Stranglehold
di
Alessandro Cossu
LOTTA PER LA GIUSTIZIA
Potrebbe essere relativamente semplice, per molte persone, osservare "StrangleHold", e dire che è un clone di Max Payne, o che il tributo pagato al gioco Remedy sia quanto meno evidente. Questo perché, in fin dei conti, la realtà non è poi così diversa; il gioco patrocinato da Midway e ideato da John Woo è una sorta di rivisitazione del film "Hard Boiled", classe 1992, ed il già citato Max, innegabilmente è nato da una costola di tale produzione.
Effettivamente, le similarità fra il gioco oggi in esame ed il colosso Remedy sono moltissime: fra slow-motion al limite della fantascienza, sparatorie adrenaliniche e violenza allo stato brado, è fuor di dubbio che anche Stranglehold risulta essere figlio di una generazione di titoli che potremmo definire "Post-Matrix".
Per quanti hanno ammirato il film, è bene sottolineare fin da subito che il protagonista del gioco sarà proprio l'attore nella sua versione digitale, ovviamente che impersonò l'ispettore Tequila, ovvero Yun-Fat Chow. Il titolo di John Woo riprende le fila della trama della pellicola, alcuni anni dopo l'ultima indagine dell'ispettore Yuen (alias Tequila).
Costui è ancora un poliziotto in forza al dipartimento di Hong Kong, e la sua vita è stata recentemente segnata dalla morte di un fidato collega, morte messa in atto da una delle più potenti famiglie mafiose della città di HK. A questo fatto, si aggiunga anche il rapimento, da parte della medesima famiglia, della moglie e della figlia dell'ispettore. In molti sparatutto, abbiamo visto scatenarsi l'Inferno per molto meno, quindi anche il prode Tequila scenderà in campo, pronto a massacrare tutti quelli che si pareranno sul suo cammino...e saranno moltissimi, potete crederci sulla parola! Considerando che il gioco dura circa 7 ore, complessivamente, la carne da macello che saremo chiamati ad abbattere, sarà davvero impressionante. I nemici pioveranno sulla nostra posizione come una grandinata invernale, da ogni angolo e da ogni anfratto; ne consegue che il tasto del pad assegnato allo slow-motion (chiamato, nel gioco, "Tequila Time"), sarà premuto con una certa frequenza, e secondo solo al tasto di fuoco. I nostri avversari godono di una buona mira fintanto che il tempo scorre a velocità normale, e diventano precisi come un alce ubriaca non appena attiveremo il tempo rallentato: questa è sicuramente una cosa buona, vista la quantità industriale di nemici contro i quali saremo chiamati a misurarci! Sia come sia, il Tequila Time non è la nostra sola abilità, per sbarazzarci dei nostri opponenti: l'ispettore Yuen può infatti scivolare, letteralmente, su banconi e tavolini, prenderli a calci, tirarli contro il tizio che ci sta crivellando, oppure usare i vari oggetti degli scenari come ripari di fortuna.
Potremo sgusciare sui corrimano delle scale sparando a destra e a sinistra come ossessi, ficcarci in un carrello della spesa e usarlo come improvvisato carroarmato, o far fuoco sulle luci al neon, in modo da far cadere una pioggia di scintille sui nostri avversari. Di quando in quando, le interazioni con l'ambiente, comunque limitate, saranno una scusa per i programmatori, atta a creare una sorta di puzzle: spetterà a noi, ad esempio, demolire una palizzata, o far cadere una certa trave in un certo punto, in modo da creare una strada alternativa per superare un determinato livello. In ogni caso, questi piccoli rompicapo sono piuttosto rari e, da metà gioco in poi, del tutto assenti. Ovviamente, mister Tequila ha altri assi nella manica: esistono quattro abilità speciali, dette "Tequila Bomb", che si caricano con il prosieguo dell'avventura, come ad esempio la possibilità di volare (!), di tirare giù una selva di piombo come se fossimo una sorta di trottola, ed un altro paio, molto interessanti, che vi lasciamo il piacere di scoprire per conto vostro.
Per fare piazza pulita dei poveri ammassi di poligoni che si pareranno sulla nostra strada, avremo a disposizione due pistole fin da subito, alle quali si aggiungeranno in breve tempo, un mortale fucile a pompa, alcuni tipi di fucile mitragliatore, una mitragliatrice pesante, bombe e, di quando in quando, persino un robusto lanciarazzi...così, tanto per gradire. In ogni caso,è bene ricordare che, a favore di chissà quale regola di realismo, non potremo portare con noi più di due armi per volta.
