Star wars III: la vendetta dei Sith
di
Antonio Norfo
Destinato a fare il giro del mercato multipiattaforma, Episode III raggiunge anche l'ultima delle macchine arrivate in suolo europeo, Nintendo DS, sfruttandone invero senza acume le peculiarità più rinomate, ma presentandosi nella sua essenza ludica come un riuscito beat'em up bidimensionale.
Peculiarità primaria e motrice è senza dubbio il dualismo dettato dalla compresenza di due personaggi, i quali andranno peraltro a ricalcare da vicino le gesta e le peripezie del mondo della celluloide.
Obi-Wan Kenobi ed Anakin Skywalker rappresenteranno inoltre il fulcro dell'encomiabile fanta-sistema fondato da George Lucas, andando cioè ad accennare quel conflitto oscillante fra lato oscuro e lato opposto della dimensione della Forza.
In termini più prettamente tecnici, affrontare l'avventura con uno o l'altro comporta in primo luogo una differenziazione per abilità speciali ed animazioni d'attacco, ma vien da sé che occorrerà fruire di entrambe le proposte per godere al massimo della maggiore ed autentica varietà che li contraddistingue.
Se infatti i primi livelli si dimostrano pressoché identici, il susseguirsi della trama porterà Obi-Wan a rincorrere un fugace generale droide, mentre il giovane Skywalker (futuro padre di quella nuova speranza che si ergerà a difesa della Repubblica) verrà corrotto alla malvagità per mano di infide menti e per sue debolezze. Dilungarsi troppo sarebbe spiacevole, non perché la narrazione sia edificata oltre quanto consentirebbe il genere, ma per via della vicinanza con l'appuntamento filmico di metà mese: a tal proposito ci sentiamo prodighi di consigli: meglio guardare prima il film e poi dedicarsi al tie-in.
Raggiungere i titoli di coda non sarà certo una mansione troppo longeva, benché ciascuno dei livelli (per ambedue i percorsi sopraccitati e per ciascuna delle tre difficoltà selezionabili) nasconda al suo interno (e più precisamente in elementi dell'ambiente con i quali interagire) svariati bonus fra i quali si distinguono quelli di color verde.
Quest'ultimi saranno utilizzabili, una volta raggiunti i menu conclusivi dell'area di turno, tanto per raggiungere l'agognata percentuale a tre cifre di completamento, quanto per potenziare le diverse espressioni della Forza (nelle medesime circostanze si avrà poi modo di incrementare tre degli aspetti psico-fisici dei nostri comprimari: forza, intuito, resistenza).
Per il resto, ai controlli sono affidate le azioni più affini alla tipologia di gioco interpretata, con salto, attacco di spada e difesa, ma anche con riflessione dei raggi laser nemici e con poteri dalla potenza più estesa richiamabili mediante semplici combinazioni di pulsantiera base (A,B,X,Y) e dorsali destro e sinistro (manovalanze anche sostituibili, benché non sempre comodamente, con il tatto e lo schermo inferiore, dove saranno all'uopo visualizzabili le icone delle mosse effettuabili).
La gamma d'offesa sarebbe risultata ciononostante più piacevole se fosse stata applicata con più sfumature è cioè con diverse strategie che sfruttassero a dovere il buon numero di mosse per i diversi nemici, i quali (salvo alcune eccezioni ed i boss da affrontare a singolar tenzone) cadono spesso sconfitti per mano dei più canonici attacchi (provocando magari talvolta esplosioni nocive e talaltra proteggendosi temporaneamente all'interno di barriere auto-prodotte).
Se quanto appena descritto si svolgerà all'interno di una cosmesi bidimensionale (gradevole ma non toccante nessuna vetta qualitativa nei confronti della macchina ospitante), così non avviene per le sporadiche sessioni a bordo di navi spaziali.
