Star Wars Outlaws – Kay Vess Shoot First! – Recensione PC

Un'avventura senza Jedi né Sith, dove l'ingegno e l'astuzia sono le vere armi per sopravvivere in un open-world pericoloso e affascinante.

di Simone Rampazzi

Nel vasto e intricato universo di Star Wars, dove Jedi e Sith sono solitamente al centro della scena, è un vero piacere imbattersi in un titolo come Star Wars Outlaws. Questo gioco, sviluppato da Ubisoft, si distanzia con audacia da quella parte affascinante ma sovrasfruttata del franchise—pensate ai duelli di spade laser—per esplorare un lato meno conosciuto ma altrettanto intrigante dell'universo di Star Wars.

Star Wars Outlaws si presenta fin da subito come una boccata d’aria fresca nel panorama videoludico del franchise, mettendo al centro della scena personaggi dal passato meno "glorioso", figure che devono fare affidamento sulla loro astuzia, determinazione e abilità per sopravvivere in un mondo dominato da intrighi e pericoli. Qui non troverete nobili cavalieri o mistici guerrieri della Forza, ma veri e propri contrabbandieri, pronti a tutto pur di sopravvivere.

Ambientato tra gli eventi di L’Impero Colpisce Ancora e Il Ritorno dello Jedi, il gioco ci mette nei panni di Kay Vess, una giovane contrabbandiera che, insieme al suo compagno Nix, si ritrova coinvolta in una serie di avventure che la costringeranno a sfruttare ogni risorsa a sua disposizione. La narrazione ci trasporta in un mondo open-world che promette di essere tanto vasto quanto ricco di pericoli, dove ogni decisione può fare la differenza tra la vita e la morte.


La scelta di Ubisoft di focalizzarsi sui personaggi in “secondo piano” presenti nell'universo di Star Wars—simile a quanto visto in titoli come Star Wars: Republic Commando—offre una prospettiva fresca e avvincente che farà sicuramente piacere ai giocatori. Questa essenza rara, che abbiamo avuto modo di apprezzare recentemente solo sul piccolo schermo con The Mandalorian o The Book of Boba Fett, sembra destinata a offrire un piccolo approfondimento sull’immagine del contrabbandiere in Star Wars.

Star Wars Outlaws – La Dura Vita del Contrabbandiere

Star Wars Outlaws ci catapulta in un periodo tumultuoso della galassia, un periodo che ci è stato mostrato nella trilogia classica dei film di George Lucas, in cui l’Impero vessava chiunque osasse ribellarsi. In questo contesto di conflitto e incertezza, Ubisoft ci introduce Kay Vess, una giovane donna dalla personalità forte e con un passato decisamente complicato. Abbandonata dalla madre all’età di dodici anni, Kay è sopravvissuta sul pianeta Canto Bight praticamente da sola, accompagnata solo dal suo fedele compagno animale, Nix, un Merqaal.

Kay non è l’eroina tradizionale a cui siamo abituati nell’universo di Star Wars. Non è una Jedi, né una combattente per la libertà dell’Alleanza Ribelle. Non ha nemmeno un codice d’onore, come i Mandaloriani. Kay è semplicemente una sopravvissuta, una donna che ha imparato a muoversi nelle acque torbide della criminalità e delle alleanze pericolose, dove la fiducia è merce rara e il tradimento è all'ordine del giorno. "Parti dal principio che ti tradiranno e non rimarrai mai deluso". Questa frase di Beckett in Solo: A Star Wars Story incarna perfettamente lo spirito di Star Wars Outlaws, un mondo dove le regole non esistono e la lealtà è un lusso che pochi possono permettersi.

La storia si sviluppa attorno alle scelte di Kay, offrendo una narrativa ramificata che riflette la complessità delle sue decisioni, soprattutto quando si trova a lavorare per uno dei quattro cartelli che dominano il mondo criminale. Questi cartelli non si fanno scrupoli nel farsi guerra l'un l'altro, e spesso Kay è costretta a decidere se tradire il proprio mandante per favorire una fazione rivale. Ubisoft ha creato un mondo in cui ogni decisione ha un peso reale, influenzando non solo l’andamento della trama—anche se non ci sono finali multipli—ma anche le relazioni di Kay con gli altri personaggi, in un contesto spietato dove l'inganno è una strategia comune.

Un elemento particolarmente affascinante è il modo in cui il gioco gestisce l'assenza dei poteri della Forza, concentrandosi invece sulle risorse e sull’ingegno di Kay. Questo porta a una narrazione più terrena e tangibile, ma non per questo meno epica. Le dinamiche tra Kay e il suo fedele compagno Nix aggiungono un ulteriore livello di profondità emotiva alla storia, offrendo momenti di complicità che bilanciano perfettamente l’intensità delle situazioni pericolose in cui si trovano coinvolti.


