LA STORIA RACCONTA.. ... in buona parte cose, purtroppo, già viste. Astronavi con dispositivi di dissimulazione che creano eventi già visti ai tempi di Wing Commander 2 e cose del genere. Purtroppo le missioni sembrano seguire un canovaccio molto "standard": salti da un waypoint all'altro, un compagno dice "mi sembra troppo tranquillo, qui" e... subito dopo "attenzione, nemici in arrivo, sono molti, break and attack!". Insomma, un pochino di creatività nel design degli script non avrebbe guastato. Ciononostante Starlancer non é un gioco che non prenda, che non coinvolga. Il giudizio é certamente positivo, se considerato il prodotto nella sua globilità, ma va puntualizzato che, forse, bastava poco per rendere il gioco molto migliore. La tenerezza del relitto... ah, che romantico!
Strano titolo questo Starlancer: in effetti non presenta sconvolgimenti dal punto di vista dell'originalità, ma resta un signor gioco. Un po' è l'immediatezza con la quale ci si cala nell'azione (anche la disposizione dei tasti è simile a quella che caratterizzava le precedenti produzioni di Roberts), un po' la trama che risulta comunque coinvolgente e stuzzicante. Il doppiaggio è ottimo, riproducendo in maniera molto simpatica i peculiari accenti degli alleati della Federazione (tedeschi e giapponesi parlano l'inglese sporco che da loro ci si aspetterebbe, un po' troppo stereotipati i russi). Graficamente siamo su livelli veramente ottimi, soprattutto dal punto di vista degli effetti. Meno riusciti i modelli dei piloti nelle cutscenes: si muovono in maniera un po' legnosa. Speciale menzione al supporto Force Feedback, potente e convincente, che ha riportato in auge il mio impolverato Force Feedback Pro.
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