Still Life
Sui modelli 3D in movimento, purtroppo, non riusciamo ad essere altrettanto entusiasti: se si fa eccezione per Victoria, realizzata veramente bene ed ottimamente animata, praticamente tutti gli altri, compreso quello di Gus, risultano essere piuttosto deludenti. Il minimo che potrete aspettarvi, oltre ad un congenita mancanza di espressività e ad una texturizzazione al limite del discreto, è una certa abbondanza di giunture "da burattino" o di proporzioni o deformazioni poco piacevoli. Peccato.
Il gioco non brilla per la presenza di brani musicali, come a dire che praticamente le musiche si fanno sentire solo durante i filmati o in determinati ambienti. Diciamo che cerca di mantenere un certo realismo: è impensabile che sulla scena di un delitto ci sia musica, mentre è possibilissimo che nel salotto di casa ci sia uno stereo in funzione. Le poche musiche presenti sono però molto ben realizzate, tutte adattissime all'atmosfera dell'ambiente o dell'evento relativo, e tutte ad altissima qualità. A sostituirle in tutti gli altri frangenti vengono i rumori d'ambiente, come fruscii, scricchiolii, rumori di topi o altri animali, e così via: tutti questi effetti sonori sono realizzati egregiamente, così come i doppiaggi sono tra i migliori sulla piazza.
Il sistema e l'interfaccia di gioco sono immediati e cominciare ad immergersi nella bellissima trama è estremamente semplice. A rendere la situazione un po' più "pepata" vengono determinati enigmi assolutamente al di fuori del canonico schema "prendi oggetto ed usalo in tale posto": qui vi troverete a dover manovrare meccanismi con molteplici leve, scassinare serrature, cucinare biscotti o individuare le differenze tra una foto ed il luogo dov'è stata scattata. Saranno questi enigmi a mettere a dura prova la vostra intelligenza, la vostra logica ed il vostro spirito d'osservazione, molto più del capire, ad esempio, che se il vostro capo vuole una tazza di caffè dovrete prendere la sua tazza dal tavolo ed usarla col distributore di caffè prima di recarvi nel suo ufficio.
La trama è piuttosto lunga per gli standard di un'avventura grafica: forse non raggiungerà le vette di durata viste in alcuni titoli che hanno fatto storia, ma sicuramente supera ampiamente i limiti dei precedenti lavori Microids. Ad occhio e croce, e senza bloccarsi miseramente su un'apparente mancanza di pista, dovreste arrivare a portarla a termine in una dozzina di giorni, che per questo tipo di giochi non è poco. È un peccato che anche in questo lavoro non siano stati inseriti dei "bivi" o comunque dei "differenti modi" per risolvere gli enigmi, com'era in Post Mortem: insieme al discorso già fatto sui dialoghi questo rende la trama quanto mai lineare. Fortunatamente l'ottimo dualismo tra passato e presente farà cadere in secondo piano queste mancanze di originalità: giocare con Vic o con Gus è infatti un'esperienza completamente diversa, con la prima che ricorda molto una puntata di CSI (rilevazione impronte, raccolta campioni, interrogatori in centrale, fotografie, falsificazione permessi...), ed il secondo che ancora una volta si rifà al Noir ed ad Humphrey Bogart, con scazzottate, interviste alle prostitute e scassinamento di serrature.
11
Due giochi in uno? No, perché comunque la trama è una sola, e quell'assassino che nel presente si diverte ad emulare il "nemico di famiglia" del passato è lì in libertà che attende solo di essere arrestato. Ora tocca a voi condurre le indagini!
Il gioco non brilla per la presenza di brani musicali, come a dire che praticamente le musiche si fanno sentire solo durante i filmati o in determinati ambienti. Diciamo che cerca di mantenere un certo realismo: è impensabile che sulla scena di un delitto ci sia musica, mentre è possibilissimo che nel salotto di casa ci sia uno stereo in funzione. Le poche musiche presenti sono però molto ben realizzate, tutte adattissime all'atmosfera dell'ambiente o dell'evento relativo, e tutte ad altissima qualità. A sostituirle in tutti gli altri frangenti vengono i rumori d'ambiente, come fruscii, scricchiolii, rumori di topi o altri animali, e così via: tutti questi effetti sonori sono realizzati egregiamente, così come i doppiaggi sono tra i migliori sulla piazza.
Il sistema e l'interfaccia di gioco sono immediati e cominciare ad immergersi nella bellissima trama è estremamente semplice. A rendere la situazione un po' più "pepata" vengono determinati enigmi assolutamente al di fuori del canonico schema "prendi oggetto ed usalo in tale posto": qui vi troverete a dover manovrare meccanismi con molteplici leve, scassinare serrature, cucinare biscotti o individuare le differenze tra una foto ed il luogo dov'è stata scattata. Saranno questi enigmi a mettere a dura prova la vostra intelligenza, la vostra logica ed il vostro spirito d'osservazione, molto più del capire, ad esempio, che se il vostro capo vuole una tazza di caffè dovrete prendere la sua tazza dal tavolo ed usarla col distributore di caffè prima di recarvi nel suo ufficio.
La trama è piuttosto lunga per gli standard di un'avventura grafica: forse non raggiungerà le vette di durata viste in alcuni titoli che hanno fatto storia, ma sicuramente supera ampiamente i limiti dei precedenti lavori Microids. Ad occhio e croce, e senza bloccarsi miseramente su un'apparente mancanza di pista, dovreste arrivare a portarla a termine in una dozzina di giorni, che per questo tipo di giochi non è poco. È un peccato che anche in questo lavoro non siano stati inseriti dei "bivi" o comunque dei "differenti modi" per risolvere gli enigmi, com'era in Post Mortem: insieme al discorso già fatto sui dialoghi questo rende la trama quanto mai lineare. Fortunatamente l'ottimo dualismo tra passato e presente farà cadere in secondo piano queste mancanze di originalità: giocare con Vic o con Gus è infatti un'esperienza completamente diversa, con la prima che ricorda molto una puntata di CSI (rilevazione impronte, raccolta campioni, interrogatori in centrale, fotografie, falsificazione permessi...), ed il secondo che ancora una volta si rifà al Noir ed ad Humphrey Bogart, con scazzottate, interviste alle prostitute e scassinamento di serrature.
Due giochi in uno? No, perché comunque la trama è una sola, e quell'assassino che nel presente si diverte ad emulare il "nemico di famiglia" del passato è lì in libertà che attende solo di essere arrestato. Ora tocca a voi condurre le indagini!
Still Life
7.5
Voto
Redazione
Still Life
Still Life è un gioco interessante, con una trama veramente intrigante ed un'ottima realizzazione del dualismo presente-passato, che sono veramente differenti non solo come tempi e luoghi ma anche come stile e metodi d'investigazione. Il motore grafico di Syberia, per quanto forse un po' vecchiotto, è stato sapientemente sfruttato, anche se il lavoro capillare di modellistica è slittato stranamente in secondo piano. La mancanza di dialoghi a scelta multipla snellisce la storia ma la rende anche molto lineare, tutto il contrario di Post Mortem (prima avventura di Gus) in cui c'erano moltissimi bivi. In sostanza un'avventura sinceramente accattivante, semplice nella struttura ma impegnativa negli enigmi, con due ottime atmosfere e un'unica trama appassionante.