Parlando di gameplay, fondamentalmente Stranglehold non si discosta minimamente dai titoli a base di "andare dal punto A al punto B massacrando tutto quello che si muove"; i poteri sopra citati offrono invero qualche variante, ma nulla che faccia gridare al miracolo. Anche la Stupidità Artificiale che guida i nostri carnefici non sarà esattamente il top della gamma; a questa cosa, si può in parte ovviare, alzando al massimo la difficoltà (cosa che riduce i tempi di reazione dei nemici). Oltre a piccoli extra sbloccabili, la produzione non ha trascurato il comparto multiplayer, che ci permetterà di giocare in piccole arene, fino a sei giocatori, nelle modalità Deathmatch e Team Deathmatch. Un po' pochino, per essere davvero preso in considerazione, ma transeat.
Graficamente, ci troviamo di fronte ad un prodotto tutto sommato convincente: punto di forza della produzione sono le varie location dove vivremo la nostra avventura, create ad arte e per buona parte distruttibili (pur rimanendo lontani dall'interazione disponibile nell'ormai antico Red Faction).
Le animazioni, invece, risultano povere, così come paiono troppo patinati i personaggi, quasi brillanti. Sarà il cibo cinese, a renderli tali? Per dovere di cronaca, segnaliamo una buona tenuta della telecamera in terza persona, con lievi e sporadici svarioni, quando ruoteremo il joypad troppo in fretta.
Sul fronte audio, non ci si può lamentare: i dialoghi sono ben costruiti e a tratti divertenti, mentre i soundfx, pur non essendo il massimo oggi disponibile, risultano comunque molto gradevoli. La colonna sonora è un sano mix di musiche asiatiche e rullanti, mai invasive,sempre coinvolgenti. Prima di affrontare il commento finale, si ricorda a tutti che, data la natura intrinsecamente violenta del gioco, questo titolo non pare adatto al pubblico più giovane.
Potrebbe essere relativamente semplice, per molte persone, osservare "StrangleHold", e dire che è un clone di Max Payne, o che il tributo pagato al gioco Remedy sia quanto meno evidente. Questo perché, in fin dei conti, la realtà non è poi così diversa; il gioco patrocinato da Midway e ideato da John Woo è una sorta di rivisitazione del film "Hard Boiled", classe 1992, ed il già citato Max, innegabilmente è nato da una costola di tale produzione.
Effettivamente, le similarità fra il gioco oggi in esame ed il colosso Remedy sono moltissime: fra slow-motion al limite della fantascienza, sparatorie adrenaliniche e violenza allo stato brado, è fuor di dubbio che anche Stranglehold risulta essere figlio di una generazione di titoli che potremmo definire "Post-Matrix".
Per quanti hanno ammirato il film, è bene sottolineare fin da subito che il protagonista del gioco sarà proprio l'attore nella sua versione digitale, ovviamente che impersonò l'ispettore Tequila, ovvero Yun-Fat Chow. Il titolo di John Woo riprende le fila della trama della pellicola, alcuni anni dopo l'ultima indagine dell'ispettore Yuen (alias Tequila).
Costui è ancora un poliziotto in forza al dipartimento di Hong Kong, e la sua vita è stata recentemente segnata dalla morte di un fidato collega, morte messa in atto da una delle più potenti famiglie mafiose della città di HK. A questo fatto, si aggiunga anche il rapimento, da parte della medesima famiglia, della moglie e della figlia dell'ispettore. In molti sparatutto, abbiamo visto scatenarsi l'Inferno per molto meno, quindi anche il prode Tequila scenderà in campo, pronto a massacrare tutti quelli che si pareranno sul suo cammino...e saranno moltissimi, potete crederci sulla parola! Considerando che il gioco dura circa 7 ore, complessivamente, la carne da macello che saremo chiamati ad abbattere, sarà davvero impressionante. I nemici pioveranno sulla nostra posizione come una grandinata invernale, da ogni angolo e da ogni anfratto; ne consegue che il tasto del pad assegnato allo slow-motion (chiamato, nel gioco, "Tequila Time"), sarà premuto con una certa frequenza, e secondo solo al tasto di fuoco. I nostri avversari godono di una buona mira fintanto che il tempo scorre a velocità normale, e diventano precisi come un alce ubriaca non appena attiveremo il tempo rallentato: questa è sicuramente una cosa buona, vista la quantità industriale di nemici contro i quali saremo chiamati a misurarci! Sia come sia, il Tequila Time non è la nostra sola abilità, per sbarazzarci dei nostri opponenti: l'ispettore Yuen può infatti scivolare, letteralmente, su banconi e tavolini, prenderli a calci, tirarli contro il tizio che ci sta crivellando, oppure usare i vari oggetti degli scenari come ripari di fortuna.
