Star wars III: la vendetta dei Sith
di
Star Wars è senza dubbio una delle serie cinematografiche più seguite e apprezzate nella storia del cinema, ormai giunta alla sesta apparizione sul grande schermo. Visto il successo della pellicola, era scontata la trasposizione su console sotto forma di videogioco. E così è stato per molti dei precedenti capitoli, dando alla luce prodotti spesso non troppo convincenti, le cui vendite sono da attribuire più alla fama del lungometraggio piuttosto che alla bontà del titolo. E in occasione dell'ultimo episodio la storia si ripete: l'uscita del film è anticipata dalla comparsa sugli scaffali dell'ennesimo gioco, che non rischia di diventare la rivelazione dell'anno.
table1
Cavalieri Jedi a rapporto
La situazione è quella che si era vista alla fine del secondo episodio (Attacco dei Cloni): la Repubblica sta cedendo sotto gli attacchi delle armate confederate del Conte Dooku. Inoltre l'Esercito Separatista dei Droidi ha rapito il Cancelliere Palpatine, capo del Senato Galattico, ma proprio mentre cercano di fuggire dalla capitale della repubblica, sopraggiungono due cavalieri Jedi, il cui obiettivo è quello di liberare l'ostaggio. I due personaggi in questione rispondono ai nomi di Anakin Skywalker e Obi-Wan Kenobi, i quali riusciranno nell'impresa di infiltrarsi all'interno della Nave Spaziale Separatista.
A questo punto sarete voi a prendere i comandi di uno dei due personaggi (oppure entrambi nella modalità multiplayer cooperativa) nel tentativo di sconfiggere il Lato Oscuro.
A stretto contatto
La struttura del gioco è semplice: impersonando uno dei sopra citati personaggi dovrete procedere attraverso mille insidie, facendovi strada a colpi di spada laser. I combattimenti sono piuttosto riusciti, con un buon numero di mosse, di particolari combo e con la buona implementazione del potere della Forza, capace di togliervi spesso d'impiccio. I combattimenti sono molto ben fatti, con una cura nei dettagli davvero impressionante. Stupiscono, ad esempio, le animazioni sullo sfondo che ritraggono la battaglia tra navi spaziali e, soprattutto, i movimenti credibili dei personaggi, frutto della collaborazione del team di sviluppo del gioco con Nick Gillard (coordinatore di alcune scene) e Hayden Christensen (interprete di Anakin Skywalker) al fine di perfezionare i movimenti durante tali fasi.
Telecamere ostiche
Purtroppo il gameplay non va oltre a quanto descritto: il gioco si riduce a semplici battaglie con droidi e boss di fine livello, intervallati da alcune varianti di poco conto, come l'apertura delle porte a mezzo della spada laser e l'utilizzo della forza per altre azioni marginali. In due parole, una noia mortale.
La grafica è ben realizzata, con un sapiente impiego di effetti luminosi, l'inserimento di chicche grafiche e quanto altro si possa rivelare utile per affascinare la vista dei giocatori, se non fossero impegnati a litigare con la telecamera che mostra tutti i suoi limiti nella sua innata capacità di lasciare fuori dal campo visivo alcuni nemici. In questo caso non vi sarà data alcuna possibilità di interagire con il punto di vista, condannandovi a dover immaginare dove possa essere posizionato il nemico di turno.
Extra
Il gioco si compone di una quindicina di missioni, con 5 livelli bonus. La longevità non è miracolosa: in una decina di ore si riesce a finire interamente il gioco nel livello più difficile e i vari elementi extra da sbloccare (altri personaggi caratterizzati da un modo di combattere simile a quelli default, 20 minuti di scene tratte dal film...) non rappresentano un elemento indispensabile, non tali da motivare i giocatori.
Una nota positiva, infine, viene dal multiplayer, implementato sia in modalità cooperativa (in cui è possibile ripercorrere le missioni affrontate in sngle player), sia in modalità Versus mode, in cui assume l'aspetto di un Tekken qualunque con tanto di spade laser.
Sonoro
Un aspetto convincente è rappresentato dal sonoro, il quale riprende i celeberrimi brani di John Williams e gli effetti sonori caratteristici dei duelli con le spade laser, realizzando un'atmosfera coerente a quella dei lungometraggi. Peccato per la mancata traduzione in italiano delle voci: è vero che i sottotitoli fanno il loro dovere traducendo ogni parola pronunciata dai personaggi, ma troppo spesso capita di perdere messaggi importanti a causa del fatto che l'azione dei duelli non permette di distogliere lo sguardo dai combattimenti, perdendosi così istruzioni utili per capire il da farsi.
Conclusioni
Al solito siamo di fronte a un gioco che ripone nel successo del nome (creato dal lungometraggio) le sue maggiori speranze di vendita: un gameplay troppo monotono, le telecamere ostiche e altri dettagli trascurati penalizzano un gioco che si sarebbe dovuto presentare a un livello simile a quello del fratello cinematografico.