Tra gli elementi che mi hanno particolarmente colpito c’è la rappresentazione delle ambientazioni, che si integrano perfettamente con la trama. Ogni pianeta esplorato racconta una propria storia, contribuendo a costruire un universo coeso e ricco di dettagli, uno stile distintivo che emerge in ogni prodotto a tema Star Wars, che si tratti di fumetti, serie TV o film. Nella ventina di ore che ci sono volute per completarlo, Star Wars Outlaws è riuscito a tenermi incollato allo schermo, spinto dalla curiosità di scoprire come sarebbe andato a finire il viaggio di Kay.

Star Wars Outlaws – Kay Vess Shoot First!

In un panorama affollato come quello dei giochi open-world, Star Wars Outlaws si distingue con una combinazione ben orchestrata di esplorazione, combattimenti dinamici e meccaniche stealth, offrendo un'esperienza tanto vasta quanto avvincente. Al centro di questa galassia si trova Kay Vess, una contrabbandiera abile e determinata, che si affida alla sua astuzia piuttosto che ai poteri della Forza. Senza la possibilità di contare su abilità sovrannaturali, Kay è costretta a fronteggiare un universo ostile utilizzando esclusivamente il suo ingegno e le sue competenze di combattimento.

Ubisoft ha saputo imparare dai suoi progetti precedenti, come Assassin’s Creed e Watch Dogs, e lo si vede chiaramente nella libertà che il giocatore ha di esplorare una varietà di pianeti, ciascuno con ambientazioni uniche e sfide ben definite. Il sistema di missioni è diversificato, quel tanto da invitare i giocatori non solo a seguire la trama principale, ma anche a immergersi nelle numerose attività secondarie che arricchiscono ulteriormente l'universo di gioco.

Kay viaggia tra i pianeti a bordo della sua nave, un rifugio volante che può essere personalizzato e potenziato. Seguendo i classici stilemi del genere, è possibile migliorare l'artiglieria, la propulsione e le difese della nave, rendendola un’arma potente se utilizzata a dovere. Una volta atterrata su un pianeta, Kay si sposta rapidamente utilizzando lo Speeder, il cui potenziamento riduce significativamente i tempi di percorrenza tra i vari punti di interesse, agevolando l'esplorazione. 

L’esplorazione può riservare comunque sorprese poco piacevoli: durante gli incontri fortuiti con nemici, sembra quasi che abbiano la capacità di teletrasportarsi alle nostre calcagna non appena ci rilevano, trasformando ogni incursione in una fuga per la sopravvivenza. E poi c’è lo scenario stesso che può rivelarsi un avversario altrettanto insidioso. Tatooine, per esempio, non perdona: basta un attimo di distrazione, e ti ritrovi incastrato tra rocce, rendendo gli inseguimenti ancora più pericolosi.

Il sistema di combattimento di Star Wars Outlaws è tanto fluido quanto versatile, permettendo approcci diversi a seconda della situazione. Se preferisci affrontare i nemici frontalmente, Kay è equipaggiata con un blaster efficace nei combattimenti a distanza; tuttavia, l’azione corpo a corpo è meglio evitarla nelle situazioni più critiche, poiché lascia la nostra eroina un po’ troppo esposta (e non è corazzata quanto un Wookie). Peccato giusto un po’ per il gunplay, che blaster alla mano fa sembrare tutto un po’ finto per quanto riguarda le sparatorie (cosa palpabile anche nei film, dove i colpi a volte non lasciano nemmeno il segno della bruciatura).


Il combattimento premia chi sa combinare attacchi rapidi con mosse strategiche, come l'uso di granate o il cambio del tipo di fuoco del blaster, per eliminare i nemici in modo rapido e efficiente. Inoltre, l’ambiente circostante può essere sfruttato a proprio vantaggio nelle fasi stealth, permettendo a Kay di tendere imboscate o evitare scontri diretti utilizzando coperture e elementi dello scenario.

Un elemento che aggiunge profondità al gameplay è l'interazione con Nix, il fedele compagno Merqaal di Kay. Non solo Nix contribuisce a rendere la storia più emotivamente coinvolgente, ma è anche essenziale durante molte fasi di gioco. Nix può essere inviato a interagire con l'ambiente, attivando meccanismi, recuperando oggetti o distraendo i nemici, introducendo così un livello di strategia che invita il giocatore a pianificare attentamente ogni mossa.

Interessante anche la gestione dello sviluppo delle abilità di Kay, che evita il classico albero delle abilità tipico di molti altri titoli simili. Qui l’acquisizione di nuovi talenti avviene attraverso la sapienza di specialisti incontrati nel corso della storia. Questi specialisti, ciascuno con le proprie competenze uniche, permettono a Kay di sbloccare delle abilità che modificano significativamente lo stile di gioco, arricchendo ulteriormente l’esperienza una volta raggiunti obiettivi specifici.

Star Wars Outlaws – Non Fidarti di Nessuno

Uno degli aspetti più affascinanti di Star Wars Outlaws è il modo in cui i cartelli criminali permeano il gameplay, aggiungendo una profondità strategica che rende ogni decisione carica di conseguenze. Durante l'avventura, Kay dovrà confrontarsi con quattro cartelli principali, ciascuno con i propri leader, obiettivi e metodi operativi. Questi cartelli non sono soltanto una minaccia costante, ma rappresentano anche un'opportunità che Kay può sfruttare—sebbene ogni vantaggio ottenuto possa portare con sé complicazioni non previste.

