Starcraft II: Legacy of the Void

di Simone Rampazzi
Più le cose cambiano, più restano le stesse. A distanza di ormai quasi diciassette anni dall'uscita del primo capitolo di Starcraft, molta acqua é passata sotto i ponti cambiando le mode, abbellendo e migliorando le componenti tecniche, ma lasciando comunque immutata la passione per un genere ed un titolo che sono risultati fino ad oggi praticamente intramontabili.

Con Legacy of the Void, titolo standalone che non vi richiederà necessariamente di avere registrati sui vostri account Wings of Liberty ed Heart of the Swarm, avrete la possibilità di guidare il popolo dei protoss verso la loro redenzione, in una campagna dedicata ricca di colpi di scena tutta da scoprire e giocare.



Il Vuoto ci aspetta



E' doveroso iniziare quantomeno con un piccolo preambolo riassuntivo dei capitoli precedenti, precisamente dal momento in cui la bellissima Sarah Kerrigan aveva momentaneamente perso la sua forma di Regina delle Lame a causa dell'azione di un potente artefatto Xel'Naga, ricostruito dal suo ex compagno Jim Raynor. I continui attacchi da parte della fazione del Dominio, uniti alla presunta dipartita dello sceriffo, hanno spinto in seguito la ragazza nel cercare vendetta nei confronti di Arcturus Mengsk, viaggiando fino ai confini della galassia per raggiungere il pianeta natale degli Zerg, dove ha potuto assimilare le conoscenze necessarie per far evolvere gli alieni ad una forma superiore e naturalmente più potente.

Dopo aver sconfitto Zurvan l'Antico, e riacquistato la sua forma letale e perfetta, Kerrigan ripartì alla carica sconfiggendo prima la fondazione Moebius, scoprendo che il loro capo Narud era in realtà un mutaforma al servizio di Amon, e successivamente uccise il suo più acerrimo nemico, chiudendo infine la spirale di vendetta cominciata anni prima. Ma ora cosa ci aspetta?

Il templare oscuro Zeratul ha scoperto finalmente la profezia che parla dell'avvento degli Xel'Naga, la quale coinvolge in modo intrinseco le due razze Zerg e Protoss come protagoniste della lotta contro il dio rinnegato Amon. Vorreste sapere di più? Meglio di no. Questo per non darvi altri elementi, o chiavi di lettura riguardo la storia, perché é doveroso lasciarvi il gusto di giocarla dall'inizio alla fine per scoprire il tipo di epilogo scelto dai ragazzi di Blizzard Entertainment per chiudere finalmente questa fantastica storia.



La struttura della campagna segue essenzialmente le meccaniche inserite con HotS, solamente che al posto di concentrarci sulla modifica delle caratteristiche dell'eroina Kerrigan, dovremo invece concentrarci sull'astronave madre che ci conduce in giro per lo spazio, ovvero la Lancia di Adun. Come di consueto, all'interno di questa potente nave spaziale é possibile accedere a diverse sezioni, dove andremo a modificare a seconda del nostro stile di gioco le unità disponibili per la razza protoss, nonché delle funzioni specifiche dell'astronave che potranno essere utilizzate durante le missioni.

Essenzialmente, senza darvi alcun tipo di spoiler, potrete sbloccare tre diversi cammini per donare doti uniche alle unità protoss all'interno della sala del Concilio di Guerra, mentre nel Nucleo Solare potremo distribuire la solarite raccolta durante le missioni per sfruttare particolari e potenti abilità, come un potente bombardamento orbitale oppure il richiamo di truppe di supporto tramite il posizionamento dei piloni di energia. Ciò che abbiamo citato rappresenta solamente un assaggio delle possibilità disponibili ed infatti, in questo senso, abbiamo particolarmente apprezzato la diversità con cui sono stati inseriti questi aiuti, proprio perché regalano un ottimo sistema che promette di farvi ritornare sulle missioni giocate, magari cambiando approccio per cercare di sbloccare gli achievement del caso.



Ma dopo aver concluso la nostra missione?



Oltre alla campagna, sono molte altre le novità che hanno fatto capolino nel titolo. Iniziamo dalla modalità Cooperativa, nella quale potremo giocare divertenti match contro l'intelligenza artificiale, guidando una coalizione di eserciti insieme ad un compagno, reperibile dalla vostra lista amici oppure pescato autonomamente in rete in modo casuale.

Una volta trovato il secondo giocatore infatti, sarà possibile scegliere il vostro alter-ego tra sei eroi disponibili (due per ogni fazione). Questo vi donerà abilità specifiche ed unità uniche, che magari non troverete scegliendo un leader differente. A livello di gameplay é tutto molto frenetico ma allo stesso tempo godibile, se non altro perché non si soffre la ristrettezza del match competitivo che potrebbe mettere a disagio il giocatore meno esperto, anche perché l'intelligenza artificiale del computer progredisce a seconda del nostro livello.

L'altra modalità che ha fatto molto discutere durante la fase beta é Arconte, ovvero il tipo di match che mette due giocatori a gestire lo stesso esercito, suddividendo i compiti tra gestione delle unità e gestione della costruzione della base. In questo caso abbiamo trovato ovviamente utilissima la comunicazione con il partner, se non altro per evitare spiacevoli incomprensioni che possano portare ad una disfatta inevitabile.



Tempo fa, mettendo mani sulla beta, abbiamo fatto un breve approfondimento sulle nuove unità inserite nel titolo e, qualora vogliate approfondire la questione, vi invitiamo a leggere la nostra disamina dedicata con tutta calma. Ovviamente insieme all'aggiunta delle nuove unità é cambiato anche il modo di impostare la partita multigiocatore, dato che adesso é stata stravolta la gestione della raccolta delle risorse che é stata velocizzata per impostare un gioco molto più dinamico che é stato sicuramente apprezzato dai giocatori più hardcore, che potranno in questo caso effettuare match molto più spettacolari ed imprevedibili.

Adesso, oltre alle solite modalità é stato anche semplificato l'accesso ai Tornei, esperienza che potrebbe in qualche modo favorire anche il neofita che si vuole avvicinare al mondo competitivo dell'esport dedicato. Certo é che, dal punto di vista del matchmaking, trovarsi contro giocatori molto più alti di livello potrebbe comunque rendere l'esperienza un po' castrante, quindi vi invitiamo alla pazienza senza arrendervi alle difficoltà incontrate nel cammino.