A poco è valsa la collaborazione del team di sviluppo con i set cinematografici al fine di ricreare le stesse ambientazioni, quando è il gameplay (la vera anima del gioco) ad essere paurosamente carente sotto vari punti di vista.
table1
Cavalieri Jedi a rapporto
La situazione è quella che si era vista alla fine del secondo episodio (Attacco dei Cloni): la Repubblica sta cedendo sotto gli attacchi delle armate confederate del Conte Dooku. Inoltre l'Esercito Separatista dei Droidi ha rapito il Cancelliere Palpatine, capo del Senato Galattico, ma proprio mentre cercano di fuggire dalla capitale della repubblica, sopraggiungono due cavalieri Jedi, il cui obiettivo è quello di liberare l'ostaggio. I due personaggi in questione rispondono ai nomi di Anakin Skywalker e Obi-Wan Kenobi, i quali riusciranno nell'impresa di infiltrarsi all'interno della Nave Spaziale Separatista.
A questo punto sarete voi a prendere i comandi di uno dei due personaggi (oppure entrambi nella modalità multiplayer cooperativa) nel tentativo di sconfiggere il Lato Oscuro.
A stretto contatto
La struttura del gioco è semplice: impersonando uno dei sopra citati personaggi dovrete procedere attraverso mille insidie, facendovi strada a colpi di spada laser. I combattimenti sono piuttosto riusciti, con un buon numero di mosse, di particolari combo e con la buona implementazione del potere della Forza, capace di togliervi spesso d'impiccio. I combattimenti sono molto ben fatti, con una cura nei dettagli davvero impressionante. Stupiscono, ad esempio, le animazioni sullo sfondo che ritraggono la battaglia tra navi spaziali e, soprattutto, i movimenti credibili dei personaggi, frutto della collaborazione del team di sviluppo del gioco con Nick Gillard (coordinatore di alcune scene) e Hayden Christensen (interprete di Anakin Skywalker) al fine di perfezionare i movimenti durante tali fasi.
Telecamere ostiche
Purtroppo il gameplay non va oltre a quanto descritto: il gioco si riduce a semplici battaglie con droidi e boss di fine livello, intervallati da alcune varianti di poco conto, come l'apertura delle porte a mezzo della spada laser e l'utilizzo della forza per altre azioni marginali. In due parole, una noia mortale.
La grafica è ben realizzata, con un sapiente impiego di effetti luminosi, l'inserimento di chicche grafiche e quanto altro si possa rivelare utile per affascinare la vista dei giocatori, se non fossero impegnati a litigare con la telecamera che mostra tutti i suoi limiti nella sua innata capacità di lasciare fuori dal campo visivo alcuni nemici. In questo caso non vi sarà data alcuna possibilità di interagire con il punto di vista, condannandovi a dover immaginare dove possa essere posizionato il nemico di turno.
Extra
Il gioco si compone di una quindicina di missioni, con 5 livelli bonus. La longevità non è miracolosa: in una decina di ore si riesce a finire interamente il gioco nel livello più difficile e i vari elementi extra da sbloccare (altri personaggi caratterizzati da un modo di combattere simile a quelli default, 20 minuti di scene tratte dal film...) non rappresentano un elemento indispensabile, non tali da motivare i giocatori.
Una nota positiva, infine, viene dal multiplayer, implementato sia in modalità cooperativa (in cui è possibile ripercorrere le missioni affrontate in sngle player), sia in modalità Versus mode, in cui assume l'aspetto di un Tekken qualunque con tanto di spade laser.
Sonoro
Un aspetto convincente è rappresentato dal sonoro, il quale riprende i celeberrimi brani di John Williams e gli effetti sonori caratteristici dei duelli con le spade laser, realizzando un'atmosfera coerente a quella dei lungometraggi. Peccato per la mancata traduzione in italiano delle voci: è vero che i sottotitoli fanno il loro dovere traducendo ogni parola pronunciata dai personaggi, ma troppo spesso capita di perdere messaggi importanti a causa del fatto che l'azione dei duelli non permette di distogliere lo sguardo dai combattimenti, perdendosi così istruzioni utili per capire il da farsi.
Conclusioni
Al solito siamo di fronte a un gioco che ripone nel successo del nome (creato dal lungometraggio) le sue maggiori speranze di vendita: un gameplay troppo monotono, le telecamere ostiche e altri dettagli trascurati penalizzano un gioco che si sarebbe dovuto presentare a un livello simile a quello del fratello cinematografico.
A poco è valsa la collaborazione del team di sviluppo con i set cinematografici al fine di ricreare le stesse ambientazioni, quando è il gameplay (la vera anima del gioco) ad essere paurosamente carente sotto vari punti di vista.