State of Emergency
di
Redazione Gamesurf
Il punto che salta subito all'occhio, però, é la ragguardevole mole poligonale costituita dalla massa di persone in continuo movimento sullo schermo e che viene gestita con apparente disinvoltura dal processore grafico di PlayStation 2. Il quantitativo di succo di pomodoro presente é veramente alto, ma segnaliamo, per i più impressionabili, la possibilità di rendere il gioco lindo e pulito tramite un'apposita opzione
A prima vista, la longevità parrebbe più che buona, anche grazie a quattro distinti scenari, ognuno dei quali annoverante una trentina di missioni e qualche segreto da sbloccare. Il vero pericolo, però, é rappresentato dalla noia: come già accennato, le missioni sono molto simili fra di loro e l'intelligenza artificiale di nemici e personaggi da proteggere é spesso tendente allo zero assoluto. Il rischio di prendere State of Emergency come una temporanea valvola di sfogo é alto, anche a causa della discutibilissima scelta di depennare dalla versione definitiva ogni ombra di modalità multiplayer, cooperativa o meno che fosse, da sempre vanto di giocabilità per ogni picchiaduro a scorrimento che si rispetti.
A prima vista, la longevità parrebbe più che buona, anche grazie a quattro distinti scenari, ognuno dei quali annoverante una trentina di missioni e qualche segreto da sbloccare. Il vero pericolo, però, é rappresentato dalla noia: come già accennato, le missioni sono molto simili fra di loro e l'intelligenza artificiale di nemici e personaggi da proteggere é spesso tendente allo zero assoluto. Il rischio di prendere State of Emergency come una temporanea valvola di sfogo é alto, anche a causa della discutibilissima scelta di depennare dalla versione definitiva ogni ombra di modalità multiplayer, cooperativa o meno che fosse, da sempre vanto di giocabilità per ogni picchiaduro a scorrimento che si rispetti.
State of Emergency
State of Emergency
A quando una pala in omaggio per ogni copia del gioco? Perché se l'andazzo è questo, il futuro del picchiaduro a scorrimento è sotto due buoni metri di terra. Nel particolare, State of Emergency è un titolo dalla pochezza inquietante, soprattutto se relazionata alla mole di hype venutasi a creare attorno al prodotto e che, in parte, ha già dato i suoi frutti. Il titolo Rockstar Games è stato più volte paragonato all'ottimo Grand Theft Auto III ma, a causa di una apparato di missioni piuttosto povero di idee e varietà, il paragone risulta quanto mai improponibile. Come picchiaduro a scorrimento, State of Emergency presenta evidenti lacune, come la carenza di mosse veramente spettacolari, l'approccio troppo confusionario o l'inspiegabile assenza di una modalità multiplayer, che lo rendono piuttosto irrilevante per ogni appassionato del genere.
Alla fine cosa rimane? Tanta violenza, seppur mitigata da uno stile grafico tendente al cartoonoso, e una mole ragguardevole di persone impazzite su schermo... solo che ben presto ci farete l'abitudine e l'iniziale sorpresa lascerà il posto alla noia di routine, sperando che State of Emergency non basi il proprio successo più sulle premesse che sui reali contenuti: resta il fatto che, come gioco, rimane una delusione.
Alla fine cosa rimane? Tanta violenza, seppur mitigata da uno stile grafico tendente al cartoonoso, e una mole ragguardevole di persone impazzite su schermo... solo che ben presto ci farete l'abitudine e l'iniziale sorpresa lascerà il posto alla noia di routine, sperando che State of Emergency non basi il proprio successo più sulle premesse che sui reali contenuti: resta il fatto che, come gioco, rimane una delusione.