Ogni cartello domina specifiche regioni della galassia, e Kay avrà la libertà di decidere se lavorare per loro, tradirli, o tentare di mantenere un precario equilibrio tra le varie fazioni. Le missioni affidate dai cartelli spaziano dal contrabbando a complesse operazioni di sabotaggio, con ricompense che possono variare dai crediti a skin per il blaster, fino ad equipaggiamenti speciali, spesso indispensabili. Tuttavia, la scelta di favorire un cartello a discapito di un altro non è priva di rischi: ritorsioni e vendette sono all’ordine del giorno, e potrebbero rendere alcuni sistemi planetari estremamente pericolosi per Kay.

Il sistema di reputazione è il cuore pulsante di queste dinamiche. Le azioni di Kay sono costantemente monitorate dai cartelli, e accumulare una cattiva reputazione con una fazione può significare attirare cacciatori di taglie o perdere l’accesso a aree precedentemente sicure. Questa costante tensione tra rischio e ricompensa mantiene il gameplay vibrante e coinvolgente, spingendo il giocatore a valutare attentamente le proprie alleanze—dopotutto, non tutti possono permettersi di giocare al ribasso come Han Solo.

L’esplorazione rimane una componente fondamentale del titolo, e vale la pena sottolineare l'importanza del backtracking in Star Wars Outlaws. Verso la fine del gioco, avrete sbloccato tutti gli strumenti necessari per accedere a percorsi opzionali, come il Kit Apricodici, la Tagliatrice a Fusione e la modifica Potenza del Blaster, che permette di distruggere barriere altrimenti inaccessibili. È chiaro che questo aspetto del gioco è stato pensato per soddisfare i collezionisti più accaniti e i completisti, offrendo un motivo in più per esplorare ogni angolo della galassia.

Alcune missioni a volte, soprattutto gli incarichi dei sindacati, potrebbero risultare un po’ ridondanti per la tipologia di attività da svolgere. Simpatica l’idea di inserire un minigioco come Sabacc, se non altro perché si adatta perfettamente al genere e all’ambientazione proposta.


Star Wars Outlaws – Manca solo John Williams!

Star Wars Outlaws non si distingue solo per il suo gameplay e la narrazione coinvolgente, ma anche per il suo impatto visivo impressionante e la solida componente tecnica. Ubisoft ha sfruttato al massimo le capacità dell’hardware attualmente in circolazione, offrendo un’esperienza grafica che immerge i giocatori nell’universo di Star Wars.

Ogni pianeta esplorabile è ben caratterizzato a livello di design, con ambientazioni che spaziano da deserti aridi e città fatiscenti a foreste lussureggianti. La cura per i dettagli è evidente in ogni angolo del gioco, con texture ad alta risoluzione, effetti di luce realistici e un uso sapiente del ray tracing, che rende le superfici riflettenti e le ombre dinamiche incredibilmente convincenti (anche se pesano un po’, a seconda della configurazione in uso).

Il design artistico di Star Wars Outlaws riesce a catturare una parte dell'essenza dell'universo creato da George Lucas, mescolando il familiare con l'inedito. Le città e i villaggi sono piuttosto vive, con NPC che interagiscono in modo realistico con l’ambiente circostante, mentre le astronavi solcano il cielo con una fluidità che aggiunge profondità all'esplorazione. Le animazioni dei personaggi, in particolare quelle di Kay e Nix, sono fluide e naturali, contribuendo a creare una connessione emotiva con i protagonisti.

Dal punto di vista tecnico, Star Wars Outlaws si comporta egregiamente. Il gioco mantiene un framerate stabile anche nelle situazioni più caotiche, senza sacrificare la qualità grafica. Un aspetto che merita particolare menzione è il comparto sonoro, che gioca un ruolo fondamentale nell’immersione complessiva. Ogni tanto compare incerto il movimento della videocamera, ma niente che possa fare impazzire i giocatori o ridurre il coinvolgimento durante le fasi di gioco. Anche l'utilizzo di Nix non è sempre preciso: diciamo che il gioco, soprattutto nelle fasi stealth, impone una certa pianificazione e calma nel procedere, soprattutto quando si decide di usare il piccolo merqaal per distrarre gli avversari (la posizione di Nix è importante, perchè altrimenti l'azione viene sovrapposta da attacca o ruba).

La colonna sonora orchestrale, arricchita da motivi iconici di Star Wars, accompagna ogni momento dell’avventura di Kay, sottolineando le situazioni più drammatiche o le fasi di esplorazione più tranquille. Il doppiaggio è eccellente, purtroppo non abbiamo contributi nostrani il che è un peccato, con interpretazioni vocali che riescono a dare profondità ai personaggi, rendendo ogni dialogo coinvolgente e credibile.