abissali, e pur rispetto il gioco originale, la sensazione è quella di trovarsi di fronte ad un gioco completamente rivisto e corretto. Un progetto sicuramente degno di nota, quindi, che andrà però a toccare quasi unicamente le corde della nostalgia degli amanti del retrogaming, che avrebbero però meritato, allo stesso prezzo, anche un’edizione fisica da mettere in evidenza sulla vecchia, polverosa, collezione di ricordi.
Versione Testata: PC
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Redazione