Start the Party
Sicuramente il gioco più pronosticato (insieme a Sports Champions) per accompagnare il lancio di Playstation Move, Start the Party é - lo dice il nome stesso - un party game che mira a tramutare in giocabilità nuda e cruda le potenzialità dell'accoppiata tra il PSEye (erede naturale dell'Eye Toy) e il nuovo motion controller. Si tratta essenzialmente di una compilation di mini-giochi, giocabili in gruppo fino in quattro giocatori o in singolo cercando di ottenere il punteggio più alto possibile; ovviamente, a far da padrone in tutte le modalità sarà il Move, che si tramuterà volta per volta su schermo in un oggetto differente a seconda della prova da superare.
All'inizio della partita, ogni partecipante dovrà scattare la sua foto/avatar che lo simboleggerà, ed in MultiPlayer saremo anche chiamati a dire il nostro nome (o quello che ci va) in modo che il microfono del PSEye possa associarlo all'immagine. Esaurita questa piccola formalità, potremo scegliere la modalità di gioco: in singolo avremo il gioco libero e il survival, mentre in multy le due modalità Party e Mix Party, che differiscono essenzialmente per i giochi proposti. Ogni prova viene comunque affrontata separatamente da ogni giocatore, ed il titolo é pertanto fruibile anche con un singolo controller - i giocatori immaginifici, o simpaticamente scorretti, troveranno facilmente dei modi per “disturbare” l'avversario.
I giochi disponibili sono di vario tipo, secondo la fantasia che gli sviluppatori sono risulti a riversare nella nuova periferica, ma naturalmente tutti prevedono l'uso di un qualche tipo di strumento che comparirà nella nostra mano. Avremo quindi racchette con cui schiacciare gli insetti, lenti d'ingrandimento per scovare oggetti nascosti, torce elettriche con cui puntare e “zappare” dei fantasmi, ventagli e ventilatori per spingere in salvo paracadutisti o pulcini caduchi, rasoi elettrici con cui radere dei pupazzi, spade e picconi con cui affettare frutta o spaccare rocce, spazzoloni con cui pulire i denti di un coccodrillo, martelli per schiacciare le talpe... fino al classico pennello con cui replicare un disegno presente su schermo.
Tutte le modalità sono presentate in tre livelli di difficoltà e si svolgono entro un limite di tempo durante il quale si cerca di accumulare più punti possibile. In singolo, naturalmente, i punti andranno poi a determinare la posizione in classifica generale, mentre in MultiPlayer stabiliranno la graduatoria e assegneranno le “stelle bonus”, utili poi per avere un vantaggio durante la prova finale. Divertente il fatto che, ogni tot prove, se ne presenti una “speciale” che permetta ai giocatori in coda di “rubare” stelle a quelli in testa, o anche solo semplicemente di sfotterli pasticciandogli l'avatar.
La realizzazione grafica di Start the Party é semplice, essenziale e cartonosa, ma complessivamente più che adatta alla bisogna: c'é comunque una certa varietà tra le prove, tra gli oggetti e i personaggi da riempire gli occhi pur lasciando, intenzionalmente, gran parte dello schermo vuoto per l'immagine del giocatore ripreso dal PSEye. Ad ogni modo, tutti i modelli sono decisamente curati, texturizzati in alta definizione e animati in maniera fluida e veloce. Carino anche il comparto sonoro, con musiche allegre ed incalzanti, adatte ai vari giochi, ed effetti sonori divertenti; il commento dello speaker é esclusivamente in Inglese, ma non é una grave perdita. Testi su schermo in inglese.
Quello che più convince di Start the Party é la reazione del Move: la percezione della telecamera e della posizione del controller é perfetta, e qualsiasi strumento ci venga messo in mano, lo utilizzeremo con naturalezza. Nella maggior parte dei casi, l'iterazione é limitata al movimento della periferica, ma per le rare situazioni in cui entrano in gioco i tasti Move e T potremo sempre fare affidamento sul tutorial, liberamente visionabile prima di ogni prova. Ovviamente é su questa immediatezza, sulla frenesia dei limiti di tempo e sulla competitività tra giocatori che si basa il concept del party-game, ma é anche vero che i singoli giochi rimangono piuttosto semplici, adatti a un pomeriggio con gli amici di tanto in tanto ma poco di più.
Questo significa che Star the Party é effettivamente l'inizio della festa, il metodo per rompere il ghiaccio, per sciogliere i muscoli e farsi le prime risate, ma alla lunga richiede un certo ricambio, e decisamente offre solo un assaggio delle potenzialità del Move. In futuro, anche in materia di Party Games, sarà bene avere un prodotto più profondo e massiccio.