Potremo sgusciare sui corrimano delle scale sparando a destra e a sinistra come ossessi, ficcarci in un carrello della spesa e usarlo come improvvisato carroarmato, o far fuoco sulle luci al neon, in modo da far cadere una pioggia di scintille sui nostri avversari. Di quando in quando, le interazioni con l'ambiente, comunque limitate, saranno una scusa per i programmatori, atta a creare una sorta di puzzle: spetterà a noi, ad esempio, demolire una palizzata, o far cadere una certa trave in un certo punto, in modo da creare una strada alternativa per superare un determinato livello. In ogni caso, questi piccoli rompicapo sono piuttosto rari e, da metà gioco in poi, del tutto assenti. Ovviamente, mister Tequila ha altri assi nella manica: esistono quattro abilità speciali, dette "Tequila Bomb", che si caricano con il prosieguo dell'avventura, come ad esempio la possibilità di volare (!), di tirare giù una selva di piombo come se fossimo una sorta di trottola, ed un altro paio, molto interessanti, che vi lasciamo il piacere di scoprire per conto vostro.
Per fare piazza pulita dei poveri ammassi di poligoni che si pareranno sulla nostra strada, avremo a disposizione due pistole fin da subito, alle quali si aggiungeranno in breve tempo, un mortale fucile a pompa, alcuni tipi di fucile mitragliatore, una mitragliatrice pesante, bombe e, di quando in quando, persino un robusto lanciarazzi...così, tanto per gradire. In ogni caso,è bene ricordare che, a favore di chissà quale regola di realismo, non potremo portare con noi più di due armi per volta.
Parlando di gameplay, fondamentalmente Stranglehold non si discosta minimamente dai titoli a base di "andare dal punto A al punto B massacrando tutto quello che si muove"; i poteri sopra citati offrono invero qualche variante, ma nulla che faccia gridare al miracolo. Anche la Stupidità Artificiale che guida i nostri carnefici non sarà esattamente il top della gamma; a questa cosa, si può in parte ovviare, alzando al massimo la difficoltà (cosa che riduce i tempi di reazione dei nemici). Oltre a piccoli extra sbloccabili, la produzione non ha trascurato il comparto multiplayer, che ci permetterà di giocare in piccole arene, fino a sei giocatori, nelle modalità Deathmatch e Team Deathmatch. Un po' pochino, per essere davvero preso in considerazione, ma transeat.
Graficamente, ci troviamo di fronte ad un prodotto tutto sommato convincente: punto di forza della produzione sono le varie location dove vivremo la nostra avventura, create ad arte e per buona parte distruttibili (pur rimanendo lontani dall'interazione disponibile nell'ormai antico Red Faction).
Le animazioni, invece, risultano povere, così come paiono troppo patinati i personaggi, quasi brillanti. Sarà il cibo cinese, a renderli tali? Per dovere di cronaca, segnaliamo una buona tenuta della telecamera in terza persona, con lievi e sporadici svarioni, quando ruoteremo il joypad troppo in fretta.
Sul fronte audio, non ci si può lamentare: i dialoghi sono ben costruiti e a tratti divertenti, mentre i soundfx, pur non essendo il massimo oggi disponibile, risultano comunque molto gradevoli. La colonna sonora è un sano mix di musiche asiatiche e rullanti, mai invasive,sempre coinvolgenti. Prima di affrontare il commento finale, si ricorda a tutti che, data la natura intrinsecamente violenta del gioco, questo titolo non pare adatto al pubblico più giovane.
Stranglehold
6.5
Voto
Redazione
Stranglehold
Stranglehold è un classico sparatutto in terza persona, dove uccidere ogni cosa che si muove sullo schermo è l'unico imperativo che ci porterà fino ai titoli di coda. Adrenalinico, violento, e relativamente breve, forse un po' ripetitivo, ma di sicuro divertente per quanti amano gli sparatutto dove conti essenzialmente la rapidità di esecuzione, che il mero uso del cervello.
Siamo lontani dall'aver spremuto al massimo le potenzialità della consolle di casa Microsoft, ma indubbiamente il titolo Midway non dovrebbe mancare nella ludoteca degli appassionati.
Siamo lontani dall'aver spremuto al massimo le potenzialità della consolle di casa Microsoft, ma indubbiamente il titolo Midway non dovrebbe mancare nella ludoteca degli appassionati.