Stranglehold

Stranglehold
No Tequila? No Party!
Non si ammazzano i poliziotti. E soprattutto non si ammazzano i poliziotti dello stesso distretto di Tequila Yuen. Ma la criminalità organizzata di Hong Kong non sembra preoccuparsi del pericoloso sergente, anche perché, visti i suoi precedenti, se non vuole perdere il distintivo, é costretto a rigare dritto e seguire la procedura senza troppi colpi di testa. Ma quando un collega viene ritrovato brutalmente assassinato, con tanto di “biglietto da visita” e sfida per le forze dell'ordine, il nostro eroe non può mettere da parte la rabbia e decide ancora una volta di combattere la sua guerra privata contro un sistema troppo oppressivo e una malavita sempre più fuori controllo. Ancora non sa che questo é solo l'inizio di una pericolosa avventura che, come una piccola palla di neve diventa una valanga, si rivelerà un turbinio intricato che passo dopo passo aumenterà la posta in gioco, anche dal punto di vista personale.

Tequila, colpendo alcuni barili esplosivi, farà riscaldare notevolmente l'ambiente
Tequila, colpendo alcuni barili esplosivi, farà riscaldare notevolmente l'ambiente
Un razzo ci ha appena sfiorato, speriamo non rovini l'intonaco dietro di noi!
Un razzo ci ha appena sfiorato, speriamo non rovini l'intonaco dietro di noi!
Una strage in cucina? Forse non avevamo gradito il pranzo...
Una strage in cucina? Forse non avevamo gradito il pranzo...

Arriva in un videogame la continuazione del film cult “Hard Boiled”, pellicola che nel 1992 sancì l'addio professionale di John Woo all'Asia per passare alle sfavillanti luci di Hollywood. Il lungometraggio diede ampio risalto allo stile di regia di Woo, fatta di scene d'azione con acrobazie ai limiti di ogni legge fisica. Ruolo da protagonista per Chow Yun-Fat, attore più volte richiesto dal regista, che qui si trova a vestire i panni del sergente Yuen, detto Tequila, per la sua particolare abitudine di sorseggiare l'omonimo distillato messicano con abbondanti spruzzate di soda. Certo che se avessimo potuto scegliere noi un soprannome per questo bellicoso paladino della giustizia, probabilmente lo avremmo chiamato “Anguilla”, per la sua spiccata capacità di saltare e rimbalzare praticamente ovunque, sfruttando ogni elemento ambientale per compiere acrobazie degne di un artista circense. Solo che nessun circense userebbe le sue qualità per schivare dei proiettili, tanto più se nel mentre fosse impegnato a scaricare sui malcapitati avversari diversi quintali di piombo. Non troppo realistico, certo, ma la narrazione di John Woo é così: spettacolare sino all'esagerazione. Prendere o lasciare.

Pane, Fucili e Fantasia
Che un simile stile si adattasse alla perfezione ad un videogame, non lo scopriamo di sicuro noi, e devono essersene accorti anche alla Midway, dando vita a questo Straglehold. Sparatutto in terza persona, il gioco ci metterà logicamente nei panni dell'istintivo Yuen, impegnato nella sua nuova impresa. In parole povere saremo chiamati ad attraversare diverse location, uccidendo tutto quel che si muove e cercando di non passare noi stessi a miglior vita. Per compiere l'ardua impresa, potremo usare diverse armi da raccogliere nel tragitto, possibilmente imbracciandone una per mano, giusto per aumentare i danni inflitti. Altro principale asso nella manica a nostra disposizione, sarà il Tequila Time, rappresentato da una barra che si caricherà con il passare del tempo e ci permetterà, azionandola con l'apposito tasto o avvistando avversari durante alcune acrobazie, di giocare con il tempo rallentato. In queste situazioni, non solo tutto intorno a noi viaggerà a passo di lumaca, ma acquisiremo maggior precisione al tiro. Daremo in tal modo il via a uccisioni spettacolose, tuffandoci, saltando su muri, lanciandoci su carrelli in corsa o camminando in bilico su ringhiere e cornicioni. Se sapremo terminare i nemici con il giusto stile, accumuleremo punti per un particolare indicatore posto nell'angolo in basso a sinistra dello schermo, dedicato alle cosiddette “Bombe Tequila”.

Tuffandoci, saremo più difficili da colpire
Tuffandoci, saremo più difficili da colpire
Moltissimi oggetti subiranno la nostra furia.. per fortuna noi siamo più resistenti anche delle colonne di cemento!
Moltissimi oggetti subiranno la nostra furia.. per fortuna noi siamo più resistenti anche delle colonne di cemento!
Potremo goderci queste scene al rallentatore, come denota la scia lasciata dai proiettili
Potremo goderci queste scene al rallentatore, come denota la scia lasciata dai proiettili

