State of Emergency
di
Redazione Gamesurf
Tale dispendio di sangue e istinto omicida non ha particolari finalità nella modalità Caos, se non quello di scalare la vetta della classifica, raggiungere punteggi ragguardevoli e sbloccare, in questo modo, nuovi livelli, modalità di gioco o agenti della Resistenza. Da questo lato, infatti, la scelta del nostro alter ego digitale sarà inizialmente limitata a solo due personaggi, uno dei quali femminile, fino a che non vi sarete guadagnati la possibilità di scorazzare per le strade anche con i restanti tre protagonisti
ATTENZIONE... BATTAGLIONE... RIVOLUZIONE!
La modalità Rivoluzione dovrebbe quindi rappresentare il vero cuore del titolo Rockstar Games e, in teoria, proporre uno scheletro di gioco capace di giustificare la trama iniziale e, si spera, almeno parzialmente, un tale quantitativo di violenza
Apparentemente, rispetto alla modalità Caos, su schermo non pare esservi differenza: stessi scenari e stesso quantitativo di gente che corre disperata con qualche elettrodomestico sotto il braccio senza una meta precisa. A un esame più attento si può invece notare che la facilità con cui si poteva trovare ed utilizzare armi nella precedente sezione di gioco, ora non é più di casa, ponendo maggiormente l'accento sulla propria abilità nel menare le mani. In particolari punti del livello si potrà, quindi, interagire con vari tipi di informatori che ci introdurranno adeguatamente nell'ambiente rivoluzionario assegnandoci vari tipi di missione dalla difficoltà crescente e, dove previsto, il tipo di arma adatto
E' bene chiarire subito quanto la maggior parte di questi obiettivi non sia particolarmente ispirato o coinvolgente e dopo pochi minuti le missioni finiscono, seppur con qualche piccola variante, per assomigliarsi tutte: uccidi il tale tizio, proteggi questo collega, recati in quel punto e uccidi tutti e poi scorta il tizio, proteggi il lavoro di quell'amico... e così via. Inoltre, la sensazione di scarso coinvolgimento, é alimentata anche dalla breve durata delle operazioni che non raggiunge le vette di varietà e complessità di Grand Theft Auto III, anche a causa di ambienti molto più ristretti: gli scenari di State of Emergency, seppur pullulanti di gente, non sfiorano la vastità delle locazioni dell'altro titolo Rockstar Games
ATTENZIONE... BATTAGLIONE... RIVOLUZIONE!
La modalità Rivoluzione dovrebbe quindi rappresentare il vero cuore del titolo Rockstar Games e, in teoria, proporre uno scheletro di gioco capace di giustificare la trama iniziale e, si spera, almeno parzialmente, un tale quantitativo di violenza
Apparentemente, rispetto alla modalità Caos, su schermo non pare esservi differenza: stessi scenari e stesso quantitativo di gente che corre disperata con qualche elettrodomestico sotto il braccio senza una meta precisa. A un esame più attento si può invece notare che la facilità con cui si poteva trovare ed utilizzare armi nella precedente sezione di gioco, ora non é più di casa, ponendo maggiormente l'accento sulla propria abilità nel menare le mani. In particolari punti del livello si potrà, quindi, interagire con vari tipi di informatori che ci introdurranno adeguatamente nell'ambiente rivoluzionario assegnandoci vari tipi di missione dalla difficoltà crescente e, dove previsto, il tipo di arma adatto
E' bene chiarire subito quanto la maggior parte di questi obiettivi non sia particolarmente ispirato o coinvolgente e dopo pochi minuti le missioni finiscono, seppur con qualche piccola variante, per assomigliarsi tutte: uccidi il tale tizio, proteggi questo collega, recati in quel punto e uccidi tutti e poi scorta il tizio, proteggi il lavoro di quell'amico... e così via. Inoltre, la sensazione di scarso coinvolgimento, é alimentata anche dalla breve durata delle operazioni che non raggiunge le vette di varietà e complessità di Grand Theft Auto III, anche a causa di ambienti molto più ristretti: gli scenari di State of Emergency, seppur pullulanti di gente, non sfiorano la vastità delle locazioni dell'altro titolo Rockstar Games
State of Emergency
State of Emergency
A quando una pala in omaggio per ogni copia del gioco? Perché se l'andazzo è questo, il futuro del picchiaduro a scorrimento è sotto due buoni metri di terra. Nel particolare, State of Emergency è un titolo dalla pochezza inquietante, soprattutto se relazionata alla mole di hype venutasi a creare attorno al prodotto e che, in parte, ha già dato i suoi frutti. Il titolo Rockstar Games è stato più volte paragonato all'ottimo Grand Theft Auto III ma, a causa di una apparato di missioni piuttosto povero di idee e varietà, il paragone risulta quanto mai improponibile. Come picchiaduro a scorrimento, State of Emergency presenta evidenti lacune, come la carenza di mosse veramente spettacolari, l'approccio troppo confusionario o l'inspiegabile assenza di una modalità multiplayer, che lo rendono piuttosto irrilevante per ogni appassionato del genere.
Alla fine cosa rimane? Tanta violenza, seppur mitigata da uno stile grafico tendente al cartoonoso, e una mole ragguardevole di persone impazzite su schermo... solo che ben presto ci farete l'abitudine e l'iniziale sorpresa lascerà il posto alla noia di routine, sperando che State of Emergency non basi il proprio successo più sulle premesse che sui reali contenuti: resta il fatto che, come gioco, rimane una delusione.
Alla fine cosa rimane? Tanta violenza, seppur mitigata da uno stile grafico tendente al cartoonoso, e una mole ragguardevole di persone impazzite su schermo... solo che ben presto ci farete l'abitudine e l'iniziale sorpresa lascerà il posto alla noia di routine, sperando che State of Emergency non basi il proprio successo più sulle premesse che sui reali contenuti: resta il fatto che, come gioco, rimane una delusione.