Station to Station - recensione del gioco di Galaxy Grove
Station to Station è il nuovo gioco di Galaxy Grove in cui collegare tra loro stazioni
Il periodo dello Steam Next Fest, ma anche le promozioni o gli eventi che propongono in grande spolvero tutta una serie di titoli indie, sono quel tipo di faro che pone l’attenzione anche su quel genere di sviluppatori che hanno certamente bisogno di avere attenzione e visibilità da parte del pubblico, perché per quanto il passaparola – o la stampa – restino comunque un ottimo modo di conoscere i vari brand, non è facile emergere in un ginepraio di giochi in continua uscita.
Station to Station: ciuf ciuufffff!!
Loro sono il talentuoso team di Galaxy Grove, i quali hanno pensato di non porre l’accento su una grafica in pixel art, anche perché qui è tutto in 3D, ma su quella tipologia di estetica-pixelosa che richiama in qualche modo Minecraft o un modo alternativo di immaginare dei diorami fatti con il Lego. Il talento non è solamente sul fronte artistico - per quanto sia davvero gradevole immaginare di aver un plastico nel proprio seminterrato con le stesse tratte, gli stessi paesaggi e la stessa tipologia di treni che vediamo “pascolare” in questo gioco, seguendo ciascuno la propria rotta prestabiliti - è anche piacevole seguire gli obiettivi e sfruttare il proprio acume per risolvere i mini-quest ambientali che permettono di ottimizzare al massimo le risorse a disposizione.
In pratica lo scopo del gioco è quello di creare collegamenti, connessioni commerciali o unire risorse, così ad esempio che uno snodo ferroviario di chi produce il materiale “x” possa fornire quest’ultimo alla zona “y” e il risultato sia la vendita finale del prodotto finito o la fornitura di risorse a chi le richiede, a vantaggio immediato anche del giocatore stesso che guadagna una somma di denaro dalla transizione. La difficoltà è generalmente rappresentata dall’investimento in fatto di infrastrutture: quanto lunga sarà la rotaia; quanti eventuali ponti; quali zone sarebbe meglio collegare prima ecc. Portare a casa l’obiettivo base non è quasi mai un problema, anche se andando avanti il denaro risulta essere più difficile da gestire, ma è nel completismo che ci si può tuffare e trovare piacere nella sfida.
Dover raggiungere un tot metri di rotaia o al contrario essere super risparmiosi, spendere il massimo o molto poco, riesce a donare una certa voglia di rifare alcune missioni, al netto del fatto che sono comunque piuttosto rapide e piacevoli da giocare. Oltre ad avere quest specifiche e multiple su una particolare zona, ci sono anche diversi biomi da poter scegliere, ciascuno con una tipologia di flora e fauna molto diversa, ma anche con una logica di strutture molto diverse tra loro, con richieste particolari da soddisfare, così da non far sedere troppo sugli allori quei giocatori che si abituano ad una certa strategia.