Fin troppo brevi e per questo abbozzate, ad eccezione di due missioni in cui è rilevante evitare gli ostacoli architettonici piuttosto che subissare di proiettili i caccia astrali antagonisti, quest'ultime fungono da diversivo tanto ludico quanto visivo laddove plasmate da un semplice (eppure perfettibile) motore poligonale. Da segnalare infine che tramite esse si sviluppano tanto le supplementari modalità multigiocatore (per la quale si richiedono tante schede di gioco quanti sono i fruitori) quanto quella circoscritta alla voce Schermaglia (con tanto di citazioni appartenenti alla galassia lontana per antonomasia).
Quello che si ha davanti è basilarmente un discreto picchiaduro a scorrimento, sviluppato da Ubisoft e dal quale è facile ed intuitivo enucleare tanto pregi quanto mancanze. Fra i primi, oltre al ricalcare quanto meglio possibile la sceneggiatura lucasiana, spicca l'immediatezza, la fluidità su schermi e la compresenza di due personaggi e rispettivi percorsi differenziati. Fra le lacune non possiamo invece non accennare l'approccio creativo troppo modesto della sotco francese nei confronti del DS, laddove va ricordato come la Vendetta dei Sith ora analizzata debba molto in termini quantitativi alla controparte per Game Boy Advance. Non che le migliorie tardino a farsi"sentire": vedasi la gradevolissima resa sonora che l'effetto simil-surround e l'innegabile alta qualità delle composizioni rendono possibile. Il pasto offertoci, insomma, ha dei sapori che non deludono, che accontentano (fatto da evidenziare, considerati i risultati più tentennanti adocchiati su home console) ed in una certa misura sorprendono. Per meravigliarci, tuttavia, occorre senz'altro di più.
Peculiarità primaria e motrice è senza dubbio il dualismo dettato dalla compresenza di due personaggi, i quali andranno peraltro a ricalcare da vicino le gesta e le peripezie del mondo della celluloide.
Obi-Wan Kenobi ed Anakin Skywalker rappresenteranno inoltre il fulcro dell'encomiabile fanta-sistema fondato da George Lucas, andando cioè ad accennare quel conflitto oscillante fra lato oscuro e lato opposto della dimensione della Forza.
In termini più prettamente tecnici, affrontare l'avventura con uno o l'altro comporta in primo luogo una differenziazione per abilità speciali ed animazioni d'attacco, ma vien da sé che occorrerà fruire di entrambe le proposte per godere al massimo della maggiore ed autentica varietà che li contraddistingue.
Se infatti i primi livelli si dimostrano pressoché identici, il susseguirsi della trama porterà Obi-Wan a rincorrere un fugace generale droide, mentre il giovane Skywalker (futuro padre di quella nuova speranza che si ergerà a difesa della Repubblica) verrà corrotto alla malvagità per mano di infide menti e per sue debolezze. Dilungarsi troppo sarebbe spiacevole, non perché la narrazione sia edificata oltre quanto consentirebbe il genere, ma per via della vicinanza con l'appuntamento filmico di metà mese: a tal proposito ci sentiamo prodighi di consigli: meglio guardare prima il film e poi dedicarsi al tie-in.
Raggiungere i titoli di coda non sarà certo una mansione troppo longeva, benché ciascuno dei livelli (per ambedue i percorsi sopraccitati e per ciascuna delle tre difficoltà selezionabili) nasconda al suo interno (e più precisamente in elementi dell'ambiente con i quali interagire) svariati bonus fra i quali si distinguono quelli di color verde.
Quest'ultimi saranno utilizzabili, una volta raggiunti i menu conclusivi dell'area di turno, tanto per raggiungere l'agognata percentuale a tre cifre di completamento, quanto per potenziare le diverse espressioni della Forza (nelle medesime circostanze si avrà poi modo di incrementare tre degli aspetti psico-fisici dei nostri comprimari: forza, intuito, resistenza).
Per il resto, ai controlli sono affidate le azioni più affini alla tipologia di gioco interpretata, con salto, attacco di spada e difesa, ma anche con riflessione dei raggi laser nemici e con poteri dalla potenza più estesa richiamabili mediante semplici combinazioni di pulsantiera base (A,B,X,Y) e dorsali destro e sinistro (manovalanze anche sostituibili, benché non sempre comodamente, con il tatto e lo schermo inferiore, dove saranno all'uopo visualizzabili le icone delle mosse effettuabili).
