Star Wars: Galactic Battlegrounds
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La saga di Star Wars é una delle più famose, se non la più famosa della storia del cinema, e dai tempi del primo X-Wing per PC é divenuta anche un marchio sinonimo di qualità in ambito videoludico, come lo é anche Age of Empires
Il connubio di due nomi così grandi ha creato una grande aspettativa nei confronti di Star Wars Galactic Battlegrounds, rendendolo un titolo molto atteso sia dagli amanti degli strategici, sia dagli amanti dei film, sia dal popolo di curiosi desideroso semplicemente di sapere se il risultato finale sarebbe stato all'altezza delle premesse. Cerchiamo di risolvere subito questo grande enigma: Star Wars Galactic Battlegrounds é un gran bel gioco!
DI CHE RAZZA SEI?
Star Wars Galactic Battlegrounds si presenta con il classico menù degli strategici in tempo reale: campagne, mappe a random per single player, multiplayer ed anche una bella sezione informativa sull'universo creato da George Lucas fanno bella mostra di sé nella schermata iniziale. Esaminando più a fondo queste modalità, i paralleli con Age of Empires 2: the Age of Kings sono numerosi, e spaziano dalla struttura stessa delle campagne già pronte, alla divisione in razze, e a tutta una serie di particolari minori; il tutto é stato ovviamente reinterpretato nell'ottica di Star Wars, con risultati eccellenti
Le sei campagne, di cui la prima é un semplice allenamento per imparare i principi del gioco, sono strutturate in modo bilanciato, e danno la possibilità di utilizzare varie razze, nonché di rivivere alcuni dei momenti storici della saga cinematografica, pur essendo spesso collocate prima o dopo le vicende narrate nei film
In particolare le civiltà disponibili sono: Gungan, Naboo Reali, Federazione dei Mercanti, Ribelli, Impero e Wookie; ciascuna di essa ha le sue particolarità ed é specializzata nello sviluppo di unità da combattimento differenti, anche se tutte si reggono su di un sostrato comune composto dai classici raccoglitori di risorse, dagli edifici più basilari o dai corpi meno specialistici. E' poi anche possibile eliminare i limiti di razza (tranne nelle campagne), in modo dare a tutte le civiltà le medesime possibilità di sviluppo a discapito della specializzazione; in questo caso ogni scontro sarà più bilanciato, ma meno vario
Il connubio di due nomi così grandi ha creato una grande aspettativa nei confronti di Star Wars Galactic Battlegrounds, rendendolo un titolo molto atteso sia dagli amanti degli strategici, sia dagli amanti dei film, sia dal popolo di curiosi desideroso semplicemente di sapere se il risultato finale sarebbe stato all'altezza delle premesse. Cerchiamo di risolvere subito questo grande enigma: Star Wars Galactic Battlegrounds é un gran bel gioco!
DI CHE RAZZA SEI?
Star Wars Galactic Battlegrounds si presenta con il classico menù degli strategici in tempo reale: campagne, mappe a random per single player, multiplayer ed anche una bella sezione informativa sull'universo creato da George Lucas fanno bella mostra di sé nella schermata iniziale. Esaminando più a fondo queste modalità, i paralleli con Age of Empires 2: the Age of Kings sono numerosi, e spaziano dalla struttura stessa delle campagne già pronte, alla divisione in razze, e a tutta una serie di particolari minori; il tutto é stato ovviamente reinterpretato nell'ottica di Star Wars, con risultati eccellenti
Le sei campagne, di cui la prima é un semplice allenamento per imparare i principi del gioco, sono strutturate in modo bilanciato, e danno la possibilità di utilizzare varie razze, nonché di rivivere alcuni dei momenti storici della saga cinematografica, pur essendo spesso collocate prima o dopo le vicende narrate nei film
In particolare le civiltà disponibili sono: Gungan, Naboo Reali, Federazione dei Mercanti, Ribelli, Impero e Wookie; ciascuna di essa ha le sue particolarità ed é specializzata nello sviluppo di unità da combattimento differenti, anche se tutte si reggono su di un sostrato comune composto dai classici raccoglitori di risorse, dagli edifici più basilari o dai corpi meno specialistici. E' poi anche possibile eliminare i limiti di razza (tranne nelle campagne), in modo dare a tutte le civiltà le medesime possibilità di sviluppo a discapito della specializzazione; in questo caso ogni scontro sarà più bilanciato, ma meno vario