All'inizio della partita, ogni partecipante dovrà scattare la sua foto/avatar che lo simboleggerà, ed in MultiPlayer saremo anche chiamati a dire il nostro nome (o quello che ci va) in modo che il microfono del PSEye possa associarlo all'immagine. Esaurita questa piccola formalità, potremo scegliere la modalità di gioco: in singolo avremo il gioco libero e il survival, mentre in multy le due modalità Party e Mix Party, che differiscono essenzialmente per i giochi proposti. Ogni prova viene comunque affrontata separatamente da ogni giocatore, ed il titolo é pertanto fruibile anche con un singolo controller - i giocatori immaginifici, o simpaticamente scorretti, troveranno facilmente dei modi per “disturbare” l'avversario.
I giochi disponibili sono di vario tipo, secondo la fantasia che gli sviluppatori sono risulti a riversare nella nuova periferica, ma naturalmente tutti prevedono l'uso di un qualche tipo di strumento che comparirà nella nostra mano. Avremo quindi racchette con cui schiacciare gli insetti, lenti d'ingrandimento per scovare oggetti nascosti, torce elettriche con cui puntare e “zappare” dei fantasmi, ventagli e ventilatori per spingere in salvo paracadutisti o pulcini caduchi, rasoi elettrici con cui radere dei pupazzi, spade e picconi con cui affettare frutta o spaccare rocce, spazzoloni con cui pulire i denti di un coccodrillo, martelli per schiacciare le talpe... fino al classico pennello con cui replicare un disegno presente su schermo.
Tutte le modalità sono presentate in tre livelli di difficoltà e si svolgono entro un limite di tempo durante il quale si cerca di accumulare più punti possibile. In singolo, naturalmente, i punti andranno poi a determinare la posizione in classifica generale, mentre in MultiPlayer stabiliranno la graduatoria e assegneranno le “stelle bonus”, utili poi per avere un vantaggio durante la prova finale. Divertente il fatto che, ogni tot prove, se ne presenti una “speciale” che permetta ai giocatori in coda di “rubare” stelle a quelli in testa, o anche solo semplicemente di sfotterli pasticciandogli l'avatar.
La realizzazione grafica di Start the Party é semplice, essenziale e cartonosa, ma complessivamente più che adatta alla bisogna: c'é comunque una certa varietà tra le prove, tra gli oggetti e i personaggi da riempire gli occhi pur lasciando, intenzionalmente, gran parte dello schermo vuoto per l'immagine del giocatore ripreso dal PSEye. Ad ogni modo, tutti i modelli sono decisamente curati, texturizzati in alta definizione e animati in maniera fluida e veloce. Carino anche il comparto sonoro, con musiche allegre ed incalzanti, adatte ai vari giochi, ed effetti sonori divertenti; il commento dello speaker é esclusivamente in Inglese, ma non é una grave perdita. Testi su schermo in inglese.
Quello che più convince di Start the Party é la reazione del Move: la percezione della telecamera e della posizione del controller é perfetta, e qualsiasi strumento ci venga messo in mano, lo utilizzeremo con naturalezza. Nella maggior parte dei casi, l'iterazione é limitata al movimento della periferica, ma per le rare situazioni in cui entrano in gioco i tasti Move e T potremo sempre fare affidamento sul tutorial, liberamente visionabile prima di ogni prova. Ovviamente é su questa immediatezza, sulla frenesia dei limiti di tempo e sulla competitività tra giocatori che si basa il concept del party-game, ma é anche vero che i singoli giochi rimangono piuttosto semplici, adatti a un pomeriggio con gli amici di tanto in tanto ma poco di più.
Questo significa che Star the Party é effettivamente l'inizio della festa, il metodo per rompere il ghiaccio, per sciogliere i muscoli e farsi le prime risate, ma alla lunga richiede un certo ricambio, e decisamente offre solo un assaggio delle potenzialità del Move. In futuro, anche in materia di Party Games, sarà bene avere un prodotto più profondo e massiccio.
Start the Party
6.5
Voto
Redazione
Start the Party
Semplice, immediato, discretamente realizzato, anche se di poche pretese, Start the Party riesce nel compito di darci un primo assaggio delle capacità del Move, offrendo una vasta gamma di minigiochi adatti a passare una serata in compagnia di tanto in tanto o a “rompere il ghiaccio” all'inizio di una festa - da cui il nome. Per grandi e piccini, in attesa di qualcosa di più corposo...