State of Emergency
di
Redazione Gamesurf
Inutile dire che il nostro ruolo sarà proprio quello di fomentare la rivolta con ogni mezzo, sia conducendo brillantemente in porto alcune missioni di vitale importanza, sia aumentando lo scompiglio fra le strade in modo da disperdere e diminuire l'efficacia delle forze repressive. Nella particolare situazione destabilizzata venutasi a creare, però, sarà piuttosto frequente imbattersi in piccole e medie bande di delinquenti o di crimine organizzato, che tenteranno di mettere i bastoni fra le ruote all'intento rivoluzionario per mantenere l'attuale caos e trarre maggior lucro dalla confusione generale
Questa, a grandi linee, la situazione che si andrà ad incontrare in entrambe le tipologie di gioco selezionabili all'avvio di State of Emergency: Caos e Rivoluzione. Nel primo caso, come la stessa parola lascia facilmente intuire, non andremo a ricoprire un ruolo preciso, in quanto tenderemo ad assumere maggiormente i connotati della scheggia impazzita: quello che ci si presenterà di fronte, infatti, sarà un ambiente "inciucchito" da centinaia di persone impazzite in fuga senza una precisa meta da una parte all'altra dello scenario. In questa situazione, il poter usufruire di decine di armi diverse - si parla di mitra, fucili a pompa, UZI, pistole, lanciafiamme, bombe a mano, molotov, tazer, gli stessi elementi dello scenario e chi più ne ha più ne metta - tranquillamente disseminate in ogni punto dello schermo, non può che essere un chiaro invito alla carneficina, tanto più che é veramente difficile mancare un colpo con tutta la gente presente su schermo
L'omicidio sistematico non é però totalmente contemplato: per ogni civile ucciso il punteggio totale subirà varie penalità, a dire il vero piuttosto irrilevanti se poste in relazione al potenziale distruttivo a disposizione, in modo da mantenere il giocatore comunque focalizzato sul plot principale di State of Emergency, ossia distruggere le forze governative per alimentare la rivolta
I nostri sforzi rivoluzionari verranno quindi maggiormente premiati se impiegati contro le truppe di repressione o i vari membri delle bande rivali... inoltre, per non lasciare senza una precisa meta il giocatore, una voce narrante assegnerà, di volta in volta, particolari obiettivi secondari (come la distruzione di negozi o auto) atti a spezzare il ritmo dell'azione e raggranellare un maggior numero di punti. Come ovvio, il tempo a disposizione per macinare punti non sarà illimitato ma ristretto a un countdown di pochi minuti, al termine dei quali si tireranno le somme ed eventuali classifiche; l'unico metodo per allungare la longevità della vostra sessione di gioco é quella di concentrare la propria brutalità sulle forze di polizie o sui membri delle altre gang, alla cui dipartita vengono liberati speciali bonus per aumentare la propria salute fisica o per guadagnare una manciata di secondi in più
Questa, a grandi linee, la situazione che si andrà ad incontrare in entrambe le tipologie di gioco selezionabili all'avvio di State of Emergency: Caos e Rivoluzione. Nel primo caso, come la stessa parola lascia facilmente intuire, non andremo a ricoprire un ruolo preciso, in quanto tenderemo ad assumere maggiormente i connotati della scheggia impazzita: quello che ci si presenterà di fronte, infatti, sarà un ambiente "inciucchito" da centinaia di persone impazzite in fuga senza una precisa meta da una parte all'altra dello scenario. In questa situazione, il poter usufruire di decine di armi diverse - si parla di mitra, fucili a pompa, UZI, pistole, lanciafiamme, bombe a mano, molotov, tazer, gli stessi elementi dello scenario e chi più ne ha più ne metta - tranquillamente disseminate in ogni punto dello schermo, non può che essere un chiaro invito alla carneficina, tanto più che é veramente difficile mancare un colpo con tutta la gente presente su schermo
L'omicidio sistematico non é però totalmente contemplato: per ogni civile ucciso il punteggio totale subirà varie penalità, a dire il vero piuttosto irrilevanti se poste in relazione al potenziale distruttivo a disposizione, in modo da mantenere il giocatore comunque focalizzato sul plot principale di State of Emergency, ossia distruggere le forze governative per alimentare la rivolta
I nostri sforzi rivoluzionari verranno quindi maggiormente premiati se impiegati contro le truppe di repressione o i vari membri delle bande rivali... inoltre, per non lasciare senza una precisa meta il giocatore, una voce narrante assegnerà, di volta in volta, particolari obiettivi secondari (come la distruzione di negozi o auto) atti a spezzare il ritmo dell'azione e raggranellare un maggior numero di punti. Come ovvio, il tempo a disposizione per macinare punti non sarà illimitato ma ristretto a un countdown di pochi minuti, al termine dei quali si tireranno le somme ed eventuali classifiche; l'unico metodo per allungare la longevità della vostra sessione di gioco é quella di concentrare la propria brutalità sulle forze di polizie o sui membri delle altre gang, alla cui dipartita vengono liberati speciali bonus per aumentare la propria salute fisica o per guadagnare una manciata di secondi in più
State of Emergency
State of Emergency
A quando una pala in omaggio per ogni copia del gioco? Perché se l'andazzo è questo, il futuro del picchiaduro a scorrimento è sotto due buoni metri di terra. Nel particolare, State of Emergency è un titolo dalla pochezza inquietante, soprattutto se relazionata alla mole di hype venutasi a creare attorno al prodotto e che, in parte, ha già dato i suoi frutti. Il titolo Rockstar Games è stato più volte paragonato all'ottimo Grand Theft Auto III ma, a causa di una apparato di missioni piuttosto povero di idee e varietà, il paragone risulta quanto mai improponibile. Come picchiaduro a scorrimento, State of Emergency presenta evidenti lacune, come la carenza di mosse veramente spettacolari, l'approccio troppo confusionario o l'inspiegabile assenza di una modalità multiplayer, che lo rendono piuttosto irrilevante per ogni appassionato del genere.
Alla fine cosa rimane? Tanta violenza, seppur mitigata da uno stile grafico tendente al cartoonoso, e una mole ragguardevole di persone impazzite su schermo... solo che ben presto ci farete l'abitudine e l'iniziale sorpresa lascerà il posto alla noia di routine, sperando che State of Emergency non basi il proprio successo più sulle premesse che sui reali contenuti: resta il fatto che, come gioco, rimane una delusione.
Alla fine cosa rimane? Tanta violenza, seppur mitigata da uno stile grafico tendente al cartoonoso, e una mole ragguardevole di persone impazzite su schermo... solo che ben presto ci farete l'abitudine e l'iniziale sorpresa lascerà il posto alla noia di routine, sperando che State of Emergency non basi il proprio successo più sulle premesse che sui reali contenuti: resta il fatto che, come gioco, rimane una delusione.