Stick It to the Man

di Davide Ottagono
Ray é un ragazzo come tutti noi: simpatico, disilluso, con un lavoro deprimente e una routine giornaliera noiosa fino al midollo. Lavora per vivere e vive per lavorare, lasciando passare le settimane senza imporsi alcun obiettivo o scopo esistenziale. Ray non può immaginare, però, che di lì a poco un avvenimento inatteso gli avrebbe sconvolto la vita. Di ritorno dal cantiere in cui quotidianamente cerca di guadagnarsi la pagnotta, il giovane viene centrato in pieno da un carico top-secret caduto da un aereo militare. La botta in testa lo fa andare in coma, e al suo risveglio niente sarebbe stato più lo stesso.



Stick it to the Man é un gioco particolare, capace di mescolare in maniera egregia noir, comicità, classici elementi da spy-story ed una dose di grottesco che lo avvicina più ad un film di Tim Burton che al videogame medio. La nuova creatura dei ragazzi svedesi di Zoink, forte di un mondo davvero unico e di personaggi spesso memorabili, mostra senza vergogna carattere e personalità spiccate. Il titolo cerca di raccontare attraverso numerosissimi dialoghi una vicenda che - seppur presentando atmosfere dark e piuttosto opprimenti - non riesce mai a prendersi troppo sul serio, offrendo in una successione apparentemente inarrestabile gag taglienti al punto giusto ed una verve comica mai troppo scontata. L'avventura, così come il copione, non ha mai un punto morto ed é capace di scorrere liscia dall'inizio alla fine senza mai appesantire o annoiare.

Il mondo di Ray, poi, é la ciliegina sulla già gustosissima torta. Lo stile generale abbraccia costruzioni e popoli "bidimensionali", palesemente composti di cartapesta e senza alcun vero spessore. Ironico, considerato come molte comparse - di spessore psicologico - ne abbiano addirittura in eccedenza. Occhi e orecchie si lasciano quindi trasportare da un'opera dal gusto altamente raffinato, complementare in ogni suo aspetto artistico e, senza ombra di dubbio, davvero sopra le righe. A siglare il tutto un doppiaggio ispiratissimo, anche se la traduzione nostrana finisce spesso per perdere qualche simpatica sfumatura per strada.



Ray non é pazzo. Eppure, dal suo risveglio, il mondo sembra essersi capovolto. Qualunque cosa gli abbia causato, quella botta in testa sembra avergli donato un nuovo set di abilità sovrannaturali, facendolo così finire nel mirino di loschi individui. Il protagonista, però, non é più solo, e grazie ad un "braccio invisibile" che ora gli spunta dalla testa potrà modificare a suo vantaggio il mondo circostante e i pensieri dei suoi abitanti, ovviando così alla sua scarsa prestanza fisica e guadagnando un po' di terreno sui suoi inseguitori. Oltre a poter sfruttare la nuova appendice per arrampicarsi e raggiungere luoghi normalmente inaccessibili, la vera abilità di Ray é quella di poter leggere nella mente di chiunque incroci il suo cammino, e non solo. In alcuni casi potremo addirittura "rubare" i sogni delle persone e tramutarli in oggetti tangibili, pronti per essere riutilizzati in una successiva occasione.

Se proprio dovessimo catalogare Stick it to the Man in un genere preciso, sarebbe quello delle avventure grafiche. In fin dei conti, non si dovrà far altro che andare avanti e indietro per le enormi ambientazioni, parlare con tutti i personaggi presenti e cercare di risolvere i vari enigmi raccogliendo oggetti ed utilizzandoli in punti precisi. Le soluzioni, a dire il vero, sono sempre piuttosto logiche, e impantanarsi é davvero difficile. Al massimo può sfuggire qualcosa, o si potrà perdere l'orientamento, ma la mini-mappa in dotazione svolge bene il suo compito e si rivela alleata fidata per tutto il corso del gioco. In fin dei conti, l'avventura scorre via abbastanza liscia e senza particolari intoppi, e forse questo é il suo principale difetto. Per quanto non manchi mai di fantasia, il tutto si ridurrà sempre a lunghe scarpinate intramezzate da dialoghi e da qualche inseguimento, e potrebbe finire per far storcere il naso a chi - in prodotti simili - cerca la sfida più di ogni altra cosa.

Il gioco, che presenta in totale una decina di livelli, può essere tranquillamente finito in un paio di "sedute". La longevità, infatti, non é di certo il suo punto forte, come spesso accade per prodotti simili. Una volta portato a termine, inoltre, non ci verrà data alcuna motivazione per allacciarci le cinture per una seconda volta. Nessun segreto, nessun collezionabile, niente che possa spingere il giocatore a ricominciare l'avventura daccapo. Ed é un vero peccato, perché é forse il suo limite più grande, la vera motivazione che potrebbe trattenere l'utente medio (che magari sta leggendo questa stessa recensione) dal mettere mano al portafoglio. Certo, é attualmente gratuito in caso foste abbonati Plus, ma questa é un'altra storia.