Star Wars: La Guerra dei cloni
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A differenza dei precedenti giochi legati all'universo di Guerre stellari, questo Clone wars, si dimostra un po' atipico; difatti gli scontri a fuoco per cosi dire nello (come Rogue leader) sono praticamente assenti, per dare spazio invece, soprattutto al combattimento terrestre intervallato da delle brevi sezioni (a dir la verità un po' inutili) in terza persona, dove controllando lo Jedi di turno dovremo farci largo a colpi di spada laser per piccoli tratti.
Oggi che guido?
Sono ben sette i mezzi a nostra disposizione nel corso dell'avventura: tra cui mezzi di fanteria e d'assalto come i caccia tank, i camminatori, i mac (cannoni mobili d'assalto), i gunship (l'unico veicolo volante) e per finire due veicoli decisamente meno convenzionali, i motospeeder (delle velocissime moto ideali per gli inseguimenti) e i Maru, creature native e addomesticate, ideali per passare inosservati.
La scelta dei veicoli, però ad eccezione di uno dei livelli finali, è sempre predefinita dal gioco: peccato perché la scelta libera del veicolo, avrebbe potuto dare un tocco in di libertà e tatticismo nell'azione.
I controlli si rivelano piuttosto intuitivi: nei mezzi di terra la levetta analogica, oltre che per lo sterzo è utilizzata anche per accelerare (spinta in avanti), o decelerare (tenuta all'indietro), con rispettivamente A e B per utilizzare l'arma principale (quella con munizioni infinite) e la secondaria. Con il tasto y si attivano le abilità speciali (scudi difensivi, accelerazione) mentre i dorsali L e R rispettivamente per la derapata verso sinistra e destra. Alla guida del gunship i controlli cambiano leggermente, con i due dorsali che in questo caso hanno il compito di regolare la velocità (L decelerazione R accelerazione). Ai restanti pulsanti, X, Z e il C stick è stata invece assegnata la gestione delle telecamere.
E la grafica?
Dal punto di vista grafico, il lavoro dei Pandemic studios è discreto, anche se leggermente altalenante: gli ambienti sono molto vasti, ma come spesso accade più sono grandi le ambientazioni e meno sono dettagliate, talvolta ci troveremo, infatti, a guidare presso grandi vallate completamente desertiche. In altre situazioni però, soprattutto nelle fasi più concitate dalla guerra e specialmente nelle missioni aeree, impressionano positivamente l'altissimo numero di mezzi e uomini (anche centinaia) impegnati sul campo, senza influire sulla fluidità dell'azione. È alta la sensazione di velocità in sella al moto speeder o a bordo dei gunship, e sempre a proposito dei mezzi, questi sono estremamente simili alle loro controparti cinematografiche. Ottimi invece gli effetti delle armi (laser, missili in primis) e le sequenze video tra un livello e l'altro.
Per quel che riguarda il sonoro, non potevano certamente mancare le canzoni più famose (davvero splendide) della saga; anche i campionamenti sonori sono d'ottimo livello e verosimili, ma si sentono nel corso di uno sparatoria tante di quelle volte, che ben presto possono diventare monotone e ripetitive. Menzione a parte invece per il doppiaggio: curatissimo, tutto in italiano, e sincronizzato con il labiale dei personaggi.