Il segnalatore potrà contenere sino a quattro Bombe e, di volta in volta, potremo utilizzarle nel modo che riterremo opportuno. Ogni Bomba sarà infatti commutabile o in energia vitale o in tre differenti colpi speciali, utilizzabili come le care vecchie “smart bomb” che nei primissimi arcade da bar, permettevano in un colpo di eliminare tutti gli avversari dallo schermo. In base a quante Bombe Tequila sacrificheremo, infliggeremo colpi più o meno potenti, capaci di levarci dalle situazioni più infuocate. Sommati i vari addendi, i livelli (tra l'altro principalmente da giocare in maniera molto lineare) scorreranno via tra un tuffo e una sparatoria, centellinando a dovere il Tequila Time, viste le continue ondate di sicari, per la verità non troppo attaccati alla vita e pronti a lanciarsi come kamikaze verso il bersaglio. Importantissimo che, in un simile contesto, l'interazione con l'ambiente risulti estremamente elevata. Quasi ogni oggetto subirà visibilmente, forandosi o rompendosi , i colpi d'arma da fuoco, rendendo più completa e divertente l'esperienza di gioco.

Tutto va fuori moda prima o poi, tutto tranne la guerra
Per tutta questa azione, serviva un adeguato comparto scenico, in grado di far risaltare al meglio ogni scelta stilistica. Midway non é stata a guardare e ha programmato una degna impalcatura in grado di sostenere il restante impianto ludico. Sebbene si possano notare alcune texture secondarie un po' “grezze”, il lavoro per portare le fattezze di Chow Yun-Fat su console e per creare le differenti ambientazioni, é riuscito nell'intento, certo senza strafare, ma indubbiamente in maniera apprezzabile. Qualcuno forse potrebbe storcere il naso davanti ad un effetto “patinatura” che sembra applicato ad ogni poligono, donando una particolare “brillantezza” generale, ma d'altronde questo non fa che portaci alla mente l'uso della fotografia in molte opere di Woo. Menzioniamo con piacere le musiche, di chiaro stampo asiatico con contaminazioni ritmate, e segnaliamo un doppiaggio tutto in italiano senza particolari pecche, se non alcune voci più che secondarie che, durante le sessioni di gioco, si potranno udire in lingua originale, stonando un po' con lo sforzo generale di traduzione.
Scarsa purtroppo la longevità, anche i meno avvezzi al Sixaxis potranno finire il gioco in meno di dieci ore, scovando i vari bonus (uccelli di carta in stile origami) sparsi per i livelli. Vagamente frustrante la scelta di non rendere liberi i salvataggi inserendo dei save point fissi ma, d'altronde, vista la brevità della storia, possiamo anche considerare la scelta come un accettabile compromesso in nome della durata del prodotto. Non convince invece del tutto il multiplayer, modalità che poteva rivelarsi un buon jolly per allungare l'esperienza di gioco. Ci si limiterà a giocare in deathmatch tutti contro tutti o in squadra, nulla di innovativo ma quantomeno divertenti ed immediate. La presenza di alcuni extra da sbloccare grazie ai punti guadagnati nelle partite in singolo é opzione sempre gradita, cosa che il team di sviluppo ha piacevolmente tenuto da conto.

La mira dovrà essere precisa, quando l'avversario sfrutterà le protezioni dell'ambiente
La mira dovrà essere precisa, quando l'avversario sfrutterà le protezioni dell'ambiente
Tequila non dovrebbe essere sempre così arrabbiato! In fondo lo hanno anche dotato di buone texture!
Tequila non dovrebbe essere sempre così arrabbiato! In fondo lo hanno anche dotato di buone texture!
Preso alle spalle! Queste sono le uccisioni con stile!
Preso alle spalle! Queste sono le uccisioni con stile!

Stranglehold si rivela dunque un titolo non in grado di aspirare all'"Oscar", ma capace di far divertire gli amanti dell'azione diretta, senza contare il valore aggiunto del nome e del grande apporto di John Woo che, senza ombra di dubbio, trasuda da ogni pixel per la gioia dei suoi fan. Se avete dei conti da pareggiare con qualche organizzazione criminale e preferite far parlare prima la pistola che la bocca, le avventure di Tequila potrebbero essere quel che fa per voi.

Stranglehold
7

Voto

Redazione

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Stranglehold

Tequila spara, ma non prende il centro del bersaglio. Intendiamoci, non che manchi totalmente il tiro, ma qualcosa gli impedisce di trovare la precisione per mettere a segno un colpo da maestro. Eppure Stranglehold si presenta come un prodotto ben confezionato, dove musiche e grafica (forse un po' troppo patinata) fanno il loro dovere, sostenendo una trama che ben si adatta, per quanto scontata, al genere poliziesco. Ma forse, il nostro bellicoso sergente, non aveva calcolato che continuando a correre qua e là, anche il migliore dei cecchini prima o poi perde la mira. Se solo si fosse fermato un attimo a pensare a qualcosa di diverso dal continuo “spara e fuggi”, forse adesso non avremmo tra le mani un gioco con un gameplay monotono e ripetitivo. Tolta qualche altra piccola sbavatura, rimane il fatto che il titolo in esame non va disdegnato, anzi assicurerà diverse ore (ma non troppe, ahimé) di divertimento ai fan di John Woo e a chi ha divorato il caro vecchio Max Payne.

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