La gamma d'offesa sarebbe risultata ciononostante più piacevole se fosse stata applicata con più sfumature è cioè con diverse strategie che sfruttassero a dovere il buon numero di mosse per i diversi nemici, i quali (salvo alcune eccezioni ed i boss da affrontare a singolar tenzone) cadono spesso sconfitti per mano dei più canonici attacchi (provocando magari talvolta esplosioni nocive e talaltra proteggendosi temporaneamente all'interno di barriere auto-prodotte).
Se quanto appena descritto si svolgerà all'interno di una cosmesi bidimensionale (gradevole ma non toccante nessuna vetta qualitativa nei confronti della macchina ospitante), così non avviene per le sporadiche sessioni a bordo di navi spaziali.
Fin troppo brevi e per questo abbozzate, ad eccezione di due missioni in cui è rilevante evitare gli ostacoli architettonici piuttosto che subissare di proiettili i caccia astrali antagonisti, quest'ultime fungono da diversivo tanto ludico quanto visivo laddove plasmate da un semplice (eppure perfettibile) motore poligonale. Da segnalare infine che tramite esse si sviluppano tanto le supplementari modalità multigiocatore (per la quale si richiedono tante schede di gioco quanti sono i fruitori) quanto quella circoscritta alla voce Schermaglia (con tanto di citazioni appartenenti alla galassia lontana per antonomasia).
Quello che si ha davanti è basilarmente un discreto picchiaduro a scorrimento, sviluppato da Ubisoft e dal quale è facile ed intuitivo enucleare tanto pregi quanto mancanze. Fra i primi, oltre al ricalcare quanto meglio possibile la sceneggiatura lucasiana, spicca l'immediatezza, la fluidità su schermi e la compresenza di due personaggi e rispettivi percorsi differenziati. Fra le lacune non possiamo invece non accennare l'approccio creativo troppo modesto della sotco francese nei confronti del DS, laddove va ricordato come la Vendetta dei Sith ora analizzata debba molto in termini quantitativi alla controparte per Game Boy Advance. Non che le migliorie tardino a farsi"sentire": vedasi la gradevolissima resa sonora che l'effetto simil-surround e l'innegabile alta qualità delle composizioni rendono possibile. Il pasto offertoci, insomma, ha dei sapori che non deludono, che accontentano (fatto da evidenziare, considerati i risultati più tentennanti adocchiati su home console) ed in una certa misura sorprendono. Per meravigliarci, tuttavia, occorre senz'altro di più.
Star wars III: la vendetta dei Sith
7
Voto
Redazione
Star wars III: la vendetta dei Sith
Quello che si ha davanti è basilarmente un discreto picchiaduro a scorrimento (alternato da abbozzate fasi aeree), sviluppato da Ubisoft e dal quale è facile ed intuitivo enucleare tanto pregi quanto mancanze. Fra i primi, oltre al ricalcare quanto meglio possibile la sceneggiatura lucasiana, spicca l'immediatezza, la fluidità su schermi e la compresenza di due personaggi e rispettivi percorsi differenziati. Fra le lacune non possiamo invece non accennare l'approccio creativo troppo modesto della sotco francese nei confronti del DS, laddove va ricordato come la Vendetta dei Sith ora analizzata debba molto in termini quantitativi alla controparte per Game Boy Advance. Non che le migliorie tardino a farsi"sentire": vedasi la gradevolissima resa sonora che l'effetto simil-surround e l'innegabile alta qualità delle composizioni rendono possibile. Il pasto offertoci, insomma, ha dei sapori che non deludono, che accontentano (fatto da evidenziare, considerati i risultati più tentennanti adocchiati su home console) ed in una certa misura sorprendono. Per meravigliarci, tuttavia, occorre senz'altro di più.